sabato 8 maggio 2021

#Costume&Società: Biancaneve il politicamente (s)corretto

Il politicamente corretto non smette di mietere vittime, demolendo uno per uno i classici della Disney che hanno costituito l’infanzia di molti (noi comprese). Nel tritacarne mediatico stavolta è il turno di “Biancaneve e i sette nani”, il film d’animazione uscito nel 1937 (da noi l’anno dopo) e che fu il primo dell’azienda dell’intrattenimento. Sotto accusa c’è il bacio non consensuale tra la bella Biancaneve e il principe. Ma siete andati davvero alla fonte di questo scandalo? Facciamo il punto della situazione.
Se ricordate bene, il momento del bacio tra Biancaneve e il suo principe non è il loro primissimo incontro. Infatti mentre la pricipessa, vestita di stracci, tira l’acqua dal pozzo canticchiando, il suo amore la sente cantare e guida il suo cavallo fino da lei. Iniziano a cantare insieme e da subito scatta la scintilla. Ora, sappiamo bene che nella realtà non funziona propriamente così, ma parliamo appunto di un cartone, di finzione. Segue poi l’invidia della strega e tutta la storia della mela avvelenata. Biancaneve muore e i nani, anziché seppellirla, la rinchiudono in una bara da cristallo e la posizionano al centro della foresta, facendole la guardia. Dopo mesi, arriva il principe che, in ricordo di quell’amore ormai perduto, si avvicina alla bara e le dà un bacio, il bacio del vero amore, e la strappa dalle grinfie della morte.

Davvero, di tutta questa storia, il problema è il bacio e non la necrofilia? Scherzi a parte, andiamo con ordine. Il novanta per cento della popolazione che ha visto il film d’animazione, non va in giro a baciare la gente che dorme profondamente. Se succede, non è per colpa del prodotto della Disney, ma di una mancanza di educazione del rispetto dell’altro. Non è denunciando un cartone uscito quasi un secolo fa che si eviteranno violenze sessuali. Non è demonizzando il bacio tra Biancaneve e il principe che non succederà mai più che un soggetto riceverà un bacio senza permesso. A fondamento di tutto, c’è il problema educativo.


La cosa, però, che in generale ci diverte di più non è tanto la polemica sul bacio, quando il fatto che... si tratta di una bufala!  

La bufera sul bacio non consensuale ha fatto il tam tam sui social per poche righe, estrapolate dal loro contesto, di un articolo scritto da un giornale online. Si trattava semplicemente di una opinione personale in merito a una nuova giostra di Disneyland scritta sul "San Francisco Gate", una piccola testata locale della California. Quante testate giornalistiche sono davvero andate a leggere il vero articolo prima di pubblicare una gigantesca fake news? Davvero poche, forse nessuna, perché l'articolo da cui la dicitura riguarda l'effusione coercitiva parla solamente di una giostra, di cui vengono fatti numerosi plausi per luci e scenografia, aggiungendo che il bacio va contestualizzato con la fiaba, non visto come una lezione di vita.
Politicamente scorretto? Sì, quello del giornalismo clickbait.

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