mercoledì 19 aprile 2023

#TheBeatles: Julia

Forse non c’è tanto bisogno di fare un articolo sul significato di questa celebre canzone dei Beatles, perché per quanto John Lennon fosse amante del criptico, poco di questi versi rimane ancora oggi un mistero.

Un mese fa abbiamo parlato di “Girl” e “Woman”, ora con “Julia”, diamo un nome a questa figura femminile nella mente di John Lennon. Chiudiamo, forse, il capitolo sui traumi che la madre gli ha inflitto fin dalla nascita.

Con questo non vogliamo, ovviamente, dare nessuna colpa a Julia, solo sperare di far capire quanto possa essere complessa la figura di John, forse il membro dei Beatles più ingiustamente accusato di misoginia.

Half of what I say is meaningless
(Metà di quello che dico non ha senso)
but I say it just to reach you, Julia.
(ma lo dico solo per raggiungerti, Julia.)

Julia, Julia.
(Julia, Julia.)
Ocean child calls me
(La figlia dell’oceano mi chiama)
so I sing the song of love
(quindi canto una canzone d’amore)
Julia.
(Julia.)

Già dalla prima strofa capiamo quanta sofferenza ci sia in John quando affronta l’argomento “madre”. Possiamo biasimarlo? In quante occasioni abbiamo la sensazione di non essere ben compresi, di non riuscire a esprimere esattamente ciò che proviamo? Ebbene, solitamente quando è così è perché in noi albergano così tante emozioni mai del tutto espresse, che cercare di comprenderle e dare lo spazio necessario a tutte è davvero difficile.

Quando Julia è morta, John non aveva ancora diciotto anni, ma chiunque lo conoscesse già – dal Paul McCartney e George Harrison a qualsiasi altro loro amico – parla di come il suo carattere fosse cambiato e avesse passato intere settimane dietro un muro di silenzio, per poi tornare a essere quello di sempre. O almeno, quasi come quello di sempre, perché a nessuno ha più parlato della madre.

Il brano è contenuto nel “White Album”, del 1968, esattamente dieci anni dopo la morte di Julia e a pochi mesi dalla frequentazione ufficiale di John con Yoko Ono.     
Ocean child”, infatti, è la traduzione inglese del nome dell’artista giapponese e fin qui abbiamo pochi dubbi su come la loro relazione sia iniziata all’istante con il turbo.

(Per motivi legali eviteremo di scrivere il nostro pensiero al riguardo.)

Julia, seashell eyes
(Julia, occhi di conchiglia)
windy smile calls me
(il sorriso ventoso mi chiama)
so I sing the song of love
(quindi canto una canzone d’amore)
Julia.
(Julia.)

Her hair of floating sky is shimmering,
(I suoi capelli di cielo gelleggianti scintillano,)
glimmering in the sun.
(brillano al sole.)

Julia, Julia
(Julia, Julia)
morning moon touch me
(luna del mattino, toccami)
so I sing the song of love
(quindi canto una canzone d’amore)
Julia.
(Julia.)

È inutile negare come ogni immagine di queste strofe possa ricondurre al mare. Certo, come abbiamo detto il nome Yoko vuol dire proprio “oceano”, ma a seconda del kanji utilizzato, può avere come significato anche: “sole”, “luce solare” e “foglie”.
Le conchiglie richiamano il mare, così come i capelli che scintillano al sole possono assomigliare a delle foglie mosse dal vento sotto la presenza della luce solare.
La luna del mattino è inoltre una bellissima immagine per descrivere un amore appena nato, uno di quelli che viene quando la notte non è ancora conclusa, ma c’è la promessa del nuovo.

Sembra quasi che John cerchi in sua madre una conferma del nuovo amore che sente, perché nonostante la grande forza che lo attrae verso Yoko Ono, rivela i suoi tirmori alla madre, chiedendole di farsi sentire, sperando così ci sia ancora lei dietro, per sentirsi più sicuro, proprio come accaduto in “Girl”, quando però John stava con la prima moglie: Cynthia.

When I cannot sing my heart
(Quando non posso far cantare il mio cuore)
I can only speak my mind
(Posso solo far parlare la mia mente)

Julia
(Julia)
Julia, sleeping sand, silent cloud
(Julia, sabbia addormentata, nuvola silenziosa)
touch me
(toccami)
so I sing a song of love
(quindi canto una canzone d’amore)
Julia.
(Julia.)

E infatti anche in questa ultima immagine di John, Julia si nasconde proprio dietro ogni donna che incontra, anche se rimane una presenza silenziosa, inconscia.
Possiamo anche citare Marco Masini, quando nella sua canzone “La libertà” dice: “Tanto dietro una donna c’è sempre una mamma”; o ancora in “Lontano dai tuoi angeli”, canzone dedicata proprio alla madre, quando dice: “E ti cerco nella scia che ogni donna semina”. Insomma, non ci stiamo inventando nulla quando diciamo che nelle relazioni cerchiamo sempre la figura genitoriale, o chi per lei, in un qualche modo. 

La voglia di amare ed essere amato per John hanno un unico significato: tornare a essere toccato da sua madre, quella figura che molto probabilmente ha negato al lui bambino tutti i baci e gli abbracci di cui aveva estremamente bisogno.

Calls me
(Mi chiama)
so I sing the song of love for
(quindi canto una canzone d’amore per)
Julia, Julia, Julia.
(Julia, Julia, Julia.)

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