martedì 27 ottobre 2020

#Halloween: La Contessa

Feci riempire la vasca per il bagno e la mia serva mi intrecciò i capelli in modo che non si bagnassero, mi tolse la camicia da notte bianca che indossavo e la posò sulla piccola toeletta in legno

"Quando avete finito chiamatemi, sarò qua fuori la porta." fece un piccolo inchino e si chiuse la porta dietro sé.

Infilai prima un piede e poi l'altro e il sangue mi avvolse i polpacci e poi mi immersi fino al collo.

Quella servetta, per quanto stupida fosse, sapeva sempre dove trovare le vergini migliori, quelle col sangue più puro. Mi leccai le dita intrise di quel caldo liquido. Sapeva di metallo. Buono.

Cleopatra faceva il bagno nel latte di asina e io nel sangue di vergini. Preferivo le femmine ai maschi.

Leccavo la mia pelle come un gatto si leccherebbe le sue zampe.

Vedevo le rughe sparire dal mio corpo, diventavo più liscia ad ogni bagno e più me ne dissetavo e più mi sentivo giovane e forte; ero potente.

Chiamai la serva che subito entrò

"Mia signora?"

"Ti ricordi di quella giovane sguattera nelle cucine? So per certo che è una piccola innocente vergine, portala da me. Ho fame."

Estrassi i canini e con un gesto della mano la congedai. Feci schizzare un po' di sangue della vasca per giocare e ingannare l'attesa, ridacchiai leccandomi le labbra e me le mordicchiai facendo uscire un piccolo rivolo.

La porta si aprì e la sguattera venne chiusa nella mia stanza. Aveva la pelle liscia e le mani ancora morbide non rovinate per il lavoro da serva; sentì il suo cuore aumentare i battiti e sembrava un coniglio braccato, lo sguardo di terrore mi eccitava.

Mi alzai dalla vasca e lei vide il mio corpo ringiovanito, sembrava il suo, i seni sodi e il ventre piatto. Uscì portandomi dietro una scia rossa, le accarezzai il volto

"Mia piccola creatura, durerà solo un attimo." le mostrai le piccole zanne e la morsi sul polso.

Emise un gridolino e tremò per qualche secondo. Piano si accasciò e io divenni ancora più giovane, i miei capelli non erano più bianchi e le mie mani erano prive di macchie.

Mio marito disse una volta "Il sangue è vita", mai frase fu più vera.

La serva rientrò nella stanza, svuotò la vasca e trascinò il corpo. Tornò subito per ripulirmi e rivestirmi. Ero pronta per incontrare il mio consorte

"Dì al Conte che sua moglie è pronta per vederlo e digli che mi dispisce di aver iniziato a cenare senza di lui." ridacchiai.

Scesi le scale di pietra e lo vidi attendermi nel grande atrio, mi allungò una mano e io la presi

"Come sei bella questa sera Mina cara." Mi sussurrò sfiorando il mio collo con le labbra, lo baciai sulla guancia e andammo a cena.


[INFO]
L'immagine è di
Ksenia Svincova (irenhorrors), potete seguirla su Instagram

Il racconto è stato scritto da Diana. Se siete interessanti a conoscerla, vi lasciamo il suo link di Facebook e di Instagram

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