venerdì 9 ottobre 2020

#MustToWatch: Supernatural


Ci sono alcune serie tv che ci entrano nel cuore, personaggi che in un modo o nell’altro ci insegnano qualcosa o che, nonostante gli anni, ci tengono ancora lì, incollati a vederle, cercando di capire che fine faranno i nostri beniamini. Bene, nel #MustToWatch di oggi parleremo di uno show che accomuna tutte noi di 4Muses: sto parlando di Supernatural.
Nata nel 2005 per mano di Eric Kripke, Supernatural segue la storia di due fratelli che si spostano di città in città per combattere il male. Dean e Sam Winchester, a bordo di Baby (una Chevrolet Impala del ’67) partono, inizialmente seguendo le orme del parde, a caccia di soprannaturale, con lo scopo di difendere l’umanità da ciò che si annida nell’ombra.

Sam e Dean, rispettivamente interpretati da Jared Padalecki e da Jensen Ackles, hanno quattro anni di differenza e caratteri diametralmente opposti: dove uno incarna l’anima del "secchione", l’altro è più il bullo nelle situazioni. Addestrati sin da piccoli a combattere, non si lasciano spaventare da nessun mostro, demone o angelo che sia, sempre pronti a sacrificarsi per un bene superiore o per l’amore fraterno che li lega. A condire il tutto c'è l'immancabile colonna sonora rock che accompagna le varie puntate. Originariamente doveva essere una storia che si sviluppava in tre stagioni, prolungate prima a cinque, poi a nove e infine a quindici. Le ultime puntate della serie, infatti, andranno in onda questi giorni sul canale statunitense della CW, quindi per averle in Italia bisognerà aspettare ancora un po’.

Supernatural rientra tra le serie cult perché appassiona e c’è di tutto: dall’umorismo all’horror, passando per sentimentalismi che non risultano mai smielati e che non rovinano mai lo spirito del programma. L’alchimia creatasi tra Padalecki e Ackles è qualcosa di unico, tanto da sembrare davvero fratelli anche nella vita reale e da essere presenti l’uno al matrimonio dell’altro.

Quando, alla terza stagione, la serie sembrava incline ad un cedimento, ecco che Kripke affiancò ai demoni e a i mostri una nuova categoria: gli angeli. Scordatevi i putti dei dipinti, quelli in Supernatural sono guerrieri, soldati al servizio di Dio ed inizialmente sprovvisti del libero arbitrio. Castiel, interpretato da Misha Collins, fa parte delle schiere celesti e diventa talmente importante da diventare un personaggio principale al fianco del fratelli nella loro lotta contro il mondo del male. Gli Arcangeli si dimostrano i più spietati e poco inclini a favorire in qualche modo gli umani, al pari dei Cavalieri Infernali.

È sempre stata una serie sulla famiglia, più che su qualsiasi altra cosa. La mitologia è solo un motore per sollevare problemi sulla famiglia: un fratello maggiore che bada a quello più piccolo e che si chiede se mai sarà costretto a uccidere la persona a cui vuole più bene al mondo. Lealtà familiare contro il bene più grande, dovere nei confronti della famiglia contro felicità personale.
[Kripke - 2007]

Tutta la serie ruota intorno al concetto di famiglia, ma non solo nel rapporto tra Sam e Dean, che è l'elemento principale, ma anche nel concetto più allargato, in cui si inseriscono Castiel, Jack, Bobby e tanti altri. La famiglia non è solo quella legata dal sangue, ma anche quella che ti scegli. "La famiglia non finisce con il sangue" (Family Don't End With Blood). Come detto da Kripke, il sacrificio personale è volto alla protezione di un membro della famiglia.

Un concetto interessante in Supernatural è il forte elemento religioso: vengono affrontati dai fratelli divinità egiziane, nordiche e tante altre, anche se quella che persiste è quella del Cristianesimo. Dio diventa il motore della narrazione nelle vesti di uno scrittore fallito che decide come andrà avanti la storia. Che succede, però, quando i personaggi non vogliono più essere manipolati? I riferimenti al "Paradiso Perduto" di Milton si vedono molto nella rappresentazione di Dio e di Lucifero, adducendo domande dal carattere esistenziale e mettendo in dubbio la bontà della divinità in questione: dopotutto, se siamo tutti personaggi di una storia e il libero arbitrio fa comunque parte della narrazione, non è Lui stesso che schiera i buoni da una parte e i cattivi dall’altra? Non siamo comunque buoni e cattivi per Sua scelta?

I personaggi femminili incarnano tutte principesse guerriere alla Xena. Le donne umane imbracano fucili e partono all’assalto, o ingannano abilmente i protagonisti: è il caso di Jo, Ellen, Bela,  Charlie, Jody, Lisa e tante altre. Le donne demoni non sono da meno, con il loro carattere da doppiogiochiste e, in alcuni casi, a dispetto della loro malvagità si dimostrano capaci di sentimenti positivi, come Meg e Ruby. Le donne angelo, invece, abbandonati i canoni di purezza e perfezione, diventano guerriere al pari delle altre citate prima, diventano generali e strateghe, come nel caso di Anna ed Anael.


Nonostante gli alti e bassi, la serie è riuscita sempre a rimanere sulla cresta dell’onda, collezionano diversi People’s Choice Awards e candidature agli Emmy. Gli attori, poi, sono stati in grado di sfruttare la loro posizione per porre l’attenzione sui temi per il sociale. Misha Collins, oltre a battere molto sulla politica americana per un paese migliore e privo di razzismo, ha coinvolto i fan nel GISH (
Greatest International Scavenger Hunt the World Has Ever Seen), dove persone da tutto il mondo si iscrivono per creare qualcosa insiemee raccogliendo fondi per opere benefiche. Jensen Ackles ha supportato campagne per l’Alzheimer e per la ricerca contro il Cancro, mentre Jared Padalecki ha fondato l’AKF (Always Keep Fighting) per sostenere società che si battono per fermare fenomeni sociali come depressione, suicidio, abuso di sostanze stupefacenti, appoggiando anche le cause dei suoi compagni di set nei loro progetti. Nonostante quindici stagioni siano tante da guardare, noi di 4Muses ve la consigliamo, invitandovi anche a cantare con noi "Carry On Wayward Son" dei Kansas.

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