sabato 14 gennaio 2023

#Racconti: Descrizione di un luogo che non esiste

Quanta meraviglia in un tempo ristretto, in un raggio di sole che si posa delicatamente sui fili d’erba. Che meraviglia vedere il fine ultimo della natura nell’estetica del paesaggio.

Una radura incantevole inebria la mia vista, l'aria fresca allieta i miei polmoni.

Farfalle policromatiche si inseguono spensierate tra i colori dei fiori. Il muschio decora le rocce adiacenti al ruscello dal suono flebile che scorre lungo la valle.

Su una pietra è incisa una quartina in endecasillabi che scrissi io:

"Nel paesaggio d’un sogno sincero

ogni elemento è il dolce siero,

rugiada che mantiene il pensiero,

ciò che sono stato e ciò che ero".

(Gianluca Boncaldo, "Una visione")

Colmo i palmi delle mani con l’acqua limpida che sgorga dal ruscello.

Porto al volto quella trasparenza e mi sembra di sentire un'eco lontana che si assottiglia sempre più quando l’acqua scivola dal mio volto.

Allora osservo il ruscello e guardo il mio riflesso mosso dal flusso dell’acqua.

Mi avvicino sempre più alla mia immagine e immergo lentamente il volto.

Quando la testa è totalmente immersa, respiro ancora come se non fossi davvero sott’acqua. Sento un’aria diversa, un’aria di un altro tempo.

Una strana magia lascia apparire il ruscello molto più profondo di quello che è, sfoggiandomi pesci colorati che nuotano sereni su uno sfondo di alghe e coralli luccicanti.


Vedo i frammenti di un’altra vita mentre dall’acqua muta sgorgano nuovi suoni sempre più vicini. Xilofono, arpeggi e sintetizzatori si mescolano in un’insolita armonia, risuonando come le note chiare e misteriose di Ludovico Einaudi.

L’acqua porta con sé il suo sole e le sue melodie nel dispiegamento di un flusso trasformativo che altera metrica e linguaggio.

"Nel passaggio d’un sogno sincero

ogni elemento soddisfa un desiderio

che si scinde da ciascun criterio

di ciò che sono stato e di ciò che ero".

(Gianluca Boncaldo, "Variazione di una visione")

Si tesse la tela del divenire nella rassicurante fine, il cui fine è lasciare che quella stessa fine finisca iniziando l’inizio.

Addio traffico marino nel quadro trasformativo del fato, ricomponi i cocci dei sogni infranti in nuovi desideri da eludere nel volto statuario dell’esistenza.

Tu, Scenario del tempo, trascendi lo spazio degli orologi. Dividi il nuovo flusso affinché io possa ricominciare ancora nel ciclo eterno delle stagioni.

"È la danza virtuosa di una spirale

che rinasce dalla medesima fonte:

il nuovo tempo diventa reale

sublimandosi nelle luci all’orizzonte".

(Gianluca Boncaldo, "Spirale del tempo")

Sono di nuovo fuori dal ruscello, sento consapevolmente tutte le variazioni dei miei sensi e dell’insieme. Ora posso trasformare questa realtà come quel pianista che si è perso nel bosco. Mi riposo di nuovo mentre percepisco un abbraccio evanescente tra il vento che trasportava petali di rose e gli aromi della foresta. Finalmente sorrido dolcemente, ammirando quella quiete che non se n’è mai andata.

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