giovedì 5 gennaio 2023

#Racconti: il sogno proibito di un burocrate

È una notte tempestosa ma dormo tranquillo come se vivessi nella favola più bella. Ho la fortuna di fare il lavoro che amo: l’impiegato della pubblica amministrazione. Il mio nome è Nicola ma tutti mi conoscono come “il signor Mariani” e quello che vi sto per raccontare è il sogno lucido che sto vivendo in questo momento.

Sono in mezzo a una grande foresta, la vegetazione mi circonda da ogni angolo causandomi un leggero disagio. Muschi, licheni, tronchi… Questa foresta è così ricca da contenere ogni pianta che io abbia mai visto. Tantissimi alberi di ogni specie.

Mi guardo intorno e osservo tutto il potenziale di questo luogo. Che gioia, posso già sentire la potenza divenire atto. Questo è il mio sogno, controllo ogni cosa e ogni legge della fisica. Qui mi sento come Re Mida.

Il mio tocco trasforma gli alberi in pile gigantesche di carta, meravigliosi fogli A4 pronti per la stampa.

Dirigo il mio tocco magico su questa betulla e vedo la corteccia sgretolarsi e affondare, mentre il tronco assume la forma regolare di un foglio e inizia a sezionarsi in carta malleabile.

Che eccitazione l’odore della carta fresca. Una grande frenesia mi pervade e inizio a toccare compulsivamente gli altri alberi. Uno dopo l’altro cadono e si trasformano seguendo l’alchimia del mio tocco.

Salici piangenti, non piangerete più. Sotto il mio tocco trasformatevi, divenite preziosa cancelleria per il mio ufficio.

E ora al danzar delle mie mani sorgete muri di cemento grigio, oscurati sole naturale!

Luci alogene a risparmio energetico illuminate flebili l’interno dell’edificio che sto creando con pensiero.

Tronco abbandonato, trasformati in sedia! Stampanti sorgete da questa terra ormai brulla, raccogliete tutta la carta che potete e preparate i miei fascicoli.

Anonimo pavimento in calcestruzzo levigato ti invoco! Ricopri e nascondi quello che rimane della terra.

Addio foresta selvaggia! Lascia spazio alla civiltà del mio ufficio, lascia spazio alla mia utenza e al mio PC con sistema operativo Windows XP sul quale giocherò a solitario durante l’orario di lavoro.

Vieni a me, dolce denaro dei contribuenti!

E adesso che posso sedermi comodo nel mio ufficio è l’ora di ricevere l’utenza.

Utente: "Salve, sono qui per…"

Sig. Mariani: "Non è tra le mie mansioni, chieda a qualcun altro".

All’improvviso la sveglia suona interrompendo il sogno erotico del signor Mariani, ma lui è contento lo stesso perché oggi andrà a lavoro e potrà sentire il dolce odore della carta stampata.

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