venerdì 9 giugno 2023

#Cinema&SerieTv: Questo mondo non mi renderà cattivo - Recensione in anteprima

Dopo “Strappare lungo i bordi”, gli abbonati di Netflix hanno a lungo chiesto che ne venisse fatta una seconda stagione. Presa visione della richiesta, il nostro caro fumettista romano ha ben pesato di dare sfogo ad altre tematiche. Arriva, così, il 9 giugno: “Questo mondo non mi renderà cattivo”. La serie tv, ovviamente, riporta sul piccolo schermo i personaggi che tanto abbiamo amato con qualche interessante aggiunta.

Nei suoi sei episodi, Zero ci racconta la difficoltà di restare se stessi in mezzo alle contraddizioni della vita. Il titolo della serie è una sorta di mantra, un messaggio quasi motivazionale di auto-convincimento, che serve al nostro protagonista per poter mantenere il focus sulle proprie scelte.

Se con “Strappare lungo i bordi” la riflessione era incentrata, principalmente, su quella linea che progressivamente scegliamo di seguire, qui affrontiamo le conseguenze delle nostre scelte. I diversi percorsi che intraprendiamo, infatti, battono la strada della moralità. Da piccoli ci viene detto cosa sia giusto e cosa sbagliato, ma man mano che cresciamo ci troviamo sempre più coinvolti e legati a questo mondo fatto di contraddizioni. Lentamente ci si accorge che le cose non sono bianche o nere, ma che si districano in una gamma di grigi che non ci permette di tagliare la giustizia con l’accetta.

Un
eterna lotta, dunque, che dovrebbe porci sulla strada della riflessione. Un momento sul quale fermarci per poter riuscire a entrare nelle scarpe dell’altro, senza alcun tipo di giudizio. Perché è facile cercare di insignire l’altro con la propria morale, ma non si può aver la presunzione di ipotizzare che solo il nostro punto di vista sia quello corretto.

Michele Rech, ancora una volta, matura e porta all’interno dei suoi episodi riflessioni sempre più profonde. Per poter parlare delle proprie scoperte usa i suoi personaggi, i suoi amici, la gente che lo circonda. Lui come unico doppiatore e narratore della storia che cerca di districarsi nei suoi momenti difficili.

Quando, infatti, un vecchio amico torna nuovamente nel quartiere è difficile riuscire a trovare dei punti di contatto con lui. Si è diventati grandi, si è cambiati, la propria personalità viene plasmata dalle vicende che ci hanno visti direttamente coinvolti. L’affetto che vi era precedentemente, magari, non è mutato, ma non si può rapportare alle nuove persone che si incontrano nel presente. Zerocalcare vorrebbe aiutare il proprio amico, vorrebbe metterlo a proprio agio all’interno di tutti i cambiamenti che la loro zona ha subito, ma si rende presto conto di non esserne in grado.

Come si fa, dunque, a convivere con la “scala di grigi” quando questa diviene sempre più lampante? Come si può compiere una scelta se “questo mondo rischia di cambiarci”?

Beh lasciamo la parola a Zerocalcare e vediamoci questa serie.

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