mercoledì 21 giugno 2023

#Disney: Elemental - Recensione

Il nuovo film della Disney Pixar è da oggi in sala, noi abbiamo avuto modo di vederlo in anteprima incontrando i componenti del cast di doppiatori italiani. Il suo regista Peter Sohn ci ha commossi molto raccontandoci di quanto di auto-biografico ci sia in questa storia.     
Elemental ci porta all’interno di questo fantastico mondo in cui gli elementi della natura prendono fisicità umane. Terra, aria e acqua vivono in totale armonia; il fuoco è tenuto in disparte perché temuto e poco conosciuto.

La nostra protagonista è Ember Lumen (Valentina Romani in italiano), la figlia di due immigranti che dal niente hanno costruito il loro piccolo impero. I suoi genitori sono tra i primi ad aver lasciato la terra del fuoco per poter cercare un luogo più propizio, hanno lasciato la propria famiglia e hanno coltivato il loro sogno. Fin dalla più tenera età, Ember ha accompagnato il padre dietro il registratore di cassa del loro negozio di alimentari. Il sogno dei suoi genitori è divenuto il suo e, man mano che cresceva, le aspettative sul passaggio di testimone sono diventate sempre più alte.

Le cose cambiano quando nella sua vita, a causa di un incidente, entra Wade Ripple (Stefano De Martino). Lui è un acquatico, un giovane ragazzo dall’alta emotività e dalla commozione facile. La sua personalità genuina ed emotiva si contrappone alla febbricitante e vivace personalità di Ember. Acqua e fuoco si incontrano cambiando l’una il destino dell’altro.

I temi inseriti all’interno di questa pellicola animata sono svariati e tutti egualmente distribuiti nel corso della storia. Se, in un primo momento, ci troviamo davanti a un po’ di lentezza narrativa, successivamente si entra nella profondità degli elementi. Peter Sohn parte con dipingere questo idilliaco mondo naturale, sconvolto da cambiamenti climatici e dall’esigenza di dover lasciare il proprio guscio. L’emigrazione e l’inserimento in una nuova cultura, in una nuova città, tutte le conseguenze che comporta questa scelta. Per poi passare al tema generazionale: la pressione dell’essere una buona figlia, il non voler deludere le aspettative dei propri genitori e l’impossibilità di potersi conoscere sul serio per poter coltivare i propri sogni. Ember deve lottare contro se stessa per poter riuscire a far risplendere la propria fiamma e riesce a farlo grazie al fortuito incontro con Wade. Lui, così diverso e così pronto a farla rischiare, riesce a spingerla ogni oltre pregiudizio o preconcetto.

Gli elementi assumono diversi significati, oltre al palese simbolismo della diversità e dell’incompatibilità chimica. È divertente notare come, attraverso la collaborazione di tutto il team di animatori, si sia riuscito a creare una vera e propria stratificazione culturale. Il popolo del fuoco mostra i suoi usi e i suoi costumi, ma anche la propria lingua natia. La tradizione si scontra col nuovo e i costumi cambiano di generazione in generazione. Il fuoco è energico, scoppiettante, perde facilmente il controllo. L’acqua è emotiva, profonda, genuina. Il vento è energico e furente. La terra è più salda, più lenta e un po’ tonta. Le caratteristiche degli elementi, così, vengono declinate nei suoi personaggi e nelle azioni da essi compiute. Le loro diversità vengono esaltate dalla loro comunione.

I dettagli fanno la differenza. L’animazione, infatti, accompagna tutta l’emotività dei suoi personaggi. Qui la Disney Pixar compie l’ennesimo passo in avanti riuscendo a coniugare le nuove tecnologie con la caratterizzazione degli elementi. L’emotività, in questo modo, diviene visibile attraverso il disegno; in particolare, Ember diviene quasi un bozzetto nel momento in cui la sua fiamma diviene più flebile. Ogni singolo personaggio, nonostante la loro umanizzazione, riesce a trasmettere perfettamente l’idea del loro elemento: i fuochi sembrano davvero alimentati a gas.

L’emotività di Wade lo rende un personaggio fuori dagli schemi. Lui è un genuino ragazzotto dalla lacrima facile: è dolcissimo e positivo, riesce a manifestare a pieno tutta la sua empatia senza dover cedere il passo al machismo. Le sue lacrime, però, cessano nel momento in cui il dolore è tanto forte da renderlo incredulo, ma non diciamo altro per non svelare i dettagli.

Che questa fosse stata pensata come una storia d’amore è palese. Senza acqua e fuoco ciò non sarebbe stato possibile e depotenziato. Senza Ember e Wade pronti a cambiare la loro chimica non ci sarebbe stata storia. L’unione tra i due personaggi rende potente questa narrazione, tanto quanto è importante il legame con la propria famiglia, ma così come è necessario trovare se stessi. La Pixar, ancora una volta, è riuscita a creare una storia in grado di insegnare a grandi e piccini. Una storia potente e commovente. Elemental è in sala da oggi, 21 giugno.

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