giovedì 21 settembre 2023

#Racconti: Turista del tempo

Eccomi di nuovo, ancora partecipe del tutto, però presente in modo diverso. Non vorrei confondervi già da subito, dunque vi dico chiaramente che mi trovo nel Parco degli Acquedotti in un pomeriggio d’estate.

Sono stato qui solo qualche mese fa, eppure tutto sembra così diverso adesso…

Il tempo e le stagioni trasformano, così come il giorno e la notte. Così gli anni invisibili si ripercuotono sullo spazio, lacerandolo e cucendolo.

Con questa intuizione ho capito...

Una volta girato il mondo non mi resta che girare le epoche.

Ma prima di questo incredibile viaggio, vorrei soffermarmi qui. Non avevo mai notato quel ruscello, c’è qualcosa di fatato nello scroscio dell’acqua…

È come se l’acqua legasse tutto in un concetto atemporale. Che sia questa la chiave del viaggio tra le epoche?

Sbatto le palpebre e mi ritrovo già nel passato, è solo qualche mese fa. Appunto, è già la volta prima in cui avevo visitato questo luogo. Ora sono di nuovo dove ero, anche nel senso temporale del termine. Rivedo la primavera, rivedo la folla che popola i prati di questo posto. Tante persone hanno scelto di fare un picnic qui proprio oggi (anche se da dove vengo io ormai è “ieri” in senso lato).

Mi ero quasi scordato di te, ragazza di cui non mi sovviene il nome. Ci siamo conosciuti qui, e ci stiamo conoscendo di nuovo qui.

Non ci rivedremo mai più, ma ti ho scritto comunque una poesia che sussurrerò al vento, sperando che giunga a te nel futuro da cui provengo.

“Lume illuminato d’incenso pregiato,

tu sei l’ultima luce nell’oscurità rischiarato;

tu, crepuscolo dal riflesso di cobalto,

sei viva ispirazione che sovviene dall’alto”.

- Gianluca Boncaldo, Per una sconosciuta

Non vorrei fare il Baudelaire della situazione e lo so che hai semplicemente acceso una sigaretta, ma luce del tramonto e la fiamma dell’accendino creano un meraviglioso gioco di colori su di te.

Credimi, cara sconosciuta, starei qui ancora ore a parlare con te di cose importanti e futili, ma il tempo mi chiama e devo lasciare quest’epoca. Possa la natura ancora donarti la luce che meriti.

Governi, rivolte e rivoluzioni riavvolte. Un fiore appassito prima recupera la sua bellezza e poi ritorna seme. Vita prima della morte, morte prima della vita. Tutto è collegato, già spiegato altre volte di cui non ho chiara memoria.

Stanno costruendo di già questi acquedotti? Che emozione sapere che queste pietre rimarranno qui ancora fino al mio presente. Il tempo si scioglierà come deve, tutto avverrà affinché io possa tornare a vedere, di nuovo, le origini di questo luogo. Forze divinatorie hanno previsto il mio arrivo, uno straniero venuto da lontano che rivelerà i segreti del futuro. La profezia è in latino, e in questo momento, miracolosamente lo capisco come se fosse la mia lingua. La profezia recita, più o meno, queste parole:

“Quando la prima pietra verrà poggiata, un viandante giungerà portando con sé conoscenze di epoche lontane”.

Questa frase è scolpita in latino su una lastra di cui non vi è più alcuna traccia nel futuro da cui provengo.

Mi attende una donna dai capelli scuri e dagli occhi profondi color nocciola, vuole sapere cosa ne sarà del genere umano. Ma il mio tempo è limitato e io sono solo un turista, sorrido gentilmente e la lascio con una frase che sembra rincuorarla molto. Ho già dimenticato cosa ho detto, ma so che non ho deviato gli eventi e so che non ho il potere di farlo. So anche che quella donna ha compreso l’essenza del tempo e lo ha vissuto senza remore.

È il momento di tornare ancora indietro, la vegetazione diventa sempre più selvaggia. Piante mai conosciute e animali dalle sembianze mitiche popolano ormai questo passato.

Questa è davvero la terra? Sono sbalordito. Una strana creatura mi lancia un sassolino e sembra che stia ridendo di me. Questo essere rimarrà qui, io tornerò indietro fino al principio. Riapro gli occhi: sono di nuovo nel presente. Sono io il principio? O semplicemente non posso cogliere altro?

“Sorge lento dal mondo

per poi disvelare ciascun intento

del tempo più profondo…

È verbo rinato, avvertimento,

è vero che, in fondo,

l’eternità è solo un momento”.

 - Gianluca Boncaldo, Eternità 

(Per favore notate che questa poesia alterna regolarmente settenari ed endecasillabi, mi sono impegnato per questa cosa).

Senza accorgermene, guardandomi intorno noto che lestate si è già trasformata in autunno. L’acqua del ruscello scorre ancora, ipnotica, danzando al suono del suo scrosciare fatato. Questo viaggio è finito, ora tocca muoversi e rivolgere un sorriso all’avvenire. Lascerò da parte la cronofobia, viaggerò ogni giorno in avanti con ciascun essere umano, usando come dono il tempo rimasto.

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