venerdì 15 settembre 2023

#Videogiochi: Stranger Of Paradise: Final Fantasy Origin

Finalmente, anche se con un leggero ritardo, siamo riusciti a provare Stranger of Paradise Final Fantasy Origin. Volevamo da tanto mettere le mani su questo titolo, e alla prima occasione possibile lo abbiamo giocato e finito nel giro di qualche settimana. Diciamo subito che il gioco è disponibile sulle console PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X/S, Xbox One ed è anche possibile acquistarlo per Windows.

Le premesse di questo titolo sono da subito apparse molto promettenti. Principalmente il protagonista non può non esercitare fascino sui fan di lunga data di Final Fantasy: si tratta di Garland, un cavaliere caduto ricordato come l’antagonista principale del primo titolo della serie (anche se all’inizio del gioco il protagonista/antagonista viene presentato come “Jack”, tuttavia i fan del franchise non faranno molta fatica a comprendere che “Jack” e “Garland” sono la stessa persona). Non so voi, ma noi abbiamo trovato fin da subito allettante l’idea di scoprire la storia di uno dei villain più iconici di Final Fantasy.
Gameplay

Anche il gameplay è insolito per essere un titolo targato “Final Fantasy”. Lo stile di gioco sembra ispirato dai cosiddetti “souls-like”, termine ormai largamente utilizzato per indicare un certo tipo di action-rpg caratterizzati dall’elevata difficoltà (letteralmente “souls-like” è traducibile con il concetto di “gioco come Demon’s Souls o Dark Souls”). Oltre la software-house Square-Enix, allo sviluppo del titolo ha contribuito il Team Ninja: una squadra che in precedenza ha lavorato su un altro souls-like, ovvero Ni-Oh.

L’azione è la protagonista dei combattimenti, i giocatori devono esercitare riflessi e nervi per affrontare le sfide offerte dal titolo. Jack non sarà da solo, avrà dei compagni fedeli che lo seguiranno e lo affiancheranno nelle battaglie. Il gioco propone diverse classi e armi, lasciando al giocatore un’ampia personalizzazione della abilità e dell’approccio agli scontri. Qualunque sia l’arma e la classe scelta, vi è sempre una particolare violenza e cattiveria nello stile di combattimento di “Jack” Garland (non poteva essere altrimenti). Ogni mossa sembra avere lo scopo di annientare il nemico nella maniera più crudele possibile.

In un punto della storia, sarà necessario liberare la città da forze maligne. In quell’occasione, Jack e i suoi compagni verranno visti combattere dalla popolazione. “Siete peggio dei mostri” dirà una cittadina a Jack e il suo gruppo dopo averli visti annientare schiere di nemici.

Storia

L’azione cruda e violenta viene mostrata da subito al giocatore. Il filmato d’apertura del gioco mostra un evento del primo Final Fantasy interpretato in maniera piuttosto “dark”. Si tratta del rapimento della principessa Sarah da parte di Garland. Il cavaliere caduto indossa la sua iconica armatura e con un braccio tiene sulla spalla la principessa priva di sensi. L’atmosfera è tetra e i soldati si muovono in massa nei corridoi del castello per fermare il rapitore. Garland, con il braccio libero impugna uno spadone: un’arma che utilizza per massacrare senza alcuna difficoltà i soldati che lo attaccano. L’azione è esplicita, ben poco viene lasciato all’immaginazione. La scena è la più cruenta che abbiamo mai visto in un Final Fantasy, ma ciò che ci sconvolge di più è sapere che noi interpreteremo colui che ha appena eseguito questo grande scempio.

Tuttavia, all’inizio del gioco appare di già evidente che la scena appena vista corrisponde a qualcosa di lontano nel tempo (non si capisce se nel passato o nel futuro). Dopo un tutorial (anch’esso situato lontano del tempo), la storia di “Jack” inizia. Notiamo il nostro protagonista vestito in abiti civili che cammina sicuro con una forte consapevolezza del suo obiettivo, anche se Jack sembra non ricordarsi di nient’altro. Il suo vestiario è molto “contemporaneo” per il mondo fantasy di cui fa parte.

Il carattere del protagonista appare da subito rude e pragmatico, un modo di fare che calza perfettamente su Garland, anche se nella prima parte della storia non c’è alcun elemento di crescita e sviluppo del personaggio.

Alcune scene del gioco, specialmente nei primi momenti, potrebbero sembrare fuori luogo e a tratti suscitare ilarità. D’altronde non siamo abituati a vedere un protagonista che zittisce amici e nemici; Garland vuole arrivare dritto al punto infischiandosene di tutto ciò che non riguarda il suo obiettivo.

Jack Garland è uno “straniero” giunto nel regno di Cornelia con lo scopo di uccidere “Caos”, un’entità leggendaria dalla dubbia esistenza, il principio dal quale scaturisce la sofferenza del mondo. Nonostante gli atteggiamenti, dunque, Jack non si presenta come un villain ma come un eroe (anche se forse è più corretto definirlo un antieroe). La curiosità del giocatore viene stuzzicata dal desiderio di comprendere le cause che trasformeranno Jack Garland nel “cattivo” del primo Final Fantasy. Nonostante la trama si sviluppi lentamente e senza particolari colpi di scena iniziali, verso la fine della storia si verificheranno degli eventi carichi di pathos, così estranei all’atmosfera fin lì costruita tanto da sembrare provenienti da un'altra storia.

Possiamo definire questo gioco un “anti-Final Fantasy”, qui i valori degli eroi vengono sovvertiti dal machiavellismo più estremo, alla netta distinzione fra luce e oscurità si sostituiscono tante sfumature grigie che impediscono di definire chiaramente il bene e il male. In questa storia tragica l’archetipo del prescelto si rovescia in quello del dannato, colui che fin dall’inizio è destinato al male.

Ambientazione e colonna sonora

Per quanto riguarda le location e la colonna sonora, il gioco contiene numerosi riferimenti ai capitoli precedenti della serie. Il mondo in cui avvengono gli eventi può essere considerato quello del primo Final Fantasy (o comunque, molto simile a esso), mentre i livelli da esplorare sono tutti luoghi provenienti da diversi “cronotipi”, ossia i diversi universi in cui sono ambientati gli altri Final Fantasy. Il gioco ha delle forti componenti metanarrative, oltre ai luoghi anche le musiche saranno riadattamenti di brani provenienti dalle colonne sonore dei titoli precedenti. La stessa sigla di apertura del primo Final Fantasy è suonata dalla principessa Sarah attraverso il liuto, motivo che successivamente verrà canticchiato da Jack, definito da lui stesso “un brano antico che conoscono in tanti”.

Inutile aggiungere che nel gioco sono presenti diversi personaggi provenienti dal primo Final Fantasy, nonché numerosi nemici provenienti dagli altri capitoli della serie. Nonostante l’evidente fanservice, possiamo però assicurare che il gioco è godibile e comprensibile anche per chi non ha mai giocato a nessun Final Fantasy.

Conclusioni

Abbiamo giocato il gioco alla difficoltà più alta selezionabile nella prima partita; siamo più che soddisfatti del livello di sfida offerto. Tuttavia, per i meno avvezzi è anche possibile giocare a difficoltà più basse. Che siate fan di Final Fantasy o no, Stranger of Paradise è un gioco che consigliamo e che non ha tradito le nostre aspettative.

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