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mercoledì 15 novembre 2023

#TheBeatles: The long and winding road

Ora basta. È da troppo tempo che non parliamo di McLennon tra fan-fiction o canzoni dedicate alla loro relazione. Bisogna rimediare e affrontare il testo di “The long and winding road” crediamo sia il degno modo per ritornare sull’argomento.


La pubblicazione del brano è del 1970, contenuto nell’album “Let it be”.     
Ora, proveremo comunque sia a non dare per scontato nulla, dando la precedenza a quanto detto dallo stesso Paul McCartney sul significato delle parole, ma andiamo, che la canzone sia dedicata a John Lennon è più che palese.
 
Nel caso il pensiero dei due vi faccia risentire, vi intiviamo a immaginare una qualsiasi relazione complicata, amore o amicizia non ci interessa più di tanto.

venerdì 10 novembre 2023

#Musica: Sweet Dreams

Quando si parla di musica, molto spesso, si rischia di parlare semplicemente di tendenze o di fenomeni quasi meteoritici.     
Quale singolo o quale cantante resterà negli annali storici è difficile saperlo e, per ogni singola novità, continua a esserci qualche zoccolo duro che non morirà mai.     
In questo sito abbiamo un’etichetta dedicata alla buona musica, a quella band che nel corso della loro carriera sono stati in grado di rivoluzionare i generi creando uno stile unico e iconico. Del resto, nonostante tutto quello che hanno passato, i Beatles sono pronti a tornare con un nuovo “vecchio” singolo.

Oggi, però, vogliamo soffermarci su un brano che dal 1983 continua a essere presente nella scena pop. La canzone degli Eurythmics, gruppo musicale britannico, ancora oggi iconica all’interno dell’immaginario pop.

mercoledì 1 novembre 2023

#TheBeatles: Within you without you

Oggi parliamo di un brano dei Beatles composto da George Harrison e presente nell’album Sgt. Peppers’ Lonely Hearts Club Band (1967):
Within you without you.
L’anno precedente, nell’album Revolver, è presente il brano “Love You To”, sempre di Harrison, che riprende gli schemi della musica indiana; questo, quindi, è il suo secondo esperimento, forse più approfondito in quanto lo registra senza gli altri componenti del gruppo, aiutato solo dai membri dell’Asian Music Circle.

Poco prima delle registrazioni, George aveva passato sei settimane in India, assieme al maestro Ravi Shankar e questo gli ha dato modo di immergersi completamente nella filosofia Indù e negli insegnamenti dei Veda.

Musica e testo, quindi riflettono la grande devozione spirituale di George e di sicuro confermano un cambiamento di rotta (sia di pensiero che di scrittura) rispetto agli altri Beatles.

lunedì 23 ottobre 2023

#Musica: Tre Fiammiferi

Una delle incredibili fortune della nostra vita è poter vedere film e/o serie tv, leggere libri e ascoltare singoli/dischi in anteprima.

Questa volta, però, a mandarci il brano di cui parleremo è l’artista stesso, su Whatsapp; è importante specificare la piattaforma dove è avvenuta la condivisione perché significa che il suo ascolto non era confinato solo al lavoro, all’idea di scriverci qualcosa o preparare un’intervista, ma è stato una vera e propria finestra sui sentimenti e sull’anima di un neo amico. La storia che abbiamo ascoltato dalle sue parole e dalla sua musica e ci ha dato conferma del fatto che è davvero un’anima rara.

Tre fiammiferi” è il brano che Marco Profeta ha fatto uscire il 6 ottobre e se ve ne parliamo ora è perché abbiamo dovuto attendere che le emozioni cessassero di prendere il sopravvento sulla razionalità. Perché, diciamolo, scrivere tra le lacrime è alquanto complicato. Comunque non crediamo di esserci riusciti.

Al solito, le immagini che vi descriviamo sono un nostro punto di vista, quindi ogni considerazione è frutto di ciò che la canzone ha suscitato in noi.

giovedì 19 ottobre 2023

#Musica: No time for toxic people

Ci sono canzoni che riescono a spingerti a riflettere sul periodo che stai vivendo e che, per questa ragione, risuonano nella testa come se fossero piccoli campanelli. È il caso della canzone “No time for toxic people” degli Imagine Dragons che, in questi giorni, sta risuonando più forte che mai. Estratto dell’album “Mercury – Act 1”, pubblicato il 3 settembre del 2021. Questo disco è il quanto progetto discografico che vede comparire come autore di tutti e tredici i brani. I Mercury album sono divisi in due parti per tracciare una sorta di percorso che si erge al di sopra dei generi contenuti al loro intero: il primo è incentrato sulla morte e sui sentimenti di shock; mentre il secondo disco è il risveglio successivo alla perdita di qualcuno che amavi. Tematiche che, dunque, raccontano la salute mentale tanto quanto la celebrazione delle montagne russe della vita.

“No time for toxic people” è la dodicesima traccia del primo disco e già dal titolo ne possiamo intuire la tematica: non è tempo per le persone tossiche. Una canzone che racconta il modo con cui alcune persone guardano nella vita degli altri e, pur standogli vicino, la giudicano e la commentano. Un brano che, quindi, può risuonare nell’esistenza di tutti perché chiunque di noi si è ritrovato ad avere a che fare con persone simili.

venerdì 6 ottobre 2023

#Musica: Bagatelle

22 giugno 2022, Palazzo Dello Sport, Roma.
Al concerto Riccardo Zanotti ci ha introdotto la canzone di cui parleremo oggi facendoci fare una bella presa di coscienza, facendoci compiere un gesto tanto quotidiano quanto, come sempre in questi casi, dato per scontato: quello di farci prendere le chiavi di casa e di farle tintinnare per farci sentire il loro rumore così normale e quasi scontato per noi.

Bagatelle” è stata l’ultima delle canzoni a essere suonata in sessione acustica al concerto, l’abbiamo accennato nell’articolo che abbiamo dedicato alla serata, così come abbiamo accennato quanto tutte le canzoni cantate in questa sessione siano incredibilmente importanti. Di uno dei tre brani, “Scatole”, abbiamo parlato in questo articolo, ma “Bagatelle” è un’arma a doppio taglio: nonostante vanti di una profondità indiscussa rischia di passare inosservata o peggio, essere vittima dei pregiudizi e giudizi dell’ascoltatore.
Non giriamoci intorno raga, è una canzone visibilmente di stampo politico.
È sinistroide, per non dire di sinistra.

giovedì 5 ottobre 2023

#Musica: Walking the Wire

Da un po’ di giorni, forse addirittura da tutta l’estate, una canzone non si è voluta scollare dalla nostra testa. Nella speranza che possa uscire, vogliamo analizzarne un po’ il testo cercando di mettere nero su bianco le sensazioni che l’accompagnano. La canzone in questione è “Walking the Wire” degli Imagine Dragons, un titolo che possiamo letteralmente tradurre con “Camminando sul filo”. Brano scritto da Dan Reynolds, Wayne Sermon, Ben McKee, Daniel Platzman, Robin Fredriksson, Mattias Larsson e Justin Tranter, con la produzione curata da Mattman & Robin; pubblicata su rivenditori digitali il 15 giugno 2017, come terzo singolo promozionale estratto dal loro terzo album in studio, 
Evolve”.

mercoledì 4 ottobre 2023

#TheBeatles: I'll follow the sun

Ringraziamo le segnalazioni che ci aiutano nel complicato processo di scegliere la canzone di cui scrivere, perché è vero che vogliamo parlare di tutte, ma è anche vero che essendo Pesci è dura prendere una decisione.


Così oggi è la volta di “I’ll follow the sun” canzone dei Beatles, scritta da Paul McCarney – che al solito è firmata assieme a John Lennon – del 1964 contenuta nell’album “Beatles for Sale”.

Ve ne parliamo, al solito, mischiando le nostre sensazioni alle parole dello stesso Paul anche se poi vedrete che non si differenziano più di tanto. 

Ci sono volte in cui siamo davvero curiosi di un vostro parere e oggi è una di quelle volte, percui non esitate a lasciare un commento.

Bene, ora possiamo iniziare sul serio.

venerdì 22 settembre 2023

#Musica: Sono solo parole

Crediti:
https://hernameismoon.tumblr.com/post/43670184714
Noemi presenta il brano “Sono solo parole”, scritto da Fabrizio Moro, al Festival di Sanremo 2012 arrivando con tanto merito al terzo posto in un’edizione che ha visto vincitrice Emma con “Non è l’inferno”.


Qualunque sia la versione che preferite, se quella cantata da Noemi o da Moro, sappiate che noi le amiamo entrambe e non riusciamo proprio a scegliere la migliore tra le due. Forse è proprio per il tema che offre, così tanto comune ai giorni d’oggi; la stessa Noemi ha infatti dichiarato: «È un testo sull’incomunicabilità, sull’importanza dei gesti al di là delle parole, sul fatto di riuscire a risolvere i problemi e ad andare sempre avanti nella vita. […] Canto l’incomunicabilità in un periodo storico particolare in cui stiamo vivendo. Comunichiamo tanto tramite Internet, Facebook e Twitter ma poi si ha difficoltà a vivere la vita reale. Si crea un divario non solo tra persone che si amano ma anche nella società in cui viviamo.»

Possiamo tranquillamente aggiungere che in una società dove tutto è rimpiazzabile in breve tempo, tanto da non processare qualsiasi tipo di rottura, basta davvero un periodo di blocco per mettere fine a una relazione o al raggiungimento di un obiettivo, se vogliamo rimanere nel tema del lavoro; ecco perché questa canzone acquisisce un grande valore: andare avanti nonostante i nonostante.

mercoledì 6 settembre 2023

#TheBeatles: I've got a feeling

Oggi non faremo finta di mettere in dubbio che la canzone di cui parleremo abbia riferimenti alla McLennon, perché crediamo che “I’ve got a feeling” sia l’inno della McLennon, al pari di “Two of us”. Se la seconda, però, racconta di un amore che dall’adolescenza arriva fino all’età adulta, la prima è letteralmente l’insieme delle emozioni di Paul McCartney e John Lennon e di come sia stato il grande sentimento che li univa (decidete voi se rimane confinato all’amicizia o no) a mandarli avanti, nonostante tutto.


Questa canzone è un matrimonio riparatore tra la mia I’ve got a feeling e un pezzo scritto da John dal titolo Everyone had a bad year”, così descrive il brano lo stesso Paul, spiegando poi quanto sia stato più facile lavorare con John. Erano il giorno e la notte, il sole e la luna, ogni loro pezzo era inevitabilmente smussato e modificato dall’altro, creando qualcosa che ancora adesso è leggendario.

Ora che continuo a scrivere le mie canzoni da solo, sono ancora molto consapevole del fatto che lui non è con me, ma dopo tutti questi anni lo posso ancora sentire che mi sussurra qualcosa all’orecchio. Penso spesso, col senno di poi, a cosa John avrebbe detto di un brano […] o che cosa avrebbe detto con parole diverse; e così a volte cambio le mie.

Un rapporto non comune, in qualsiasi modo voi vogliate metterlo. Vedendo il docu-film Get Back, infatti, notiamo come nonostante l’allontanamento i due si siano sempre supportati, aiutandosi nei momenti di stallo e cercandosi in quelli del bisogno.

“Ive got a feeling è presente nell’album “Let it be” del 1970, quello che ha sancito la fine dei Beatles come gruppo, ma che di sicuro li ha consacrati tra le band immortali.

mercoledì 9 agosto 2023

#TheBeatles: Helter Skelter

Come detto nell’articolo dedicato, il White Album (1968) ha segnato una vera e propria svolta nella storia della musica internazionale e forse per via della canzone Helter Skelter che ha sancito l’inizio del genere heavy metal.
Iniziamo con una piccola curiosità sull’origine di questo capolavoro, dal significato ancora discusso. Paul McCartney – autore del brano – aveva appreso una dichiarazione di Pete Townshend (leader e chitarrista dei Who) secondo il quale il gruppo aveva appena registrato “il più assordante e sporco rock’n’roll mai concepito”.
Così il giorno dopo Paul entra negli studi di Abbey Road con una sfida: mandare in rosso il livello del volume e vedere quanto potessero essere rumorosi e aggressivi i Beatles.

Non serve fare spoiler, sappiamo chi ha vinto questa gara, e lo sa anche Pete che ha accettato umilmente – e molto probabilmente anche con una risata – la “sconfitta”.     
Come tutte le battaglie, però, anche i vincitori hanno le loro perdite, in questo caso le dita di Ringo che nelle ripetute registrazioni ha preso fin troppo alla lettera l’essere rumoroso e aggressivo. Nella traccia scelta per la pubblicazione si sente distintamente il suo urlo finale: “I got blisters on my fingers!” (trad. “Ho le vesciche sulle mie dita!”)


Ma di cosa parla il testo? Andiamo ad analizzarlo, seguendo come guida proprio le parole di Paul.

giovedì 3 agosto 2023

#Eventi: Fuoco e adrenalina per il concerto dei Måneskin a Roma

Il 20 e il 21 luglio il “Loud Kids Tour” è arrivato a Roma, una tappa estremamente importante per i Måneskin che, nonostante la loro internazionalità, continuano a restare radicalmente legati alle loro origini. Per chi sta scrivendo questo articolo è stata la prima occasione grazie alla quale ha avuto modo di metter piede dentro lo stadio Olimpico. Una sensazione incredibile, per chi (nonostante gli anni passati nella capitale) non è ancora abituata all’imponenza. Non era solo l’idea di esser allo stadio, ma più che altro in un contesto così tanto grande da sentirsi piccoli.

Questa volta la fila è stata più rapida, proprio perché gli spazi dell’Olimpico concedono un visione ben più ampia dell’esibizione e il palco è disposto su tutta l’ampiezza del campo di gioco. Una “T” che si estende dal prato gold al prato, in modo che tutti potessero godere della visione ravvicinata con i quattro ragazzi della band. Entrare e capire dove potersi posizionare non è stato per niente facile, al contrario è stato quasi un calcolo matematico per poter cercare di capire come poter vedere al meglio. Perché sì, ci si voleva godere a pieno questo spettacolo fatto di luci, fiamme e caldo, tanto caldo.

martedì 25 luglio 2023

#Eventi: Epopea di un concerto, gli Arctic Monkeys al Rock in Roma

Roma, 16 luglio, Ippodromo Le Capannelle. Quarantuno gradi sotto il sole e una lenta attesa. I temerari si erano già messi in fila ancor prima che il sole potesse realmente raggiungere il suo massimo calore, ma l’obbiettivo era la transenna. La prima fila è irrinunciabile nonostante il caldo e le scottature che ciò comporta.

La nostra epopea è iniziata alle 11:30, l’ora di arrivo al parcheggio dell’ippodromo. Superati i primi controlli, l’unica speranza di sopravvivenza è stata l’acqua lanciata con l’idrante dalla stessa protezione civile. Apertura cancelli prevista per le ore 15, ma come se non bastasse è susseguita la consueta corsa per evitare che chi è arrivato dopo potesse essere in una posizione migliore della tua. Forse questo evento viene fatto alle Capannelle proprio perché i ragazzi si comportano come cavalli imbizzarriti. Una volta preso posto, però, inizia il momento più estenuante: il lento scorrere del tempo e il tramonto del sole dietro l’altezza del palcoscenico. Ad accoglierci e a farci compagnia c’era la meravigliosa Mirror Ball che ci spingeva a pregustare il pezzo forte della serata.

giovedì 20 luglio 2023

#Pensieri: 7 e 40

Ogni canzone ha in sé un significato più o meno profondo, ma che di certo possiamo associare a un momento della nostra vita o persino a un lato del nostro carattere.     
Non posso negare che i miei artisti preferiti – inutile che faccia i nomi, si capisce dai numerosi articoli che ho scritto su di loro – hanno molto in comune con me, e sinceramente devo capire se è un fattore astrologico o semplicemente ho plasmato la mia vita sulla loro musica.


Perché un fattore astrologico, chiedete? Beh, sono Pesci con la luna in Cancro e non credo sia un caso che la maggior parte dei miei cantanti preferiti abbia questi due segni nel tema natale. Kurt Cobain? Pesci con la luna in Cancro. Gigi D’Alessio? Pesci ascendente Cancro. Lucio Battisti? Pesci ascendente Cancro. Eccezion fatta per il Pesci George Harrison, con ascendente e luna in Scorpione, ma stiamo sempre parlando di segni d’acqua.

E lo so, i più terra tra di voi stanno dicendo che alla fine i testi di Battisti li ha scritti Mogol (tra l’altro Leone/Leone/Leone, se può interessare) e non voglio impelagarmi sul dharma e l’importanza della casa IX (che ho in Leone) in un tema natale. Oggi voglio solo dare il via al mio flusso di coscienza concentrandomi sul brano del 1969 “7 e 40” di Mogol-Battisti. Mi fa sempre sorridere il pensiero che mi viene in mente quando parlo di loro, e cioè che sono i Lennon-McCartney italiani.

mercoledì 5 luglio 2023

#Musica: King Of Bloke & Bird

Era il 2005 quando Robbie Williams fece uscire “Intensive Care”, il suo sesto album, e proprio come in una terapia intensiva (nella traduzione) viviamo molteplici emozioni quando lo ascoltiamo.
Appena uscito, si è posizionato al primo posto in tutta Europa (eccezion fatta in Finlandia, rimasto al terzo), in Argentina, Australia e al secondo posto in Messico. Negli Stati Uniti non ha ricevuto questo grandissimo successo – come tutti gli album di Robbie – e promettiamo che cercheremo di non sfociare nel classico snobismo europeo che ci vede più intelligenti e meglio preparati culturalmente rispetto gli americani.

Certo, non ci vuole chissà quale livello di cultura musicale per apprezzare la musica di Robbie, e dopotutto vincere contro gli americani è vincere facile, ma nel brano che vediamo oggi:
King Of Bloke & Bird  Robbie, assieme al musicista, cantante e paroliere inglese Stephen Duffy, ha saputo giocare molto ironicamente sul muro americano che non l’ha visto protagonista nella scena della musica pop.

Lungi da noi sminuire gli artisti yankee(s), ma se ai tempi, da fan del re del pop ci rimanevamo male per il suo silenzio americano, ora quasi ringraziamo il cielo di essere europei e averlo ascoltato. 

lunedì 12 giugno 2023

#Musica: Peter Pan

Non scherziamo, né esageriamo, quando diciamo che abbiamo atteso mesi, forse anni, per poter scrivere questo articolo. Sentivamo che non era mai il momento adatto, c’era sempre qualcosa che ci bloccava dal metterci seduti e lasciare che il flusso dell’inconscio mettesse mano su “Peter Pan”, canzone di Enrico Ruggeri tratta dall’omonimo album del 1991.

Prima di cominciare la nostra analisi (del tutto soggettiva, dal nostro punto di vista), vi lasciamo con un estratto di un intervista al “Corriere della Sera” dello stesso Ruggeri sul brano:

“L'ho scritta senza ben rendermi conto di chi stessi parlando, tant'è vero che nel testo non c'è nessun riferimento diretto a Peter Pan. Solo il giorno dopo, rileggendola, mi sono reso conto.
L'immagine di Peter Pan la porto con me da sempre, dai tempi del seggiolone, per intenderci. Era mia madre che mi raccontava questa storia che non mi stancavo mai di ascoltare. E con Peter Pan sognavo. Trovo la sua figura affascinante e probabilmente la presenza di un bambino accanto a me ha risvegliato ancor più quel ricordo. Ma è soprattutto un gioco della fantasia, nella quale mi rifugio ogni volta che voglio sfuggire dalla realtà.”

mercoledì 7 giugno 2023

#Musica: Binario 36

Alzi la mano chi crede che il tempo scorra inesorabile e per questo si è trovato, almeno una volta, a pensare: “Ormai è troppo tardi”. Scommettiamo che siamo in tanti a tenere la mano alzata, complici di una società che ci ha insegnato a scandire la nostra vita con tappe strettamente legate all’età.


In nostro soccorso, fortunatamente, arriva Marco Masini: quell’amico schietto che tutti dovremmo avere; con le sue parole ci sprona a riprendere in mano le redini del nostro destino, indipendentemente da quanto si è sbagliato e dall’età che si ha perché tutto può cambiare da un momento all’altro ed è ora che cominciamo ad averne la giusta consapevolezza.

In questo articolo non vogliamo parlarvi del brano “Binario 36” dal punto di vista stilistico, o oggettivo. Vi daremo una nostra interpretazione, curiosi di conoscere la vostra.

La canzone è la decima – e ultima – traccia dell’album del 2009 “L’Italia… e altre storie” e “Binario 36” fa sicuramente parte di una delle tante storie comuni in Italia, ma non solo.
Consideriamo da sempre Masini come la voce della verità della musica italiana, per questo motivo crediamo non sia per tutti, perché non tutti hanno voglia di prestare attenzione alla verità, soprattutto quando questa può mettere in discussione un’intera vita.

venerdì 14 aprile 2023

#Musica: Avril 14th

Il brano musicale di cui parleremo oggi è una composizione unica nel suo genere. Unica per via del tipo di artista che l’ha concepita, per essere apparentemente estranea rispetto a molte altre opere del compositore in questione. È inoltre una delle poche canzoni con un titolo di senso compiuto presente nell’album “Drukqs” (anche il titolo della raccolta è generato casualmente).

Avril 14th” è una composizione dell’artista sperimentale Richard David James, in arte “Aphex Twin”. L’artista in questione è oggi considerato un tassello fondamentale nella storia della musica elettronica. Le sue creazioni hanno spesso una sonorità insolita, infatti l’artista ha spesso sperimentato reinventando il concetto di suono.

mercoledì 29 marzo 2023

#Musica: Woman

Come già accennato nell’articolo “Girl”, dove abbiamo analizzato il testo della canzone dei Beatles, “Woman” di John Lennon è una sorta di evoluzione della prima, dove John osserva la figura femminile e cerca di descriverla, probabilmente a seguito del trauma subito nella sua infanzia dalla madre Julia.

Per questioni di spazio e tempo, vi invitiamo a recuperare l’articolo sulla biografia di John Lennon, oppure quello dedicato alla recensione del film “Nowhere Boy” se volete approfondire il rapporto tra John e la madre.

La canzone è contenuta nell’album “Double Fantasy”, uscito il 17 novembre 1980. Il singolo esce il 12 gennaio 1981, dopo la morte di John.    

Attenzione: questo articolo potrebbe essere emotivo...

lunedì 20 marzo 2023

#Musica: Centuries

Oggi vogliamo parlarvi di un brano consigliato da un nostro lettore: “Centuries” della band statunitense Fall Out Boy. Come sempre, se avete qualche consiglio da darci non esitate a contattarci su ogni nostro social.

La canzone, uscita nel 2014, non è di certo passata in sordina in Europa, tanto da aver ispirato la trama dell’omonimo romanzo di Giulia Piccionetti, di cui vi abbiamo parlato tempo fa (cliccate qui per leggere la recensione).
Ammettiamo, però, di averla dimenticata, almeno fino a poco tempo fa. La recuperiamo con piacere, parlandone, come sempre, a modo nostro.

P.s. ringraziamo i Fall Out Boy o chi per loro per aver deciso di ambientare il video ufficiale nell’antica Roma.