sabato 8 ottobre 2022

#Pensieri: Scuola delle arti

Chi sta scrivendo questo articolo, fin da quando frequentava le scuole elementari, giocava a fare finta di essere insegnante e preside di una scuola, che aveva rinominato: “Scuola delle arti”. In questa scuola insegnava – sempre a mo’ di gioco, ovviamente – dizione, recitazione, canto, ballo… aveva un vero e proprio registro, con nomi inventati, e faceva finta di tirare su un vero e proprio spettacolo, che in un modo o nell’altro aveva sempre a che fare con Cristina D’Avena.
Tutto questo non è mai uscito dalla sua camera, ma in un certo modo l’Universo ha ascoltato la sua richiesta, perché anni dopo, proprio la sua insegnante di musica delle medie, ha dato vita a Sperimentiamo, di cui abbiamo già parlato.

Cosa diremo, oggi, in questo articolo, quindi? Beh, Frè e Aida hanno deciso di andare all’open-day della scuola, nella speranza che l’Universo dia loro modo di cominciare qualche corso (davvero, Universo, sappiamo che puoi fare il tuo miracolo temporale per darci giornate da quarantotto ore) e tralasciando il divertimento per aver provato a suonare il sax, il basso e la batteria, hanno proprio sentito dentro una sensazione di completezza

Che amiamo l’arte si sa, come si sa che vorremmo che la scuola sia fondata sull’arte. Per carità, la cultura serve ed è importante, ma come diciamo sempre la vita non è fatta solo di scuola-lavoro-casa. Ognuno di noi è su questo pianeta per un motivo specifico, e tutti noi siamo dotati di talenti e creatività, solo che il più delle volte non lo sappiamo.

L’arte è la forma di comunicazione più espressiva e pura; possiamo nasconderci dietro un sorriso, una frase fatta o un silenzio, ma quando scriviamo, dipingiamo, suoniamo, recitiamo, in un modo o nell’altro siamo veramente noi stessi. In quel momento è l’inconscio a diventare padrone e parlare per noi, portando in superficie problemi che non pensavamo esistessero, o al contrario se abbiamo voluto dimenticarli, ci sorprendono perché ci accorgiamo immediatamente che non sono così spaventosi come pensavamo.
L’arte è anche terapia, quindi, e più di tutto crediamo sia una vera e propria vocazione, il motivo che ci ha spinti a venire in questo Mondo.

Avere sul suolo romano una scuola che avvicina grandi e piccini (letteralmente dai zero ai cento e più anni) a tutte le sfumature artistiche, è un vero e proprio salvagente nel mare troppo spesso impetuoso della nostra vita. Crediamo, però, che i fatti siano più importanti delle parole, ecco perché vogliamo portarvi tra tutti l’esempio di Sara Scibilia che ha iniziato da bambina la scuola di teatro proprio di Sperimentiamo, si è avvicinata alla poesia sempre grazie alla scuola, e a soli vent’anni ha pubblicato il suo primo libro di poesie: 21.

Ciò che ci ha piacevolmente sorpresi di Sara è la consapevolezza di sé che possiede, del tutto rara, soprattutto alla sua età. Dopo la presentazione del suo libro, tenuto proprio nella sede della scuola, abbiamo avuto modo di parlare di quanto l’arte aiuti a capirsi, a conoscersi, e di conseguenza a vedere il mondo in ogni sua sfumatura. Dà la chiave per comprendere il prossimo, per riuscire a vivere le diverse realtà anche se non ci appartengono, basti pensare a come ci immedesimiamo in protagonisti di film, opere teatrali o libri.

Arca” deriva dal latinoarcére”, che vuol dire: “tener lontano”, “proteggere”, “contenere”. Ora, vi evitiamo i trip filosofici-metafisici sull’Arca di Noè o l’Arca dell’Alleanza, per parlare semplicemente di arte/arca.
Come detto sopra, ognuno di noi è creativo e ha dei talenti artistici, salvo casi eccezionali dove questi si manifestano fin dalla più tenera età, in altri casi si devono andare a cercare, in una sorta di caccia al tesoro dentro noi stessi che può essere iniziata in qualsiasi momento. La scuola, infatti, è aperta a tutti, anche a chi vuole cominciare questo percorso a settant’anni, perché davvero, non è mai troppo tardi.

Noi vediamo Sperimentiamo come faro, come una stella polare che può guidare chiunque, soprattutto nei momenti bui e di crisi. Anche di questo abbiamo parlato più e più volte, ma non fa mai male ricordare che il periodo nero della vita serve per trovare dentro di noi l’interruttore che può dare colore a tutto.
In più la sede ospita anche eventi, come spettacoli e presentazioni, quindi rimanere aggiornati con quello che fanno attraverso i social è anche un ottimo modo per frequentare lo stesso l’ambiente arte, ne abbiamo bisogno ora più che mai.

E poi, per quanto possa essere bello avere hobby, perché non provare a fare dell’arte il proprio mestiere?

Per maggiori info, vi lasciamo i link Facebook e Instagram di Sperimentiamo.

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