sabato 22 ottobre 2022

#RoyalFamily: Carlo e Camilla, parte 2

Come detto nella prima parte, va bene avere qualsiasi opinione, ma per certi argomenti deve essere seguita da uno studio. La Famiglia Reale inglese, come tutte le famiglie reali, fa parte della Storia quindi ogni notizia, supposizione e descrizione dei fatti deve essere basata su fonti ufficiali.

Potete credere quanto volete che esse non costituiscano la verità, ma non siamo qui per dare adito a teorie dei complotti, è bastato il 2020. Ovviamente qui vi diamo un’infarinatura, perché parlare in modo dettagliato di tutto è abbastanza complicato.

Ora affrontiamo meglio il passato di Diana, per poter poi concentrarci sul famoso triangolo, che come vedremo diventerà una figura geometrica leggermente più complessa.

Diana, periodo 1961-1980

Diana nasce il 1° luglio 1961 a Sandringham, quarta figlia del visconte John Spencer e della viscontessa Frances Ruth Burke-Roche. Dopo due figlie femmine – Sarah e Jane – i genitori speravano tanto nascesse l’agognato maschio, per ereditare il titolo. Il desiderio viene esaudito il 12 gennaio 1960, con la nascita del piccolo John, ma la gioia lascia il posto alla disperazione appena dieci ore dopo la sua nascita, perché improvvisamente il bambino cessa di vivere.
Il matrimonio tra John e Frances si inclina, i due non riescono a superare la morte del figlio, ma devono rimanere insieme, almeno fino alla nascita di un altro maschio. Quasi un anno dopo la morte del piccolo John, Frances rimane di nuovo incinta ma alla vista di una femmina, i coniugi rimangono delusi. Speravano così tanto nell’erede che avevano in mente solo nomi da maschio. Dopo una settimana di accurate ricerche, la bambina ha finalmente un nome: Diana Frances, il primo in onore di un’antenata, Diana Russell (1710-1735) divenuta poi duchessa di Bedfort; il secondo in onore della madre.
Tre anni più tardi, il 20 maggio 1964, nasce il maschio tanto desiderato: Charles Edward Maurice Spencer. Il titolo è al sicuro, il matrimonio non più.

Frances sposò John a soli diciotto anni, e venne catapultata in un mondo molto diverso dal suo. Lei era solo figlia di un barone e l’unione con gli Spencer – amici intimi anche della Regina - la fece entrare a tutti gli effetti nell’aristocrazia inglese. Non ne era pronta, né preparata, così quando nel 1967 conosce Peter Shand Kydd, ricco ma non nobile, se ne innamora all’istante. Scappa con il nuovo compagno, e ottiene il divorzio dal marito nel 1969.

Diana cresce a Sandringham, a Park House, residenza molto vicina a quella reale, tanto che gli Spencer sono affittuari proprio di Elisabetta II. Durante l’infanzia, infatti, Diana è compagna di giochi dei figli più piccoli della Regina: Andrea ed Edoardo.
La separazione dei genitori arriva quando lei ha sette anni e questo la traumatizza non poco: Diana bambina vede la madre andare via da un momento all’altro e anche se inizialmente vive con lei a Londra, è il padre a ottenere la custodia dei figli, così Diana torna a Sandringham.

Dal 1968 Diana frequenta il collegio di Riddlesworth Hall, a Norfolk, ma non brillando negli studi, si trasferisce poi alla West Heath Girls’ School, nel Kent, dove la media non aumenta per nulla, anzi, è costretta a dare per ben due volte gli esami finali.     
Anche se lontana da casa, la separazione dei genitori avvicina moltissimo Diana al padre. Nel 1973 il padre si avvicina alla contessa Raine di Dartmouth, per sposarla nel 1976. Diana e i suoi fratelli non hanno mai sopportato la nuova matrigna, tanto che è stata vittima dei loro dispetti, a volte anche pericolosi, come quando Diana la spinse e la fece cadere per le scale.
Sono pochi, comunque, i momenti in cui si vedono perché nel 1977 frequenta l'Institut Alpin Videmanette, a Rougemont, in Svizzera. È una scuola di buone maniere, dove alle ragazze vengono date lezioni di etichetta, galateo e si insegna loro a svolgere attività sociali.
Da sempre amante della musica e della danza, Diana sognava di diventare ballerina al Royal Ballet, ma il sogno è sfumato a causa della sua altezza.

La danza le regala il portamento, la grazia. Il suo carattere timido la rende sempre impeccabile a ogni evento, e in più le ha dato un vantaggio non da poco: non ha intrapreso alcuna relazione.
Diana ha sempre avuto nella sua testa l’immagine di diventare Regina Consorte, ma non ci ha mai sperato più di tanto, anche perché era sua sorella Sarah a frequentarsi con Carlo. Quando quel rapporto termina, però, con l’educazione avuta, lo charme evidente, e il fatto che si sia mantenuta vergine, Diana ha un nuovo obiettivo: la Corona.

Nel 1978 torna a Londra, prima vive nell’appartamento rimasto vuoto della madre, che preferisce vivere in Scozia, poi compiuti i diciotto anni, nel 1979, si trasferisce a Coleherne Court, nell’elegante quartiere di Earls Court. L’appartamento è un regalo dei suoi genitori, ma lei lo divide con tre sue amiche: Carolyn Pride, Ann Bolton e Virginia Pitman.
Comincia a lavorare come insegnante di danza per bambini all’accademia di Madame Vacani, ma un incidente sugli sci la costringe a lasciare. Nel frattempo diventa la governante della sorella Sarah, e hostess a feste ed eventi.
Trova lavoro come assistente part-time all’asilo nido Young England, nel quartiere esclusivo di Pimlico. Diana è così brava con i bambini che incanta la direttrice, che le aumenta le ore anche al mattino, solo per pochi giorni alla settimana, però. Gli altri tenuti liberi li utilizza lavorando come baby-sitter a una ricca famiglia americana che vive a Londra. Anche lì, Diana conquista Mary Robertson, madre del bambino a lei affidato.

Carlo e Diana, 1978-1996

Dopo un primo incontro nel 1977 (di cui vi abbiamo parlato nell’articolo precedente) Carlo e Diana si incontrano nel 1978, in occasione del trentesimo compleanno di lui, a Buckingham Palace, dove Diana è invitata assieme alla sorella Sarah.
Nel gennaio 1979 la Regina Elisabetta invita le due Spencer alla settimana di caccia a Sandringham, perché dopo la rottura con Sarah, Elisabetta non vuole rinunciare del tutto all’idea che il figlio si sposi una Spencer ma Carlo sembra non essere proprio colpito da Diana.

Nell’estate del 1980 Philip de Pass, loro amico in comune, organizza una festa nella sua tenuta in campagna. Diana nota Carlo, e durante il barbecue si avvicina a lui, consolandolo per la recente perdita del prozio.
Carlo, dal carattere estremamente sensibile, rimane colpito dalla compassione ricevuta da Diana e per ringraziarla, la invita al Royal Albert Hall, per il Requiem di Verdi. Lady Fermoy, nonna di Diana e amica della Regina, viene scelta come chaperon.
Diana non apprezza il teatro, si annoia terribilmente, ma la nonna sa quanto tutto questo sia importante per Carlo. Dice alla nipote che non è così grave se proprio non hanno nulla in comune: lei deve saper fingere, se vuole diventare Regina.

Dopo altre serate, Carlo invita Diana a Balmoral, per presentarla ufficialmente alla famiglia. Filippo e la Regina Madre sono al settimo cielo, Diana ha conquistato veramente tutti, anche i fotografi appostati proprio per rubare qualche scatto della nuova fiamma del principe.
Diana rimane comunque in ombra, cerca di scappare da loro, anche quando tornata a Londra viene pedinata persino durante l’orario di lavoro. La sua timidezza non le permette di cacciarli via e gli scatti la avvicinano anche al popolo inglese.
Carlo, che mai ha voluto rinunciare a Camilla, si confida con lei, le chiede se sta facendo la scelta giusta, se Diana può andare, e Camilla lo calma, lo rassicura: Diana è perfetta per il ruolo. La loro relazione è ormai agli sgoccioli, ma i due sanno perfettamente che non è il caso di fare troppe scenate: non avrebbero mai potuto avere un futuro insieme.

Il 6 febbraio 1981, al castello di Windsor, Carlo chiede a Diana di sposarlo, lei accetta all’istante. La notizia viene resa nota il 24 febbraio 1981.
Dopo una vacanza assieme alla madre e al patrigno in Australia, di soli dieci giorni, Diana si trasferisce a Buckingham Palace per studiare il protocollo reale. Alle lezioni si unisce anche la Regina Madre, che le insegna il corretto comportamento da tenere.

Per Diana è davvero dura seguire le molteplici regole e si ritrova subito a fare i conti con la realtà: anche se ha studiato in Svizzera ed è aristocratica, è davvero poco preparata.
Il 9 marzo 1981 commette un grave errore: accompagna Carlo a un ricevimento alla Goldsmiths Hall di Londra, ma indossa un abito considerato troppo provocatorio per l’epoca. A quell’evento è presente anche la Grace Kelly, la principessa di Monaco, e alla cena a Palazzo, la prende da parte, accompagnandola in bagno. Le fa notare l’errore commesso, dandole anche consigli su come dovrà sottostare a tutta la pressione che avrà addosso una volta sposata con Carlo. La ammonisce schiettamente dicendole che: “andrà sempre peggio”.

La data del matrimonio è il 29 luglio 1981, mentre il Regno Unito – e non solo – è in festa mano mano che si avvicina l’evento, Carlo si sente quasi morire: è ora di mettere fine ufficialmente alla sua relazione con Camilla.
Mentre il mondo osserva Carlo e Diana sposarsi, lui sa che è tempo di dimenticare Camilla.
Si mette l’anima in pace, perché non considera Diana poi così male. I due trascorrono la luna di miele tra l’Inghilterra e una crociera nel Mediterraneo per visitare l’Egitto, la Tunisia, la Sardegna e la Grecia. Tornati a casa, si trasferiscono prima a Kensington Palace, poi a Highgrove House, a Tetbury.
Il 21 giugno 1982 nasce il loro primo figlio: William. Carlo è il primo membro reale ad assistere alla nascita di suo figlio.
Il matrimonio, però, comincia a sfaldarsi. Diana, seppur mantenendo sempre un atteggiamento consono, attira sempre gli sguardi su di sé. È magnetica, il popolo e la stampa la amano. Carlo non ne è felice, perché i Reali non sono celebrità, non dovrebbero avere così tanto risalto mediatico. Quello che quasi non sopporta, poi, è che a Diana queste attenzioni piacciono.
In più Diana non riesce a stare dietro a tutti gli eventi, e ben preso Carlo si accorge anche che non esiste alcuna passione in comune: Diana non sopporta il teatro, non ama lo studio e la sua cultura è a livello base.
Il divorzio è fuori discussione, e i due – Carlo in primis – provano a fare andare meglio le cose. Sembrano riuscirci, tanto che Diana rimane nuovamente incinta. Il 15 settembre 1984 nasce Henry.

Di nuovo, però, la coppia si sfascia. Diana è sottopressione, infelice, fare la madre le riapre ferite risalenti all’infanzia, anche se adora i suoi figli.
Carlo non sa come prenderla: un momento è amorevole, felice, gioiosa, quello dopo urla, grida, gli lancia oggetti addosso.
Cerca di sfogarsi con la madre, ma si sente rispondere di avere pazienza. Elisabetta prova a parlare anche con Diana, ma a conti fatti nessuno sa come darle aiuto.
Persino Camilla, rimasta amica della coppia, le consiglia come avvicinarsi a Carlo, ma la coppia reale rimane due mondi distanti.

Nel 1986, con due eredi al trono certi e un matrimonio che i due non riescono a sistemare, Diana e Carlo possono concedersi altre relazioni. Diana ne comincia una con il suo istruttore di equitazione James Hewitt, per poi iniziarne altre con persone diverse. Carlo torna da Camilla.
Alle feste e agli eventi, Camilla è quasi sempre invitata e la profonda chimica con Carlo è chiara a chiunque faccia parte dell’ambiente. Tutti sanno che si sono sempre amati, e ora hanno la conferma che non hanno mai smesso.
Questo turba e ferisce nell’orgoglio Diana, che ha paura di perdere il suo status, ora che la successione è assicurata. Nel corso degli anni ha sempre intrattenuto ottimi rapporti con la stampa, scambiando notizie da palazzo con scatti rubati. Nel 1992 esce il libro di Andrew Morton, amico intimo di Diana: “Diana- La sua vera storia”. Nel libro Morton racconta dei vari tentativi di suicidio di Diana, tutti rimasti inascoltati dal marito. Successivamente vengono pubblicate conversazioni private tra Carlo e Camilla, e questo indigna non poco il pubblico inglese.
Nel 1992 i due si separano ufficialmente e nel 1993 Diana annuncia il suo ritiro dalla vita pubblica. Nel 1994 Carlo rilascia un’intervista, dove ammette il tradimento con Camilla, avvenuto solo dal 1986 in poi, ma non si esprime nei riguardi della moglie. Non parla delle relazioni di Diana, né di come abbia tentato in tutti i modi di salvare il matrimonio.

Carlo e Camilla sono costretti di nuovo a interrompere la relazione, per non aumentare il dissenso del popolo. Il 20 dicembre 1995, dopo l’ennesima intervista rilasciata da Diana, Buckingham Palace annuncia ufficialmente di volere il divorzio tra i due. La decisione è stata presa sia dalla Regina Elisabetta II che dal Primo Ministro Johh Major. Carlo accetta all’istante, mentre Diana vuole farlo solo dopo un incontro con il marito e gli ufficiali da Palazzo. Viene accontentata, anche se poi pubblica le condizioni e gli accordi presi.

Il divorzio è ufficializzato il 28 agosto 1996. A Diana viene garantita la buonuscita di diciassette milioni di sterline, con la clausola – presente in ogni divorzio reale – di non parlare con nessuno degli accordi presi.
Diana perde il titolo di Altezza Reale, ma le permane quello di Principessa del Galles, perché madre di due eredi al trono. Rimane comunque membro della Famiglia Reale, continuando a godere dei privilegi.

Conclusioni

Diana muore in un tragico incidente il 31 agosto 1997. Il popolo non ha mai rinunciato alla sua Principessa del Galles, come ha sempre voluto il Palazzo stesso. Diana ha continuato le sue opere di umanità, i suoi viaggi per il mondo, ed è stata una madre esemplare per i suoi figli.

Carlo ha ripreso a frequentarsi con Camilla nel 1999, dopo averne parlato anche ai figli. Un Re ha sempre bisogno della sua Regina, le Istituzioni questo dicono. Carlo ha sempre e solo amato Camilla, e il 10 febbraio 2005 Clarence House annuncia ufficialmente il loro fidanzamento. Il Parlamento e la Regina danno il permesso ai due di sposarsi in rito civile e non religioso, in quanto Camilla è divorziata.
Carlo e Camilla si sposano il 9 aprile 2005, ma la Regina, in quanto capo supremo della Chiesa d’Inghilterra, non prende parte alla funzione. Dà la sua benedizione al castello di Windsor dopo.

William e Henry hanno fatto da testimoni al padre.

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