martedì 28 luglio 2020

#Musica: Dollhouse

Copertina dell'album "Cry Baby" (2015).
Copertina dell'album "Cry Baby" (2015).
"Se non ti piace il pop surrealismo probabilmente non ti piacerò. Se non riesci a capire che l'arte visiva ha un valore più profondo e la guardi solo per suo valore nominale, probabilmente non capirai il mio lavoro."
- Melanie Martinez in un post su Instagram.

Melanie Martinez è un personaggio un po' controverso e particolare, e così anche la sua musica. Riesce con parole molto semplici e una voce molto dolce a spiegare dei concetti anche piuttosto delicati come l'abuso, il bullismo, le malattie mentali, le dipendenze e altre tematiche che si possono comprendere solo ascoltando le sue canzoni.

Melanie sembra avere il solo scopo di smuovere la coscienza di chi l'ascolta, in quanto in ogni singola canzone, anche la più "romantica", inserisce uno o più di quei temi di cui oggi si fa tanta fatica a parlare in modo corretto.
Dollhouse è il singolo di debutto della cantante ed incluso nel suo primo EP uscito nel 2014 ed è il secondo singolo dell'album "Cry Baby" uscito nel 2015.

"Everyone thinks that we're perfect, please don't let them look through the curtains
(Tutti pensano che siamo perfetti, per favore non lasciarli guardare attraverso le tende)"


La canzone, considerata un prequel di Sippy Cup, parla di una famiglia disfunzionale che si nasconde dietro una facciata perfetta per celare quello che accade veramente quando nessuno può vedere.
Pensare a quanto ci si può identificare a questa canzone è spaventoso e fa riflettere davvero. Tendiamo tutti, più o meno inconsciamente a credere che le vite degli altri siano perfette e tutti quanti tendiamo a non voler andare oltre alla facciata perfetta che gli altri ci mostrano.
Non ci interessa o forse ci fa comodo, perché abbiamo sempre bisogno di avere un modello di vita perfetto da guardare per lamentarci della nostra vita per niente perfetta.

"Mom, please wake up. Dad's with a slut and your son is smoking cannabis
(Mamma, per favore svegliati. Papà è con una puttana e tuo figlio sta fumando cannabis)"

Nel video musicale l'ambientazione è l'interno di una casa delle bambole e si puntano i riflettori sulla  situazione familiare di Cry Baby (alter ego di Melanie Martinez).
Viene mostrata la madre che si ubriaca per non pensare al fatto che il marito la tradisce e suo fratello fuma marijuana.
La protagonista che gioca con le bambole è, però, all'oscuro di tutto.

Le domande che mi è sorta spontanea nel momento in cui ho iniziato ad ascoltare bene il testo e a guardare più volte il video sono: alla fine di tutto è un bene che la società veda soltanto un'immagine pre-costruita e perfetta di quello che è una situazione? Perché è così difficile che anche solo una persona parli e chieda aiuto?
Fa veramente del bene nascondere anche agli stessi membri di un determinato ambiente (in questo caso la protagonista a cui viene nascosta la verità sulla famiglia) quello che accade veramente?

L'album Cry Baby è la storia della protagonista e di tutte le cose che le succedono da quando nasce fino al momento in cui arrivando alla ultima traccia, Mad Hatter, ci si rende conto che la bambina ormai divenuta adolescente non si sente più a suo agio con le persone normali e impazzisce a tutti gli effetti.

La risposta a queste domande (e ad altre domande che sorgono spontanee ascoltando i testi), infatti, è proprio nell'album stesso.

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