lunedì 21 dicembre 2020

#Natale: Luce di speranza

Il freddo quest’anno è arrivato con un leggero ritardo. Io e i miei fratelli ci stavamo preoccupando, ma anche quest’anno possiamo finalmente costruire dei piccoli bambini di neve davanti l’uscio di casa. Giocheranno con noi e ci proteggeranno da tutti gli spiriti maligni che vogliono rubare le nostre scorte di cibo. Ieri sera mia madre, prima di andare a letto, mi ha detto: “Cairine, ricordati di fare un occhio anche dietro la testa dei piccoli bambini di neve, così potranno controllare da ogni punto”. In qualità di sorella maggiore, ho riportato la stessa raccomandazione anche ad Ashling, Ferris e Conall. Il nostro lavoro è quasi concluso, poi potremmo riscaldarci davanti al caminetto con un po’ di pane e formaggio.

Ashling e Ferris stanno discutendo su come chiamare i nostri amici, ma a me non importa più di tanto. Io so bene che si scioglieranno in due settimane, e poi i nomi non sono così fondamentali. Conall mi segue come un'ombra; a volte mi piace, altre non lo sopporto. Ora mi parla di cavalli e battaglie, deve avergli detto tutto nostro zio.

La sua vocina è distante, ma non per colpa sua. Amo così tanto questo periodo dell’anno che a volte mi distraggo e mi allontano con la mente. Anche se il freddo penetra nelle ossa e c’è poco da fare per scaldarsi, potrei rimanere fuori per ore, a guardare il debole sole che tenta invano di sciogliere il bianco della neve. Conall mi imita sempre, soprattutto quando sorrido all’astro. Lui non comprende ancora il perché io lo faccia: ha solo tre anni. Sorrido al sole perché sta rinascendo e sono felice di ciò. Mamma dice che anche papà, un giorno, rinascerà. In un certo senso è come se sorridessi a lui.

Tiro su le spalle, un brivido di freddo mi percorre l’interno della schiena. Ora viviamo assieme a Bryce, il fratello della mamma. È buono e ci vuole tantissimo bene. Forse si sposerà in primavera e quindi potremmo avere dei nuovi lattanti per casa. Vedi Sole? Anche qui sulla Terra non si smette di dare luce a nuove vite. Forse il prossimo Yule avremo nuovi pianti di bambini affamati o annoiati. Allora io sorriderò di più, perché uno di loro potrebbe essere il mio papà.

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