lunedì 6 novembre 2023

#MustTo: Anna dai capelli rossi - Quinta Parte

Eccoci al quinto appuntamento con la saga di Anna dai capelli rossi. Oggi parliamo del volume “La casa dei sogni di Anna”, pubblicato nel 1917.

Sì, lo sappiamo, vi starete chiedendo: ma com’è possibile che il quinto volume sia stato pubblicato diciannove anni prima del quarto?

In origine Lucy Maud Montgomery, dal 1909 al 1919 ha pubblicato cinque volumi. Più di un decennio dopo ha deciso di completare l’opera aggiungendo momenti della vita di Anna e Gilbert che prima si erano persi, come accaduto per “Anna di Windy Poplars”.

Abbiamo quindi deciso di analizzare tutta la saga seguendo sia la linea editoriale della Gallucci editore, sia quella temporale.

Potete recuperare gli articoli precedenti cliccando qui.  
 
“Beh, dovrai trovare il modo di venire a Four Winds. È la baia più bella di tutta l’isola. C’è un piccolo paesino che si chiama Glen St. Mary, dove il dottor David Blythe ha lavorato per cinquant’anni. È il prozio di Gilbert e sta per andare in pensione, perciò lui rivelerà la sua attività. Il dottor Blythe però resterà a vivere lì, quindi io e Gilbert dobbiamo cercarci una casa dove stare.”

Finalmente, dopo un decennio e più di conoscenza e amore, Anna e Gilbert convolano a nozze ma a Green Gables passano davvero poco tempo, perché Gilbert deve sostituire lo zio nel paesino marittimo di Four Winds Harbor e Anna ha deciso di trasferirsi lì fin da subito, perché vuole ricordi della luna di miele nel nuovo posto che chiameranno casa.

Anna, neanche a dirlo, è fin da subito entusiasta del luogo e ancora di più della prima e piccola abitazione che li attende, da lei battezzata: “La casa dei sogni” ancora prima di vederla. Sa che lì ha tutto quello che le serve: la vista sulla baia e sul mare, un giardino rigoglioso e un torrente che scorre placido a pochi metri di distanza.
La piccola dimora ha una storia antica d’amore e lei, che ancora vive nello stato romantico di neosposa, si sente degna responsabile del passaggio di testimone. Ogni volta che si prende cura dell’interno o dell’esterno, immagina farlo assieme a tutte le altre donne e spose che hanno amato i loro mariti e quel posto.

Gilbert Blythe si dimostra da subito un medico eccezionale che non ha timore nell’affidarsi alla medicina moderna che sta prendendo sempre più piede. Per questo è chiamato costantemente da tutti, seppur la casa scelta non sia proprio in un punto facilmente collegato con il resto della baia.
La gioventù, comunque, non va di pari passo con la comodità e questo sembra non importare ai due novelli sposi, e alla fine riescono lo stesso a passare gradevoli giornate, fino a intergrarsi con facilità alla nuova comunità.

La storia ci fa amare fin da subito i nuovi personaggi, più misteriosi e profondi, perché dopotutto in questo volume entriamo in uno scenario tutto da scoprire.

“Il capitano Jim era un uomo anziano, d’animo semplice ma nobile, e nei suoi occhi, come nel suo cuore, albergava una giovinezza eterna. La sua postura era un po’ goffa e leggermente curva, ma suggeriva forza e tenacia; il volto ben rasato era abbronzato e coperto di rughe; una chioma folta di capelli grigio ferro gli ricadeva quasi fino alle spalle e aveva due occhi profondi, di un azzurro stupefacente, scintillanti e sognanti, che talvolta rivolgeva verso il mare con aria pensosa, come se cercasse qualcosa di prezioso andato perso. Un giorno Anna avrebbe scoperto cos’era che il capitano cercava.”

Il capitano Jim è il guardiano del faro e il classico uomo che vive tutt’uno con il mare. È un uomo cordiale, anche se di poche parole ma quelle che utilizza sono sempre positive e di sostegno.
Ha passato tutta la sua vita da solo, eppure a ogni incontro appare tra i più socievoli che i Blythe abbiano mai conosciuto, tanto che i tre instaurano un legame profondo e indissolubile. Anna trascorre con lui quasi tutti i pomeriggi, sente raccontare le sue storie passate ed è solo lei a sapere cosa custodisce nel suo cuore da sempre.

“Nessuno, a parte la signorina Cornelia, si sarebbe mai presentato per una visita con indosso un grembiule a strisce azzurre e bianche e una vestaglia color cioccolato con un motivo stampato di rose rosa. E nessuno, a parte Cornelia, sarebbe mai riuscito a risultare comunque dignitoso e appropriato con quell’abbigliamento. Se anche si fosse presentata a palazzo per far visita alla sposa del principe, la signorina Cornelia non avrebbe perso la sua aria distinta e sarebbe comunque rimasta padrona della situazione.”

La signorina Cornelia Bryant è una zitella di mezza età pragmatica, diretta, retta e in continuo scontro con gli uomini, i liberali e i metodisti. Nonostante questo animo battagliero e la sua età molto distante da quella di Anna, Cornelia si dimostra un’ottima compagnia e la giusta confidente per questioni importanti che spaziano dai consigli di vita ai piani per fare da Cupido.

“Seduta su un masso della penisola, seminascosta da una roccia sporgente, c’era quella ragazza dai capelli dorati e dagli occhi azzurri come il mare. Fissava Anna con una strana espressione: in parte meraviglia, in parte simpatia, in parte – possibile? – invidia.”

Leslie Moore è coetanea di Anna e migliore amica della signorina Cornelia. Il suo aspetto esteriore suscita in tutti meraviglia e stupore, ma il suo carattere freddo e chiuso la fa apparire distante da tutto e tutti.     
È sposata, ma il suo matrimonio non riflette amore, né rispetto. È stata obbligata ad accettare un’unione che non desiderava e da quel momento ha vissuto solo anni pieni di angoscia e dolore.

Il rapporto con Anna è inizialmente altalenante, va dalla forte attrazione mentale, all’invidia, raggiungendo anche punte di odio vero. Ma un evento tragico metterà definitivamente fine a qualsiasi dissapore.

“La convalescenza di Anna fu lunga, e resa più amara da molte cose. Vedere Four Winds rifiorire illuminata dai raggi del sole la infastidiva, ma poi, quando pioveva a dirotto, immaginava la pioggia che batteva incessante sulla piccola tomba dall’altra parte della baia, e quando il vento soffiava intorno alle grondaie vi udiva dentro delle voci che non aveva mai notato prima.”

Anna è un’orfana che per i primi undici anni della propria vita ha dovuto badare ai figli degli altri. Poi è stata in un orfanotrofio, poi ancora andata da Matteo e Marilla, anche se loro desideravano un maschio. Nella sua primissima infanzia non si è mai sentita davvero amata, eppure ha sempre saputo dare amore e ha incarnato per tutti uno spirito materno. Così, quando dà alla luce la sua prima bambina, non esita a chiamarla Joyce, solo per poterla poi soprannominare Joy (gioia). Peccato che quella stessa gioia per lei duri appena una giornata, perché la fragile bambina, nata all’alba, spira al tramonto.


Gli occhi e il sorriso di Anna si spengono a lungo, e anche quando tornano a rianimarsi di nuova felicità, hanno un’altra sfumatura. Anna ha provato il più grande dolore della sua vita, ma nonostante questo non si butta giù, perché ripensa alla piccola e la vede crescere assieme a lei. In ogni nuova quotidianità, lei pensa a come sarebbe stata con una figlia e quando la casa viene benedetta da una nuova nascita, quella del piccolo James Matthew, Anna assapora la maternità in un altro modo: è dolce, presente, una madre che non esita a coccolare il figlio e a ripetergli quanto sia perfetto in ogni cosa che fa.

“«Vedo tanta felicità per voi» disse il capitano Jim «ma badate bene, so che avrete anche problemi, e preoccupazioni e dolori. Anche quelli arriveranno inevitabilmente e nessuna casa, che sia un palazzo o una casetta dei sogni, potrà fermarli. Ma non potranno avere la meglio, se li affronterete insieme, con amore e fiducia. Se farete di questi sentimenti la vostra bussola e il vostro timone, potrete superare qualsiasi tempesta.»

Essendo questi volumi di cui non ci sono mai stati film, serie tv o anime, non vogliamo dare troppi altri spoiler, quindi abbiamo concluso così la trama.

Basta solo sapere che alla fine Anna e Gilbert sono costretti a lasciare la propria casa dei sogni per trasferirsi in una più grande e più facilmente raggiungibile da ogni punto della baia, così da agevolare il lavoro di lui e poter ampliare la famiglia.
Anche se non è molto convinta, Anna sa che il trasloco è necessario e alla fine accetta di buon grado il suo destino.

Quello che accadrà, lo vedremo nel prossimo articolo.

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