lunedì 20 novembre 2023

#Pensieri: La tossicità di una mamma per amica - Terza Parte

Eccoci alla terza e ultima (per ora) parte dove analizziamo la tossicità presente nella serie tv cult nei primi anni del Duemila: “Una mamma per amica”.

Ci siamo concentrati nei legami tossici genitori-figli e di coppia, ora analizziamo i legami d’amicizia, dove vi prepariamo al fatto che è solo Rory a essere tossica.

Un bel po’ di concetti li abbiamo espressi nell’articolo “Quanti vorrebbero un’amica come Rory Gilmore?”, quindi oggi è tempo di entrare più nel profondo.
 
Inutile dividere l’articolo nei paragrafi a tema: Rory mente, sempre e con chiunque. Arrivista, manipolatrice, dietro lo sguardo da cerbiatto ingenuo c’è una persona che non ha scrupoli e si sente superiore al resto del mondo. Non ne siete convinti? Procediamo.

La sua migliore amica storica è Lane, l’unica che in Stars Hollow ha l’onore di poterle stare accanto. Certo, non conta il fatto che Lane sia cresciuta in una famiglia estremamente chiusa e per questo non ha molta vita sociale, di conseguenza non può far sfigurare la dolce e sempre perfetta Rory, certo che no.
È ora di aprire gli occhi.

Rory è insicura, timida e a quindici anni non intrattiene nessuna relazione con i suoi coetanei. Inizialmente frequenta il liceo della cittadina, ma non ha molti amici, se non la già citata Lane… sua madre Lorelai, Sookie, Michelle, Luke, Patty. Peccato che gli ultimi cinque citati siano adulti. Insomma, parla solo con Lane e abbiamo già spiegato il perché: sa che lei non la metterà mai in gioco, non potrà uscire facilmente con ragazzi e per questo potrà sempre sentirsi superiore.

Lascia la scuola pubblica per andare a studiare nella prestigiosa Chilton, che le aprirà le porte di Yale e Harvard. Qui il suo modus operandi non cambia: non intrattiene nessuna relazione. Pranza da sola, in compagnia della musica e dei libri. Dice che non vuole fare amicizie perché non è il suo scopo: lei va a scuola solo ed esclusivamente per studiare. La realtà, cari miei, è che si rende fin da subito che non può competere con i rampolli dell’alta società, soprattutto con Paris Geller: ricca, intelligente, determinata e spietata. Praticamente come lei, la differenza è che Paris è schietta.

La dolce Rory odia essere giudicata da chi veste griffato fin dalla culla, ma allo stesso tempo giudica costantemente il loro stile di vita, sia con la madre che con gli abitanti di Stars Hollow (tranquilli che giudica anche loro). Manda frecciatine, fa commenti sarcastici, il tutto dietro la maschera della bontà e dell’altruismo.

Vedete, per lo meno Paris non ha paura di sembrare odiosa e arrogante, Rory lo è facendo finta che non lo sia.

Lascia che i due mondi siano divisi il più possibile proprio perché altrimenti il suo orrendo carattere verrebbe fuori all’istante.
Critica chi nella vita ce la fa grazie alle amicizie, ma lei stessa va avanti solo per quelle: entra a Yale perché nipote di Emily e Richard Gilmore, (stesso motivo per cui entra ad Harvard, università ben lieta di togliere una Gilmore alla sua rivale) può vantarsi di mettere nel curriculum il tirocinio presso uno dei giornali del magnate della stampa Mitchum Huntzberger solo perché frequenta suo figlio Logan; quando decide di abbandonare Yale al primo ostacolo – perché viene criticata dallo stesso Mitchum – sua nonna la fa entrare nelle Figlie della Rivoluzione che conta tra i propri membri le mogli dei più importanti nomi del Connecticut. Diviene capo del giornale di Yale solo perché non si riusciva a trovare un altro giusto leader. Inizia a scrivere articoli per un giornale online dopo aver conosciuto il suo fondatore a una festa organizzata da Logan e nei quattro film arriva alle proposte lavorative grazie alla sua rete di contatti, fino ad accettare l’incarico di insegnante alla Chilton offerto dall’ex preside.

Tutto ciò per chi sta scrivendo è la normalità: a meno che non si facciano concorsi pubblici, ogni lavoro viene dato anche grazie alle conoscenze, inutile nascondersi dietro un dito. È tutto un mix tra fortuna, competenze e raccomandazioni. Ma per Rory no: lei è al di sopra di tutto ciò, così al di sopra che non vede quanto la sua vita sia stata priva di ostacoli grazie ai soldi dei nonni e del padre, quando questo eredita i soldi alla morte del nonno.

Verrebbe da pensare che essendo trattata così le venga automatico aiutare gli altri. Neanche per sogno. Se possiamo capire, ma non condividere, che non metta nessuna delle sue conoscenze a disposizione di Paris, in quanto sua amica/rivale, non troviamo nessuna giustificazione con quanto fatto a Lane.
La sua migliore amica sviluppa fin dall’infanzia un’ossessione per la musica che Rory sfrutta a suo piacimento quando le servono cd, dischi o consigli. Nel corso delle puntate Lane inizia a suonare la batteria, per la quale dimostra un talento innato. Forma così una rock band che migliora anno dopo anno, tour dopo tour, seppure nelle chiese dello stato. Ma diciamolo: se si è giornalista – anche di spettacolo – non verrebbe spontaneo scrivere articoli sulla band della propria migliore amica? Non verrebbe in automatico proporre la band della propria migliore amica nelle numerose feste organizzate dalla Brigata della vita e della morte, che tra i membri vanta il futuro del potere americano?
Certo, per noi persone sane di mente sì, non per chi è una Rory Gilmore e ha la folle paura che qualcuno possa farcela.

Il suo lato ridicolmente snob tocca livelli altissimi quando critica lo stile di vita degli amici di Logan, dicendo con supponenza: “Io non ho un fondo fiduciario di cinque milioni di dollari”. Ah no? Rory lo ha, forse non di cinque milioni di dollari, ma lo ha, più a tutti gli altri privilegi di cui può usufruire.     
Inutile tornare sul fatto che dal terzo anno di liceo all’ultimo di Yale non ha sborsato un centesimo per studiare, ma analizziamo anche che: è andata in Europa con la nonna tra alberghi di lusso e musei a disposizione, ha vissuto nell’appartamento di Logan per un anno senza pagare affitto o bollette, non ha mai svolto un minimo di lavoro in vita sua, se non aiutare la madre nella locanda e sempre per il giornale. Davvero non riesce a sentirsi una privilegiata? E badiamo bene: tutto ciò non è una critica, anzi. Credo che ogni persona con queste fortune dovrebbe ringraziare ogni giorno il cielo per quanto ha… solo che Rory non lo fa. Continua a sostenere di aver fatto tutto da sola e si lamenta quando incontra un figlio di.


A Rory è tutto dovuto, infatti alla soglia dei quaranta si ritrova senza nulla. Non ha una fissa dimora, ma anche qui: viene ospitata a volte da Paris, altre da Logan – del quale è la sua amante perché guai a interrompere una relazione, se questa può darti vantaggi – e altre ancora torna dalla madre a Stars Hollow.
Continua a non avere un lavoro fisso, va di freelance evidentemente sottopagato visto che non può permettersi molto e allo stesso tempo snobba offerte che le possono assicurare qualcosa di fisso solo perché non le reputa alla sua altezza. Ecco che cominciano ad arrivare i conti del “tutto è possibile, tesorino caro, dopotutto ci sono i soldi dei nonni”.

Quando torna a casa è ben lontana dalla gang dei trentenni: figli di una società che conosciamo bene ma della quale Rory non crede di farne parte. Questa gang in teoria è composta da vecchi compagni di classe, gli stessi che ha ignorato per una vita di conseguenza è ovvio che continui a farlo. Perché lei è Rory, lei può permettersi tutto, lei continua ad avere amicizie solo per comodità, finché le va tutto bene.

Usa le persone per i suoi fini, dando un minimo di sé e lo si evince da come tratta Paul, il suo ultimo ragazzo: si dimentica di averlo. Letteralmente. Si dimentica che esiste. Come è possibile? Beh, è Rory. Non che quando stava con Dean si ricordava della sua presenza se nella stessa stanza era presente anche Jess.

Diffidate, quindi, dalle persone tutte salamelecchi, complimenti e sorrisini: dietro vi criticheranno senza pietà e vi tratteranno da pseudo amici finché servirete.
Non riesco a trovare nessun rapporto di Rory che sia incondizionato, o per lo meno che non abbia un sano equilibrio. Se pensate sia un mio limite, non esitate a commentare.

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