mercoledì 16 febbraio 2022

#Cinema&SerieTv: Uncharted - Recensione in anteprima

Riuscire a realizzare un film la cui storia proviene da un gioco tanto amato non è per niente facile. Ma Ruben Fleischer ha deciso di provarci, nonostante crediamo che il pubblico di Sony non voglia dargli chissà quanta fiducia. Fleischer, del resto, è il già noto regista di film come Venom, la dilogia di Zombiland e altri; pellicole che non hanno riscosso del tutto il favore del pubblico. La pellicola, nonché saga di videogiochi, di cui stiamo parlando è Uncharted: in sala dal 17 febbraio.
Questo film fa da prequel agli eventi che coinvolgono la vita di Nathan all’interno della serie creata da Sony per la propria console. Infatti, quello che lo spettatore avrà modo di vedere è proprio la nascita del rapporto mentore-allievo tra Sully e Nathan, non che il primo iniziale approccio a questo tipo di avventure da parte del più giovane tra i due.

Uncharted, in italiano, può essere tradotto come “inesplorato”, un termine che si presta bene per poter comprendere la natura delle avventure che coinvolgono i personaggi della storia. L’obiettivo di Nathan e di Sullivan è quello di andare a caccia di tesori che sono andati perduti e che, nel corso del tempo, sono diventanti parte di leggende per lo più popolari. Nell’avventura che fa da prequel a quelle del videogioco, infatti, abbiamo modo di vedere la caccia al tesoro che i due iniziano a metter su per poter trovare l’oro di Magellano. Ovvio è che alle loro volontà qualcuno si deve pur opporre, in questo caso, infatti, il cattivo è Moncada (interpretato da Antonio Banderas). Un uomo che crede che quell’oro sia di sua proprietà per diritto di nascita, in quanto discendente del capitano della nave con cui Magellano fece la sua circumnavigazione del globo.

Senza approfondire altro sulla trama, quello che ne emerge è un vero e proprio adrenalinico film che mette in luce il talento recitativo e fisico di Tom Holland (più di quanto non abbia già fatto con la tutina rossa e blu) e anche quello di Mark Wahlberg che risulta credibilissimo come avido cacciatore di tesori. La compagine, infatti, che è stata scelta per interpretare i vari personaggi è davvero azzeccata. Ogni singolo attore fitta perfettamente e scenicamente all’interno del proprio personaggio tanto da riuscire a restituire al pubblico lati della propria caratterizzazione grazie proprio alle espressioni che ogni singolo interprete ha. Non stiamo parlando di una somiglianza vera e propria col character design del personaggio del videogioco, ma più esclusivamente della sua resa cinematografica. 
Tom, infatti, riesce a essere credibilissimo nel suo ruolo di “ragazzo alle prime armi” che, però, in un certo senso ha sempre sentito che vi era l’avventura nel proprio DNA e nella propria discendenza. Così come Mark è perfetto per giocare il ruolo di doppiogiochista della quale non ci si deve mai fidare.

Parlare, però, solo della compagine maschile sarebbe alquanto riduttivo visto che, comunque, sullo schermo ci sono altri due personaggi che sono tanto spietate e pronte ad accoltellare alle spalle tanto quanto gli uomini. Stiamo ovviamente parlando di Chloe Fraser (interpretata da Sophia Taylor Ali) e di Braddock (interpretata da Tati Gabrielle). Le due donne sono una più spietata dell’altra e, al contrario di quanto è spesso accaduto in film d’azione, non sono per niente messe in mostra sotto il punto di vista dell’aspetto fisico. Sì, sono bellissime, ma i loro costumi o le loro azioni non sono mai finalizzate a mostrare il loro lato sensuale. Vengono mostrate per le caratteristiche necessarie alla narrazione, cioè la loro spietatezza e la loro mancanza di lealtà. Sono mosse per i loro esclusivi interessi personali e questo lato di loro è estremamente interessante.

In sostanza siamo davanti a un film d’azione che rapidamente riesce a trasformarsi in un film piratesco. Il mix giusto che crediamo farà prendere il via a un ottimo franchise nel quale potremo nuovamente vedere Tom Holland indossare i panni di Nathan Drake. Anche perché le scene finali e le post-credits ci fanno intendere quanto ancora altro ci sia da esplorare in questo universo, con annesso collegamento anche a ciò che molti utenti hanno già avuto modo di giocare attraverso i tasti del loro controller.

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