sabato 26 novembre 2022

#Pensieri: Delirio Narcolettico (Parte 3)

Anche questa notte è arrivato il momento di dormire. Ma anche questa volta sopprimo il riposo per scrivere, per regalarvi immagini oniriche... È arrivato il momento che aspettavate, mettetevi comodi... Benvenuti nel mio nuovo delirio narcolettico (qui potete trovare la prima parte, mentre per la seconda parte potete utilizzare questo link)

Un sentiero fiorito si apre dinnanzi al cielo notturno, sospeso su un'isola che fluttua al di sopra del Mediterraneo. Ogni cosa è più colorata, più accesa, è tutto così reale che sembro io l'ologramma.

Una luna immensa veglia su di me, e illumina tutto bandendo ogni traccia di oscurità.

Accarezzo l'erba cresciuta sulla terra sospesa, al tatto regala una meravigliosa sensazione di limpida morbidezza.

Starei fermo a osservare ma tutto intorno muta senza che io me ne accorga. Treni di vento su rotaie d'aria mi portano altrove.

Eccolo, il cimitero dei giorni trascorsi con le sue lapidi e le sue creature fantastiche. Un cimitero sospeso sul mare.


"Trascinato dalla mente verso confini lontani

nella dolcezza inquietante di pensieri estremi,

volerò spensierato al di sopra dei limiti umani

in un mondo fatato di unicorni e crisantemi".

(Gianluca Boncaldo, Unicorni e Crisantemi)


Esordisco parlando con gli spettri, che sono letteralmente il passato:
"Non voglio disturbare il vostro riposo, sono qui per avere un attimo di pace dalla vita mondana".

Non ricevo una risposta in parole, ma l'assenso mi arriva direttamente dal soffio che porta la rugiada.

L'erba luccicante adorna l'intero luogo. Le lapidi sono disseminate organicamente, ognuna di esse commemora un ricordo... Se non avessi avuto questa sensibilità questo posto sarebbe un museo, una mostra; ma è giusto che appaia per quello che è: un cimitero.

Mi avvicino al piccolo lago situato al centro di quest'isola fluttuante. Una sirena mi riconosce e affiora dall'acqua per parlarmi.

Sirena: Oggi momento nostalgia?

Gianluca: Leggermente...

Sirena: E quindi? Che vuoi fare?

Gianluca: Voglio portarmi dei fiori.

Sirena: Posso cantarti una canzone?

Gianluca: Non saprei... il canto delle sirene è visto come un pericolo nell'Odissea.

Sirena: Ma non siamo nell'Odissea, e poi qua sei tu che hai il controllo di tutto, anche se non lo credi.

Gianluca: Dici? Come faccio ad avere il controllo di ciò che è avvenuto?

Sirena: Perché tu lo hai fatto avvenire.

Gianluca: E le persone che ho incontrato per caso? Le ho incontrate di mia volontà?

Sirena: Lascia andare quella preoccupazione, le persone non esistono, esistono solo le anime.

Gianluca: Canta pure allora, proteggi il mio sonno.

Assopisco lento in attesa che la mia ennesima morte in questo luogo mi porti quel riposo sperato. M'addormento custodito da una musica senza tempo.

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