giovedì 10 novembre 2022

#RoFF17: The Menu - Recensione

La ricerca della perfezione e della novità hanno rovinato il semplice piacere della carne. Se, infatti, l’uomo mangia per nutrirsi o per godere del sapore di alcuni alimenti, la cucina ha reso tutto una continua competizione alla ricerca del “chi la fa meglio”. Si dibatte, in continuazione, su chi è un cuoco o uno chef, su chi indossa un grembiule più satinato e chi invece sgomita tra il pentolame. Si è perso, in sostanza, il focus del piacere, il semplice godere di un boccone. The Menu, infatti, ci ricorda proprio quanto epiteti e critica abbiano rovinato lo stare sui fornelli. Tutti sanno fare tutto, meglio di tutti e i cooking show hanno messo il loro peso su una pratica che poteva mantenere la propria semplicità.

Ralph Fiennes indossa il grembiule di un famosissimo ed esclusivo chef che, su di un’isola di sua proprietà, ha aperto un ristorante le quali portate sono prezzate 1200 dollari. Esclusivo è, dunque, la parola d’ordine; mangiare uno dei suoi piatti è un’esperienza quasi mistica, perché non bisogna mangiare, ma gustare ciò che si sta portando al palato. Tyler (Nicholas Hoult) e Margot (Anya-Taylor Joy) sono tra i principali commensali di questa cena: lui è un giovane critico in erba che smania dalla voglia di assaggiare i piatti di Chef Slowik; mentre lei si trova un po’ per caso invitata a questo banchetto. Margot ha preso il posto della reale accompagnatrice di Tyler, di conseguenza, è una variabile che non era stata prevista nel menù.

Quella diretta da Mark Mylod è una dark comedy che si tinge di thriller e di horror. Viene, di fatti, sviscerata, portata dopo portata, una psicologia intrinsecamente legata alla mania della perfezione. Chef Slowik ha completamente perso il lume della ragione, nel suo glaciale sguardo si vedono gli anni passati nel tentativo di appagare i palati “ritenuti” più sopraffini. È per colpa delle critiche se oggi lui sta ultimando il suo ultimo menù. La narrazione riesce a toccare picchi di tensione davvero alti, rotti puntualmente dal suo battere le mani quando viene presentata la portata.

La struttura del film ricalca molto la scaletta standard dei cooking show, dove viene presentato il piatto con una lenta introduzione quasi in slow motion. È come se, infatti, tra i singoli piatti si assistesse a un momento di stasi. Il logo del ristorante ricorda, visivamente, il tasto pausa; le inquadrature dell’ambiente costituiscono quasi un passaggio doveroso che permette la corretta illustrazione del cibo che verrà servito. Abbiamo la descrizione e attraverso di essa si connota il piatto di determinate caratteristiche profondamente legate a ciò che avverrà in scena durante la sua preparazione. The Menu, sotto questo punto di vista, è sublime nella sua ideazione e realizzazione: folle abbastanza da riuscire a rendere credibili qualsiasi risvolti si vogliano far prendere alla storia. Un film che incolla lo spettatore allo schermo, tanto da voler gustare ogni singola portata.

Ralph, ancora una volta, è perfetto nei panni del cattivo. I suoi occhi sono dannatamente espressivi, molto di più di quanto non possa essere il suo psichedelico sorriso. Anya Taylor-Joy è sublime nel suo ruolo da final girl riscritto e ridefinito secondo canoni orrorifici moderni e ben differenti. Una volta tanto, infatti, non abbiamo un horror legato al sesso, ma alla gola, peccati che biblicamente possono essere associabili e che qui hanno il loro massimo punto di collisione. Il piacere della carne, infatti, passa per tutti i diversi gradi: ossessione, nel personaggio di Tyler; ricerca della perfezione, sotto il punto di vista dei critici; ma soprattutto astensione, se si osserva il personaggio di Margot. Lei non è una che prende, ma una che dà. In quest’ottica, come stavamo dicendo, sesso e gola raggiungono lo stesso climax: lei è come la vergine che, negli slasher, si avvicina al sesso e puntualmente ogni volta l’assassino è dietro l’angolo. Lei non mangia, crede che quei piatti siano sciocchezze, non assaggia, non gusta, e per tanto è l’elemento più vicino al perturbante nella narrazione.

Ritmicamente perfetto, tensivo, interessante, intrigante e per niente scontato: The Menu arriva in sala il 17 novembre e noi vi suggeriamo di vederlo a stomaco pieno, perché vi farà venire l’acquolina in bocca.

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