mercoledì 30 novembre 2022

#Racconti: Suona

Un giovane vaga confuso e senza ricordi. Intorno a lui non c'è niente. Spazio bianco, pagina vuota. Un carillon in mezzo al nulla. Il giovane, incuriosito, prima osserva l'oggetto, poi inizia a parlarci.

Suona.

Distese sconfinate che si dissolvono nell'orizzonte, spighe di grano del colore del sole e un cinguettio diffuso che incorona il mezzogiorno.

Suona, ancora una volta.

Riflesso di luna sul mare e il fruscio delle onde accarezza ogni senso in una notte d'estate dimenticata.

Suona, non smettere.

Il concerto più bello che tu abbia mai visto, non sai dove sei né dove ti trovi, ma va bene così. Ogni armonia è il senso della vita.

Suona, di nuovo.

Treni dai vagoni infiniti che non arrivano mai a destinazione, proseguono imperterriti trascinando l'orchestra che suona nella carrozza centrale.

Rallenta il tempo.

Prati d'inverno ricoperti di neve splendente, forse hai già visto questo posto, pensa, ricorda, ritrova.

Suona, per favore.

Un pianista disperso che crea dal nulla eseguendo le proprie melodie.

Ora vedo.
È tempo per un nuovo concerto. È tempo di creare. È tempo di suonare.

Musica che accarezzava i sensi. Il suo corpo avvolto nell'oscurità, il suo animo cullato dalla melodia. Un animo opaco che nonostante il resto riluceva nell'armonia generata da quell'attimo di quiete. Immagine di un sogno in una realtà che non sembra più tale, un pensiero luminoso a cui sorride sinceramente.

Ogni cosa ha la sua musica, ogni frangente dell'esperienza è una colonna sonora muta. Ascoltate, ascoltatevi.

Afferra il tuo sogno, guardalo con occhi gremiti di serenità. Il tempo giungerà e con sé trascinerà la propria fine per porre la genesi di una nuova concezione.

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