mercoledì 13 aprile 2022

#TheBeatles: Nowhere Boy - Recensione

Dopo tutti gli articoli che abbiamo scritto sulle vite dei pittori, degli attori e dei personaggi storici, ovviamente non potevamo farci mancare lui.
Alcuni già sapranno di chi stiamo parlando perché magari hanno già visti il film, altri sicuramente avranno già capito che, ovviamente, stiamo parlando di John Lennon.

Abbiamo riguardato "Nowhere Boy" (2009) in vista dell'intervista ad Alessio Nissolino (doppiatore di Aaron Taylor-Johnson in questa pellicola) a RadioSapienza, e abbiamo subito pensato che per iniziare a parlare della moltitudine di film e documentari dei Beatles questo, forse, sarebbe potuto essere un buon inizio.

Certo, il film non è accurato al 100% e ha i suoi difetti, ma per quanto possa essere un film incompleto e a tratti frettoloso, non è certo da buttare via o da snobbare (anzi).
"Sono sempre stato uno strano, nessuno mi trovava amabile, ero sempre e solo Lennon."

Ve lo diciamo subito, dopo tre secondi dall'inizio del film stavamo già piangendo.
La prima scena del film è una replica della scena iniziale del film del 1964 "A Hard Day's Night": John (interpretato da Aaron Taylor-Johnson) corre, ma è solo e non ha ancora i suoi compagni di vita alle spalle, parte subito il primo e riconoscibilissimo accordo dell'omonima canzone e in lontananza si sentono le urla di tutte le fan che ancora non ha.
Ricostruendo i fatti potremmo dire che siamo nel Maggio/Giugno del 1953, Lennon ha dodici anni e vive con zia Mimi (interpretata da Kristin Scott Thomas) e con zio George (interpretato da David Threlfall); durante i funerali di suo zio - morto improvvisamente per una emorragia del fegato - vede in lontananza sua madre e, comprensibilmente, inizierà a incuriosirsi e a volerla conoscere.


Nowhere Boy, nonostante non sia - come abbiamo detto all'inizio dell'articolo - un film accurato al 100%, fa veramente riflettere sulla vita di John Lennon.
Julia Lennon (interpretata da Anne-Marie Duff) lo amava alla follia e di certo non era una persona cattiva, ma noi di 4Muses siamo tutte e quattro d'accordo quando diciamo che era proprio una di quelle persone che non sarebbe dovuta essere madre; era instabile e aveva un costante bisogno di ricevere attenzione da parte degli uomini. La stessa Mimi, sorella maggiore di Julia, parlava di lei descrivendola come una persona imprudente e infantile.

Due cose che meglio vengono spiegate nella pellicola sono la serie di dinamiche che hanno portato Johnny (allora semplice bambino di sei anni) a vivere con i suoi zii: la partenza di suo padre per la Nuova Zelanda, la figlia di Julia nata da un rapporto casuale con un soldato gallese, il suo rapimento, la domanda che forse più di tutte ha distrutto la sua psiche ("vuoi rimanere con mamma o andare con papà?") e il rapporto che ha successivamente intrattenuto con sua madre fino al giorno dell'uccisione di quest'ultima, non un rapporto tra madre-figlio ma un rapporto tra due amici, a tratti quasi tra due amanti (in età adulta John affermerà di avere un solo rimpianto nella sua vita: quello di non aver fatto sesso con sua madre).

Non abbiamo mai giustificato le sue azioni, però ammettiamo che avendo sempre conosciuto la sua storia e il contesto sociale non siamo mai riuscite nemmeno  incolparlo per le azioni compiute in età adulta; sappiamo - perché più volte lui stesso l'ha ammesso, soprattutto negli anni che precedono la sua morte - che per quanto devastato, non si sia mai dato la possibilità di soffrire veramente né tantomeno di superare tutti i traumi subiti durante l'infanzia, anche perché ai tempi per un uomo mostrare le sue emozioni era fuori discussione e ancor più fuori discussione era l'argomento della salute mentale.
Se conoscete solo il John Lennon tutto peace and love, infatti, abbiamo una brutta notizia per voi. Anzi, ne abbiamo più di una, perché in realtà per buona parte della sua vita John è stata, seppur quasi sempre sotto l'influenza delle droghe, una persona violenta (verbalmente e non), impulsiva, gelosa e morbosa agli estremi; poche volte si è risparmiato dal violentare, e di certo non si è risparmiato abbandonando Julian Lennon - il suo primo figlio - dopo aver divorziato dalla sua prima moglie, Cynthia Lennon.

Amava le donne (basta ascoltare "Woman" del 1980) e divenne anche profondamente femminista, ma allo stesso tempo le detestava e aveva questo desiderio impellente di sottometterle e controllarle (e basta ascoltare "Run For Your Life" del 1965, canzone da lui scritta di cui si pentì amaramente e che rinnegò fino all'ultimo); un ottimo esempio del suo eterno conflitto interiore è "Jealous Guy", del 1971.

"I was dreaming of the past
And my heart was beating fast
I began to lose control
I began to lose control
I didn't mean to hurt you
I'm sorry that I made you cry
Oh no, I didn't want to hurt you
I'm just a jealous guy
I was feeling insecure
You might not love me anymore
I was shivering inside
I was shivering inside
Oh, I didn't mean to hurt you
I'm sorry that I made you cry
Oh no, I didn't want to hurt you
I'm just a jealous guy
(Stavo pensando al passato
e il mio cuore stava battendo velocemente
ho cominciato a perdere il controllo
ho cominciato a perdere il controllo
non intendevo farti del male
mi dispiace di averti fatto piangere
oh no, non volevo farti del male
sono solo un uomo geloso
mi sentivo insicuro
che potessi non amarmi più
stavo tremando dentro
stavo tremando dentro
non intendevo farti del male
mi dispiace di averti fatto piangere
oh no, non volevo farti del male
sono solo un uomo geloso)"
- Jealous Guy, John Lennon


Mimi Smith, di contro, è la figura materna di cui Johnny aveva bisogno fin dall'inizio, la sua ancora di salvezza; se non ci fosse stata lei, crediamo, lui avrebbe perso definitivamente il senno.
La zia Mimi del film è impeccabile e pressoché identica alla zia Mimi reale: una donna tutta d'un pezzo e severa che voleva a tutti i costi che suo nipote continuasse gli studi e diventasse quello che ai tempi era il modello dell'uomo rispettabile; non era d'accordo con l'idea della band né tantomeno approvava l'amicizia con George Harrison per via dell'accento marcato del ragazzo, e famosa è la sua frase - che Lennon fece successivamente incidere su una placca per poi farla spedire alla casa che le aveva comprato - "la chitarra va bene come hobby, John, ma non ti darà certo da vivere" ("The guitar is all right as a hobby, John, but you’ll never make a living at it"), in realtà non gli privò mai veramente di suonare e non gli impedì di partire per Amburgo. Lo limitava ma non lo opprimeva, desiderava delle cose per lui ma non lo obbligò mai, lo amava profondamente e John, che non faceva né diceva le cose per carineria, ricambiò sinceramente l'affetto: di sua zia lui disse che "era l'unica persona al mondo che lo aveva sempre capito veramente" e, fino al suo trasferimento a New York nel 1971 (anno in cui lasciò il Regno Unito per non tornarci mai più), l'abitazione di Dorset che aveva regalato a Mimi era il suo rifugio quando voleva evadere dai riflettori e passare del tempo nella pace più assoluta.
I due erano legati da un rapporto di profonda amicizia, ma Mimi in realtà non si è mai comportata veramente come una sua amica - o forse è più corretto dire che è sempre riuscita a mettere una netta linea di confine tra lei e il nipote - e il fatto che John anche in età adulta l'abbia vista sempre come una figura di riferimento la dice lunga su quanto quella donna tanto mingherlina quanto determinata sia stata, di fatto, l'unica donna per lui degna di rispetto.

E possiamo dirlo? È grazie a Paul McCartney se il personaggio di Mimi Smith è così tanto accurato.
Pignolo com'è, quando ha scoperto di Nowhere Boy, ovviamente ha dovuto metterci mano, rimproverando la regista Sam Taylor-Wood sulla scrittura del personaggio della donna, che sarebbe altrimenti stata rappresentata come una donna crudele e meschina. Citiamo testualmente le sue parole: "Ho detto: Sam, questo non è vero. La zia Mimi non era crudele. Era severa. Ma aveva un buon cuore e amava John alla follia" ("I said: Sam, this isn't true. Aunt Mimi was not cruel. She was strict. But she was a good heart who loved John madly").
Lei ha ovviamente cambiato, ma si è comunque rifiutata di ascoltare diversi altri consigli - che saranno stati molto più dei rimproveri - di Macca riguardanti il personaggio di Lennon e il rapporto tra loro due.
Di rimando, lui si è rifiutato categoricamente di guardare il film.


A proposito del rapporto tra John Lennon e Paul McCartney (interpretato da Thomas Brodie-Sangster), noi siamo quasi d'accordo con lui quando dice che non c'entra niente... prima lo eravamo del tutto, ma poi Frè dopo aver visto il film ci ha fatto notare che effettivamente la pellicola mette in risalto la cosa che rende unica la McLennon: la natura iraconda, cinica e ribelle di John quando era con Paul si placava e diventava completamente un'altra persona.

Magari non gli avrà mai messo le mani addosso per poi scoppiare a piangere davanti a lui come un bambino come viene mostrato nel film, ma l'iperbole utilizzata è comunque piuttosto accurata; Macca era il suo calmante, la persona che lo accettava esattamente così e che lo amava nonostante i mille difetti e il caratteraccio difficile che John mostrava spesso e volentieri (non ci credete? Ascoltate "Here Today", del 1982. È una delle canzoni d'amore più belle mai scritte, e decisamente dedicata a Lennon. Non lo è perché lo diciamo noi che siamo fan McLennon, ma perché l'ha messo per iscritto Paul stesso nel libro "The Lyrics: 1956 to the Present" uscito nell'Agosto del 2021).

"But as for me
I still remember how it was before
and I am holding back the tears no more
I love you
what about the time we met?
well, I suppose that you could say that we were playing hard to get
didn't understand a thing
but we could always sing
(Ma per quanto mi riguarda
ancora mi ricordo com'era prima
e non tratterrò più le lacrime
ti amo
e quella volta che ci siamo incontrati?
beh, suppongo che diresti che abbiamo fatto i difficili
non ci ho capito niente
ma potevamo sempre cantare)"
- Here Today, Paul McCartney

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