venerdì 1 aprile 2022

#Personaggi: Sharon Tate

Quando si parla di true crime solitamente si pensa sempre ai serial killer e quasi mai alle vittime, il che è un peccato perché finisce sempre allo stesso modo: i serial killer si prendono la gloria (purtroppo molto spesso vengono proprio glorificati) e chi muore rimane nell’anonimato, “uno dei tanti”.
Quando però a essere assassinata è una persona famosa, è tutta un’altra storia e le vicende finiscono sempre per essere raccontate per decenni, secoli; in questi casi, però, si finisce per glorificare la storia della morte di qualcuno e non si parla quasi mai di quel che è stato fatto in vita.

È per questo che oggi vi vogliamo parlare della vita – seppur breve – di Sharon Tate.
Nata a Dallas il 24 Gennaio 1943 dal colonnello dell'esercito statunitense Paul James Tate e da Doris Gwendolyn Willett, Sharon fu abituata – a causa del lavoro del padre – a vivere da nomade fin da bambina, tanto che alla giovane età di sedici anni già aveva vissuto in ben sei città diverse; tutto questo spostarsi la condizionò non poco e la ragazza non riuscì mai a intrattenere delle amicizie vere e proprie, avendo sviluppato un carattere timido e insicuro e per buona parte della sua vita le sue uniche due amiche furono le sorelle minori, Debra (nata nel 1952) e Patti (nata nel 1957).

In barba di quel che si è sempre pensato delle ragazze belle che devono quasi per legge essere anche solari ed estroverse, Sharon si dimostrò essere da subito l’eccezione alla regola: a sei anni partecipò e vinse il concorso “Miss Tiny Tot of Dallas Pageant”, nel 1959 vinse “Miss Richland, Washington” e nonostante avesse intenzione di partecipare al concorso “Miss Washington” del 1960, purtroppo gli fu negata la possibilità: si dovette trasferire a Verona con il padre.
Sharon Tate e Roman Polański
Proprio in Veneto, però, l’appena sedicenne Sharon sembrò trovare la sua fortuna: per la prima volta nella sua vita instaurò – durante gli anni del liceo americano di Vicenza – i suoi primi rapporti di amicizia duraturi, senza contare che riuscì a ottenere una dose massiccia di notorietà grazie alle sue apparizioni sulla rivista americana “Stars and Stripes”.

Nel 1961 ottenne insieme alle sue amiche di scuola un ruolo da comparsa in: “Le avventure di un giovane” di Martin Ritt; sul set conobbe l’attore Richard Beymer, le trovò i suoi primi impieghi e la incoraggiò a intraprendere la carriera cinematografica. Anche l’attore Jack Palance rimase molto colpito dalla Tate e dalla sua bellezza, tanto che le organizzò un provino per un film a Roma, che però non portò alcun frutto.
Trasferitasi nuovamente negli Stati Uniti con la sua famiglia (nel 1962), la promessa del cinema decise di allontanarsi da loro per andare a vivere a Los Angeles dove entrò in contatto con l’agente di Beymer, che le procurò alcuni lavori e la presentò al direttore della casa di produzione Filmways, Martin Ransohoff e, dopo aver firmato un contratto di sette anni con quest’ultimo, iniziò a recitare in piccoli ruoli nelle serie televisive “The Beverly Hillbillies” e “Mister Ed, il mulo parlante”.

Dopo numerose altre apparizioni – sempre in ruoli secondari – la Tate finalmente ottenne alla fine del 1965 il suo primo ruolo importante in “Cerimonia per un delitto” di J. Lee Thompson; le riprese si svolsero a Londra, luogo in cui incontrò Alex Sanders, fondatore della Wicca alexandriana e, successivamente, il regista polacco Roman Polański che sposò 1967 nel quartiere Chelsea di Londra.
I due vennero considerati ancor prima del loro matrimonio una coppia strana e anticonvenzionale; avevano infatti deciso di andare a vivere insieme ancor prima del matrimonio (cosa impensabile all’epoca) e anzi, dichiararono addirittura che tutte le coppie avrebbero dovuto farlo.
A seguito di una critica amara che Polański fece alla moglie (“volevo essere sposato con un’hippie, non
con una casalinga
”) che in quel periodo aveva iniziato a dare priorità alla famiglia piuttosto che alla carriera, i due si trasferirono a Los Angeles e Sharon si trovò nuovamente catapultata nell’industria cinematografica e nella vita mondana. Tra i suoi amici e conoscenti dell’epoca troviamo: Steve McQueen, Mia Farrow, Peter e Jane Fonda, Jim Morrison, i Mamas&Papas, e Peter Sellers.

Nel 1968 venne nominata ai Golden Globes nella categoria “Attrice rivelazione dell'anno” per la sua interpretazione in “La valle delle bambole” di Mark Robson e, quando sempre nello stesso anno rimase incinta, si trasferì assieme al marito nella abitazione di Cielo Drive (LA), abitazione cedutagli dagli amici Terry Melcher e Candice Bergen.
Qui l’8 Agosto 1969 – a sole due settimane dal parto – fu assassinata assieme agli amici Jay Sebring, Abigail Folger e Wojciech Frykowski (con cui aveva deciso di passare del tempo in assenza del marito) dai membri della Manson Family.
Oggi il suo corpo è sepolto insieme a quello di suo figlio all’Holy Cross Cemetery di Culver City.

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