venerdì 15 aprile 2022

#Cinema&SerieTv: Ordinary Joe - Recensione

Arriva oggi su Sky e on demand sulla piattaforma di Now, la serie televisiva che ci trasporta all'interno della fatalità del destino. Ordinary Joe, serie andata già in onda su NBC, racconta con i suoi tredici episodi cosa sarebbe successo alla vita di Joe Kimbreau (James Wolk) se avesse preso una scelta piuttosto che un'altra successivamente alla ricezione del diploma liceale. Vengono narrati, dunque, tre universi alternativi che mostrano il modo con cui la vita possa prendere differenti pieghe, nonostante si finisca per essere circondati comunque dalle stesse persone. 
Joe non è mai stato particolarmente bravo a scegliere e ha sempre lasciato che fossero le persone a lui accanto a decidere al suo posto. Posto davanti alle tre diverse ipotesi che gli si parano davanti, la narrazione seriale si suddivide in universi alternativi nella quale viene mostrato un Joe alle prese con lavori differenti:
- Andando a cena con i suoi parenti è divenuto un poliziotto;
- Raggiungendo la sua migliore amica, ha scoperto che sarebbe diventato padre e quindi ha perseguito un percorso di studi che lo ha portato ad essere un infermiere; 
- Uscendo con la ragazza conosciuta il giorno del diploma ha inseguito il suo più grande sogno ed è divenuto un musicista di successo, ma la sua vita risente di un'assenza. 

Dopo dieci anni dal diploma, si è davanti a un susseguirsi di eventi che, alla "Slindind doors" disvelano tutti gli "e se…" lasciando allo spettatore la possibilità di assaporare una caratterizzazione dei personaggi sempre e comunque coerente, ma allo stesso tempo si può notare come le scelte abbiano un notevole potere nelle vite di ognuno di noi. 
Quando nella narrativa si percorre la strada dei “what if”, molto spesso, si hanno delle diramazioni che mostrano delle caratterizzazioni completamente diverse dei personaggi.  È pur vero che se ragionassimo per voli pindarici, quella che viene data allo spettatore è un’infinita diramazione di scelte. Ed è divertente pensare al fatto che ci possano essere infiniti nodi cruciali nella vita del protagonista, ma per fortuna così non è. Il nodo centrale era la scelta della festa post-diploma e abbiamo solo modo di vedere le conseguenze da quell’esatto istante.

Il pregio di questa serie risiede proprio nella strutturazione dei personaggi. Cambiano le vicende, cambiano le scelte, ma non le modalità di reazioni dei vari caratteri, cosa assai importante perché rende credibili tutti e tre i destini che si susseguono e le scelte che vengono prese. Da quello snodo iniziale tutto resta coerente e, nella narrazione, una volta appresa una notizia, la modalità di risposta dei personaggi è la stessa. Ciò ci fa intuire la buona scrittura degli stessi e anche la coerenza intrinseca nella loro rappresentazione rendendo Ordinary Joe una serie intrigante da seguire. I personaggi spingono il pubblico a porsi delle domande, non dando mai per scontato quel destino pre-destinato che spinge un po' l'azione. Non abbiamo infiniti universi, infinite scelte, solo un nodo centrale che cambia per sempre le sorti del protagonista e dei personaggi che gli ruotano intorno. 

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