lunedì 29 maggio 2023

#Cinema&SerieTv: The Bold Type - Recensione

Conclusa nel 2021, The Bold Type è una serie che non ha ricevuto il successo meritato. Disponibile sulla piattaforma Netflix fino alla quarta stagione, la serie è un comedy-drama perfetto per quelle serate d’estate in cui la voglia di rimanere a casa è più forte dell’uscire. Eppure dopo una sola puntata di The Bold Type verrete catapultarti in questa realtà editoriale fatta di eventi, beneficienza e moda da voler quell’ebbrezza di cui i personaggi della serie sembrano vivere. Creata da Sarah Watson, che si è ispirata alla vita dell’ex redattrice del periodico statunitense Cosmopolitan, la serie pone le basi per essere il più veritiera possibile. La stessa Watson, in un’intervista, ha detto di aver voluto creare innanzitutto un luogo immaginario per poi aggiungerci elementi reali. Si è voluto creare un posto in cui ritrovarsi a casa. Il successo va anche attribuito alle giovani protagoniste Katie Stevens, Aisha Dee e Meghann Fahy, che hanno messo il cuore nella produzione. 

Dall’inizio della serie veniamo catapultati nella realtà frenetica di Scarlet, uno dei magazine più all’avanguardia degli ultimi anni. Il mondo della rivista è tutto improntato al femminile ma in una chiave moderna. La moda non è solo fine a se stessa ma viene trattata in termini di valorizzazione del corpo. Gli shooting hanno un impatto potente sui lettori. I consigli, i trend e i trucchi sono lì inseriti per contribuire all’emancipazione femminile. È importante, all’interno della serie, che venga ribadito tale fine perchè molto spesso la rivista viene definita anti-femminista. Il compito delle protagoniste, ognuna nel suo mondo di appartenenza, è valorizzare la donna e farla sentire al sicuro. Il piacere femminile stesso viene messo in primo piano senza vergogna e scrivendo di cose altrimenti taciute da gran parte delle testate. La cosa più spettacolare è che ogni articolo viene scritto dopo averne fatto esperienza; ogni prodotto consigliato dopo averlo testato. L’amore che i personaggi mettono nel loro lavoro è capace di attraversare lo schermo piatto e stuzzicare la parte dello spettatore più passionale. 

Ma The Bold Type è anche altro. La serie è la manifestazione del coraggio delle donne di prendere in mano le loro vulnerabilità, accettarle e amarle. Se questo coraggio non è presente, ci sarà qualcun altro pronto a tenere il peso per le altre. La serie è un inno a quella bellezza che si tiene nascosta per il timore del giudizio. È un treno che abbatte i muri composti da tutti quei taboo che ci è stato insegnato a non trattare. Immaginate di essere adolescenti di nuovo, pieni di domande su come funzioni il corpo e sul perchè un tipo di fisico sia ingiustamente meglio apprezzato di un altro dalla società. E ora immaginate una rivista scritta, che toglie anche l’imbarazzo di dover chiedere o lo sforzo di pensare a qualsiasi domanda, dove viene spiegato tutto in un linguaggio giovanile e fresco. Questo è ciò che la rivista si poneva di fare a ogni pubblicazione ed è ciò che nella realtà sarebbe utile a milioni di persone. 

Le tre protagoniste, Jane Sloan, Sutton Brady e Kat Edison si trovano, e si troveranno nel corso di tutta la storia, a vivere e ad affrontare situazioni molto diverse tra di loro dovute anche al passato che ognuna di loro ha avuto. È interessante vedere la capacità di destreggiarsi tra i problemi parallelamente, sintomo di un profondo rispetto le une per le altre. L’amicizia regna nella serie, ed è ciò che molte volte sistema le controversie. Sono loro il futuro del magazine anche se alla fine si vedrà che non come immaginato. Il percorso di ognuna di loro è un crescita continua fatta d piccoli passi avanti e grandi passi indietro. I momenti in cui sarebbe stato più facile tornare sulla vecchia via sono stati molti ma allo stesso tempo il coraggio di mantenere ciò che si è costruito e portarlo avanti era più forte. Le strade si intrecciano con la stessa facilità con cui si separano anche se nel finale si ritroveranno sempre tutte nell’armadio della redazione a brindare con tazze di porcellana. 

Le tematiche importanti non mancano: dall’infanzia di Sutton con una madre alcolista, passando per razzismo, malattie, abusi e cyberbullismo. In tutti gli argomenti trattati non vi è superficialità o la sensazione che siano stati inseriti solo per un obbligo di produzione. Ogni tema è trattato e affrontato al meglio, rispecchiando chi quegli episodi li ha vissuti o li sta vivendo. Molte volte la tristezza si fa viva nell’animo dello spettatore e tante altre volte viene affiancata da un senso di gratitudine per aver riportato lo difficoltà nel vivere episodi così impattanti. Si sente l’umanità dei personaggi, che per colpa di giudizi affrettati sbagliano a parlare o a fare. È importante però la redenzione, cosa che nella serie avviene attraverso diversi step di conoscenza. L’ignoranza delle protagoniste riflette quella di molti ragazzi ma non è dettata da sentimenti di cattiveria bensì da una vera e propria mancanza di informazioni. E se la questione viene spiegata, l’errore viene evitato e la situazione risolta. Le spiegazioni insite in The Bold Type, sia quelle esplicite che quelle implicite, sono la parte più apprezzabile della serie.

È giusto ammettere che, nonostante Sarah Watson abbia cercato di inserire nel miglior modo possibile elementi della realtà redazionale, non sempre gli episodi rispecchiano la vita di tutti i giorni. Tuttavia, passando oltre questo si apprezza immensamente la cultura del sociale che la serie ha portato alle persone. Apprezzabile anche il ribaltamento dei ruoli che non ricade nel classico cliché che troviamo già nelle serie degli anni 90, ma va oltre sfidando qualsivoglia tradizione. 

The Bold Type ci offre un esempio di come la vita non segue mai le aspettative iniziali e nonostante l’ignoto spaventi è ciò che serve per crescere. È una serie che c’è, che serve. Ne raccomandiamo la visione perchè apre un mondo e ribalta sottosopra ciò che ci è davanti.

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