sabato 20 maggio 2023

#Racconti: La stagione perduta


[...] è un momento,

è l'atto di ritrovarsi in un attimo mai esistito,

è la scoperta di un nuovo sentimento

che contiene il seme dell’infinito”.

Gianluca Boncaldo, L’articolo che ancora deve essere scritto

Tra i tanti ricordi che mi attanagliano la mente, ne esistono alcuni che non riesco a decifrare. Si tratta di esperienze già presenti e già codificate in un aroma indeterminato.

Eppure, queste mancano all’appello, come se fossero sigillate all’interno di un antico scrigno la cui chiave è perduta.

Penso sia qualcosa di trascendentale, qualcosa che vada oltre la vita concepibile da uno sguardo umano.

È un indovinello forse indecifrabile, ma al quale si può tendere con sforzo cognitivo e irrazionale.

È la quinta stagione, quella che non mi sapreste descrivere ma che ho già vissuto. Una veglia durante un sonno diverso, un grappolo di ricordi che messi insieme formano una struttura coerente che mi è appartenuta e che attualmente non mi appartiene più.

Sono sicuro dell’esistenza di fiori mai visti in questa vita, di musiche mai sentite ma che tutt'ora vengono suonate rimanendo impercettibili.

Atomo dopo atomo scavo nella realtà per trovarne una nuova, smaterializzo e mi smaterializzo per svegliarmi nella quinta stagione. Arriverà il giorno che non arriverà mai, e lo ricorderò dimenticando il resto.

Proprio perché nulla esiste è possibile scavare nel tutto, proprio perché il vuoto c’è che si materializzano cose e memorie.

Ed è la fugacità dei ricordi perduti a rendere sacro il tutto.

Sento il bisogno, in questo momento, di celebrare qualcosa che non c’è più, di commemorarla senza memoriale.

Passerà l’inverno, quel gelo immemore che ghiaccia ogni lacrima di commozione perduta.

Passerà la primavera che rinnova i profumi di ogni cosa.

Passerà l’estate, capace di scaldare i cuori più stanchi nell’armonia inenarrabile di ogni cosa.

Passerà l’autunno, nella pioggia e nel vento che imperversano al di fuori di un ritrovato rifugio.

E poi verrà l’inverno, di nuovo, giusto?

Parzialmente corretto.

La quinta stagione attende, è sempre stata senza essere mai. Si manifesta in tutte, le raccoglie e le travalica.

In qualsiasi momento si può perdere e trovare, come ricordi di una vita passata e come consapevolezza superiore del ciclo naturale delle cose.

Chiudo gli occhi in questa notte di luna piena e così mi perdo, osservando un mondo inosservato per smarrirmi definitivamente nella quinta stagione.

(Lettera trovata nell’appartamento di un individuo scomparso. Le ricerche ancora continuano).

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