lunedì 8 maggio 2023

#Libri: Il paradiso dei profumi

Nonostante la nostra enorme fortuna di poter leggere dei libri in anteprima, non rifiutiamo mai di girare per librerie e acquistarne a più non posso. Certo, la lettura di questi romanzi è più lenta, ma non per questo rimane ignorata.

Chi sta scrivendo larticolo ha un metodo infallibile per scegliere ciò che andrà a leggere: va a sensazioni. Per questo spesso le sfugge il fatto che può prendere il secondo volume di una saga, come successo nel caso de: “Il paradiso dei profumi”, di Charlotte Jacobi (pseudonimo per indicare Eva-Maria Bast e Jørn Precht).
Il primo volume, Le ragazze dell’atelier dei profumi”, è divenuto un successo letterario: best seller per la rivista Spiegal, con pubblicazioni internazionali.
Tranquilli, però, perché se come lei non lo avete letto, di sicuro non troverete il secondo volume astruso o incompleto, anzi, così come Frè potreste decidere di prendere anche la prima parte, in attesa della terza.

E no, non si tratta di un’opera di totale fantasia, perché la storia è vera. Certo, romanzata, ma comunque si attiene a fatti e persone realmente reali. 

Siamo ad Amburgo, nel 1920 la profumeria Douglas festeggia alla grande i suoi dieci anni di attività, iniziati sotto la guida di Anna e Marie Carstens. Il luogo è  ormai il simbolo della bellezza femminile, tanto da attirare personaggi di spicco dell’alta società.
La Prima Guerra Mondiale è finita da poco, la gente è tornata alla vita di sempre e questo sembra il momento adatto per far fare il prossimo passo alla profumeria e renderla nota a livello internazionale; con contatti a New York, Londra e Parigi, questo sogno sembra divenire sempre più realtà, soprattutto grazie alle figliocce delle Carstens: Hertha e Lucie Harders, ormai giovani donne che badando alla gestione del negozio assieme alla commessa Eugenie, possono rendere tranquille le “senior” mentre intrattengono i viaggi all’estero.
Il tutto sembra andare per il meglio, ma basta poco alla Germania per rendersi conto che non può sostenere i costi bellici, così tra occupazione francese, grave disastro economico e un partito estremista guidato da Adolf Hitler, la vita di tutti si fa sempre più precaria, fino a portare alla fame persino chi poteva contare su un lavoro ben retribuito.

Ne “Il paradiso dei profumi” troviamo la storia di cinque donne forti, desiderose di indipendenza che però non cedono agli ostacoli di una società fatta per uomini. Sono una forza della natura a lavoro, riuscendo anche in quello che per l’epoca poteva sembrare impossibile: conciliare la famiglia e la propria attività.
Ciò che abbiamo apprezzato della scrittura dei due autori, è proprio la rappresentazione di entrambi i sessi: la donna non è solo forte o debole; l’uomo non è solo autoritario o dolcissimo. Sono presenti molteplici sfumature, proprio le stesse che caratterizzano l’unicità della vita.
La situazione sociopolitica della Germania e dell’Europa del tempo è ben descritta, con spiegazioni dettagliate ma che non per questo annoiano. I personaggi ne parlano come accade anche adesso, quando si discute di attualità.

Come abbiamo detto in live su Twitch parlando di questo romanzo, (potete recuperare la puntata su YouTube cliccando qui) è grazie alle parole ivi contenute se riusciamo a comprendere maggiormente il popolo tedesco dell’epoca: soggiogato da false promesse di una Germania che da povera e affamata sarebbe potuta divenire facilmente una potenza tale da mettere in ombra il resto d’Europa e persino gli Stati Uniti.
Come è logico sono presenti storie d’amore che possono sembrare ai limiti del surreale, ma se ricordiamo la veridicità del tutto, non possiamo negare che molto spesso la realtà supera la fantasia!

“Il paradiso dei profumi” è una storia che può darci il coraggio di fare, per non abbatterci mai e non mollare quelli che sono i nostri sogni nonostante i mille e più ostacoli che la vita ci pone.
Ricordatevi che la frase: “Uno su mille ce la fa” è alquanto superficiale e incompleta. “Uno su mille ce la fa, perché gli altri novecentonovantanove mollano” è molto meglio. O, per riportare una frase del libro: Sono realista, per questo credo nei miracoli”.

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