giovedì 26 ottobre 2023

#Libri: La Strada

Ce la caveremo, vero, papà?
Sí. Ce la caveremo.
E non ci succederà niente di male.
Esatto.
Perché noi portiamo il fuoco.
Sí. Perché noi portiamo il fuoco.

"La strada" è un romanzo scritto da Cormac McCarthy e pubblicato nel 2006, edito in Italia da Einaudi.

Nel 2009 ne è stato tratto un film con Viggo Mortensen, Charlize Terone e Kodi Smith-McPhee.

Il libro racconta di una non meglio precisata devastazione causata da quella che un'apocalisse nucleare o un altro tipo di cataclisma.

Il Nord America (e probabilmente tutto il globo) è totalmente sfigurato e inospitale. Ogni cosa è grigia e ricoperta di cenere e polvere e il clima è dominato da tempeste acide, fumi tossici e da una civiltà ormai collassata.

I pochi sopravvissuti hanno perso ogni barlume di umanità, scatenando i sentimenti e i comportamenti più aggressivi e animaleschi, trasformando tutto in una lotta alla sopravvivenza fatta di continue ricerche di posti sicuri, cibo e vestiti.

La fauna e la flora, ormai in decadenza, non riescono a garantire la sussistenza degli essere umani che, per questo, vagano senza meta, ora rimescolandosi in tribù quasi primitive, ora in bande di predoni pericolosissimi dove la fame e la follia si congiungono in forme di antropofagia e cannibalismo.

In questo oscuro contesto seguiamo le vicende di un padre e di un figlio che si incamminano verso un posto migliore, riponendo le speranze nella costa oceanica dell'Atlantico.

Qui impariamo a conoscere la crudezza della vita di strada, la paura verso il prossimo, la difficoltà che si ha nel crescere in un mondo già finito e la complessità del rapporto tra un padre che sta morendo e un figlio pre-adolescente.

Il tono di McCarthy è crudo, diretto, con periodi brevi dal ritmo incessante. Tale scelta stilistica si rivela azzeccata per illustrare la pesantezza dell'esperienza. Questo si traduce anche nei dialoghi, brevi e concisi eppure profondamente significativi.

A questa sorta di realismo ristretto, si alternano, di tanto in tanto, fasi più pittoresche e metaforiche, con pindariche descrizioni di pensieri che riescono a raffigurare la complessità della mente umana, nonché la capacità dell'autore nel descrivere questa incessante sensazione di oscurità opprimente e del naufragare del padre verso una malattia che lo sta conducendo alla fine.

Proprio questa sensazione, potrà, tuttavia, rendere la lettura non troppo scorrevole per alcuni lettori. Le situazioni, infatti, sono spesso ripetitive (volutamente) e tutto il libro, al lettore poco attento, potrà apparire una lunga e pedissequa descrizioni di momenti di sopravvivenza, con i protagonisti intenti a trovare un riparo per sopravvivere. 

Quando l'occhio del lettore si abitua, tuttavia, McCarthy infligge i suoi colpi morali con puntualità ed estrema precisione, con episodi davvero molto forti che ci faranno interrogare sui concetti universali di bene e male, su Dio, sul dono della vita e su come l'esistenza di una persona possa contrastare quella di un'altra. Nonostante le (relativamente) poche pagine, La Strada è un romanzo che forse si presta maggiormente a una lettura per sessioni brevi, considerato il suo tono crudo e diretto.

Un romanzo che fa compiere al lettore un viaggio, come quello dei protagonisti, nel male (con una certa critica velata alla nostra stessa società) ma che, proprio nel momento di maggiore sconforto, ci ricorda che accanto a esso esiste il bene, l'amore e la bellezza e che anche sul ciglio di un baratro assoluto e possibile sperare... e avere il fuoco.

Un libro da leggere e rileggere, da assaporare con calma e da mandare giù a splendidi, crudi e amarissimi bocconi.

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