martedì 31 ottobre 2023

#Libri: Tra le onde

Non vi mentiremo: “Tra le onde” di Namwali Serpell è uno di quei libri da leggere e rileggere, semplicemente perché non è un romanzo come tutti gli altri.


È bene darvi questa nozione fin da subito, perché procedere la sua lettura vuol dire tenere la mente il più aperta possibile ed essere consapevoli che ogni storia, personaggi e luoghi sono sempre totalmente connessi gli uni con gli altri.

Ringraziamo sempre di cuore la Fazi Editore per averci dato la possibilità di leggerlo in anteprima, anche se questa volta tale opportunità ci è costata non poco: siamo infatti troppo curiosi di sapere cosa ne pensano altre persone.

Ma adesso andiamo con la trama.

Cassandra Williams ha dodici anni quando suo fratello Wayne, di sette, scompare misteriosamente. I due stavano insieme e d’improvviso lei lo perde di vista, per poi ritrovarlo privo di vita. Almeno, questo è quello che ricorda, perché il corpo del bambino non viene ritrovato.
Per Cassandra inizia un lungo periodo in analisi, dove ripete costantemente la storia, ma non per come è andata, bensì per quello che ha provato. “Non voglio dirti cos’è successo. Voglio dirti cosa ho provato.”, così dice a chiunque vuole sapere e così inizia a raccontare la sua storia anche nel romanzo, parlando sempre in prima persona, scandagliando ricordo dopo ricordo ogni sentimento di una sorella rimasta figlia unica.

Come spesso accade quando si subisce uno shock del genere, la famiglia si divide: la madre è intenzionata a cercare Wayne, certa che non sia morto. Per questo fonda la “Vigil”: un’associazione che diventa di successo, volta ad aiutare nelle ricerche tutte le famiglie meno abbienti che hanno un figlio misteriosamente scomparso. Il volto di Wayne è anche il volto dell’associazione, dove Cassandra si immette piano piano per volere della madre.
Il padre, anche se di facciata supporta la famiglia, è in realtà sostenitore della tesi della figlia maggiore. Così i due genitori si dividono, lui vola a chilometri di distanza e ricomincia un’altra vita con una nuova compagna.

La forza di Cassandra, il suo parlare di Wayne come se fosse morto, però, è solo una corazza perché lei rivede il fratello in ogni persona, in ogni luogo, come se in un’altra realtà fossero cresciuti insieme.

Il suo interno è ben lontano dalla bolla di sapone, dalla facciata costruita per mantenere le apparenze, ma madre e figlia lottano entrambe con un dolore insostenibile.     
Accuse latenti sfociano in litigate burrascose, ma il più delle volte è tutto celato nel silenzio e ogni energia viene canalizzata nella ricerca di Wayne.


Questa certezza, però, viene del tutto travolta quando Cassandra incontra un uomo sconosciuto ma un qualcosa di famigliare, omonimo di suo fratello e se questo conta poco in quanto chiamarsi Wayne Williams è piuttosto comune, è il passato misterioso, di cui lui stesso ha pochi ricordi a far dubitare.

E ora è meglio finirla con la trama.

«The New York Times» lo ha messo tra i migliori dieci libri dell’anno, “Tra le onde” è finalista al National Book Critics Circle Award e al Joyce Carol Oates Prize.
La scrittrice Raven Leilani ha così commentato: «Nelle mani di Namwali Serpell, il dolore è una sorta di possessione. Un romanzo penetrante, scritto in maniera brillante, sulla forza evocativa della perdita» e noi non potremmo essere più d’accordo.
Ci siamo proprio soffermati sulla parola “possessione”, perché è stato davvero difficile riporre il kindle per fare altro.

Nella lettura, inoltre, riflettiamo sul dolore e come ci aggrappiamo a esso nel nostro quotidiano. Soffriamo, diciamo di voler dimenticare, eppure la nostra mente è fissa sulle nostre sofferenze, come se il male che proviamo quando battiamo costantemente su di esse fosse il nostro pane quotidiano, la nostra unica ragione di vita. Diciamo di voler andare oltre, eppure giorno dopo giorno viviamo nuove versioni, nuove sfumature delle nostre angosce.

Attenzione, da qui si parla della tecnica di scrittura. Non ci sono spoiler, ma per qualcuno quanto detto potrebbe esserlo.

Nonostante non abbia una trama lineale, nonostante si passi dal passato al presente e nonostante il tutto sia intervallato da sogni e immagini lucidi, che non sempre hanno riscontro e attinenza con i fatti, la Serpell riesce lo stesso ad accattivare il lettore, quasi a farlo diventare ossessionato dalla storia.

Abbiamo rimandato più volte altri impegni proprio perché divorati dal pensiero di cercare di capire quanto stava succedendo, che piega avrebbe preso la storia e quanto di nuovo avremmo scoperto sulla famiglia Williams.

Con la scrittura della Serpell ci immergiamo nell’oceano del dolore, ma lo facciamo senza provarlo, come se ne fossimo così tanto avvolti da non rendercene conto. Un po’ come quando nuotiamo sotto la superficie dell’acqua e non percepiamo di essere bagnati.

“Tra le onde” è da oggi in tutte le librerie.

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