sabato 11 dicembre 2021

Costume&Società: Sri Aurobindo

Non stiamo scrivendo questo articolo per sminuire le religioni, né per propinarvi la pappardella sulla spiritualità. Se siete interessati potete proseguire la lettura, altrimenti no, per noi non c’è (ovviamente) nessun problema.

La sintesi dello Yoga”, “La vita divina”, “Savitri” sono tre tra le opere maggiori di Sri Aurobindo. Noi stesse siamo venute a conoscenza della sua vita dopo aver letto i tre volumi de “La sintesi dello Yoga”. Ma che persona era Aurobindo, e soprattutto, quale messaggio ha voluto trasmettere all’umanità? 

Sri Aurobindo nacque il 15 agosto 1872 a Calcutta, ma a soli sette anni il padre (medico) lo fece trasferire in Inghilterra, dove crebbe affidato a tutori e insegnanti totalmente occidentali. L’unico legame con l’India furono i fratelli, ma dato che anch’essi ebbero la stessa educazione, questo legame era più un fattore esterno.

Studiò a Manchester, Londra (frequentò la St. Paul School) e a Cambridge, dimostrandosi sempre un eccellente allievo, tanto che lasciava sorpresi i suoi insegnanti. Studiò la letteratura greca e latina sui testi originali, diventò lui stesso maestro del francese e dell’inglese; imparò persino il tedesco e l’italiano, anche se non ad alti livelli. O meglio, nel livello giusto da studiare e comprendere le opere di Dante e Mazzini, non basso. 

Fu costretto a tornare in India, più precisamente a Baroda, nel 1893, a vent’anni, a causa dei problemi economici della sua famiglia. In patria cominciò a interessarsi alla politica, sostenendo ogni attività per la liberazione del paese e rivestendo vari uffici. Si sposò con Mrinalini Devi nel 1901 e nello stesso periodo intraprese lo studio del sanscrito e dei classici indiani, che non poté apprendere in Inghilterra.  

“È un cammino arduo, difficile, pericoloso, ma non ne esistono altri.”

Come nella parabola del figliol prodigo, ritrovò il suo forte legame culturale, e studiando a fondo lo Yoga, le Upanishad, la Bhagavadgita, il Ramayama, arrivò a conoscere anche i Sutra, i Tantra e si avvicinò al Buddismo. Così come Thomas Merton, notò che le tradizioni occidentali e quelle orientali non erano così distanti tra loro, come se le due grandi religioni, Buddismo e Cristianesimo, fossero semplicemente le due visioni della stessa realtà.

Nel 1908 scoprirono le sue attività clandestine nei gruppi per la liberazione, e per questo venne arrestato. Trascorse in carcere due anni, tornando libero nel 1910. Si trasferì prima a Chandernagor, ma guidato da una sua intuizione, decise di spostarsi a Pondicherry, dove rimase per il resto della sua vita.

Proprio a Pondicherry fondò la rivista filosofica Arya, in collaborazione con un suo amico francese. Nella rivista scrisse diversi articoli, che uno dopo l’altro, danno vita a quelle che poi diventeranno le sue vere e proprie opere: “Il segreto dei Veda”, “Saggio sulla Gita”, “Saggio sulle Upanishad”, “La Vita Divina”, “La Sintesi dello Yoga”… tra tutte.

Nel 1907 incontrò per la prima volta Mirra Alfassa che stabilitasi a Pondicherry nel 1920, divenne a tutti gli effetti la sua compagna spirituale, tanto che lui la chiamava “Madre”, Mère. Nacque, poco alla volta, il “loroAshram, che a differenza di quelli indiani, non era una sorta di convento dove ritirarsi dal mondo, ma più un villaggio di uomini liberi, anche laici, che cercavano di raggiungere la Luce interiore. 

“A mano a mano che ci andiamo purificando, il vero essere interiore si rivela tuttavia sempre più chiaramente; la nostra volontà resta meno legata ai suggerimenti esteriori e meno imprigionata dalle costruzioni mentali di superficie.” 

La forza di questo Ashram sta nel fatto che non è importante la fede che si professa, quanto l’aiutare e sostenere la comunità senza volere nulla in cambio, e nel frattempo nutrire il proprio spirito con fede e amore.

Nel 1926 Aurobindo decise di ritirarsi del tutto dalla vita pratica, chiudendosi in una stanza. Quella scelta per lui fu necessaria, tanto che la giustificò dicendo che doveva dedicarsi solo ed esclusivamente al suo vero lavoro. L’unico contatto con l’esterno era la corrispondenza epistolare che intratteneva con vari personaggi. Tra questi c’erano anche i capi politici dell’epoca, ai quali cercava di mettere in guardia da Hitler, ripetendo come doveva essere fermato in ogni modo possibile. Ora questo concetto può sembrare ovvio, ma all'epoca non era così chiaro il progetto del cancelliere tedesco.

L’India ottiene l’indipendenza nel 1947, tanto voluta da ogni cittadino e da lui stesso. Sri Aurobindo morì il 5 dicembre 1950.

Nel 1952 venne fondato l’International Education Center Sri Aurobindo, una scuola a tutti gli effetti, dove oltre alle materie classiche (scienze, tecnologia, lingua indiana, lingue straniere…) vengono insegnate anche le materie umane, le arti (pittura, teatro, musica, danza…) e i mestieri. Questo centro è aperto a tutti, da ogni parte del mondo, di qualsiasi età. Lo scopo è anche quello di accrescere la propria consapevolezza spirituale.

Nel 1968 venne posta la prima pietra a formare la città di Auroville. Un luogo chiuso al mondo, dove si ritirano un numero massimo di cinquantamila tra abitanti fissi e di passaggio. Lo scopo sarà quello di farla diventare come una specie di Ashram, dove persone di differenti culture e fedi religiose possano incontrarsi, convivere con l’intento di elevazione spirituale universale. 

Se, come noi, credete più all’Unità dell’Essere che alle sue divisioni, se vi pesa definirvi in un modo, perché questo crea solo separazioni e mai integrazioni, vi consigliamo davvero tanto le letture di Sri Aurobindo. Le sue parole vi apriranno a qualcosa di più profondo, potreste cominciare a vedere il mondo in modo totalmente differente da prima.

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