venerdì 10 dicembre 2021

Cinema&SerieTv: Normal People - Recensione

Ma voi l'avete capito alla fine come funzionano le relazioni? Perché noi di 4Muses possiamo affermare con assoluta certezza di non averci capito assolutamente niente.
Se per anni siamo state piene di preconcetti, regole da seguire e cose "giuste" e "sbagliate", a un certo punto abbiamo dovuto gettare la maschera di quelle saccenti e abbiamo dovuto ammettere di non aver capito proprio niente di niente.

Poi guardando "Normal People" ci siamo rese conto che anche se siamo delle frane, una cosa - la più importante - forse l'abbiamo imparata.
Normal People è una serie irlandese ispirata dall'omonimo romanzo di Sally Rooney, prodotta dalla Element Pictures e distribuita per la prima volta su BBC Three il 26 Aprile 2020 e successivamente su Hulu, il 29 Aprile 2020.

La serie segue la relazione tra Marianne Sheridan (Daisy Edgar-Jones) e Connell Waldron (Paul Mescal) negli anni che vanno dalle superiori fino al college.
Marianne viene da una ricca famiglia di Sligo; è una ragazza studiosa e incredibilmente sveglia e intelligente, ma polemica, irriverente, fredda e nell'ambiente scolastico è detestata. Anzi, è più corretto dire che è lo zimbello della scuola. Se non della scuola, sicuramente è lo zimbello nel gruppo di amici di Connell, figlio di Lorraine Waldron (Sarah Greene), donna delle pulizie di casa Sheridan.
Connell è timido, gentile, rispettoso, non dice quasi mai la sua e non si oppone mai alle cose, è un atleta, anche lui è incredibilmente intelligente e, al contrario di Marianne, nell'ambiente scolastico è piaciuto eccome; è sinceramente piaciuto, non come sono piaciuti molto spesso gli atleti in questo tipo di serie, quasi a forza.
Seppure loro siano un po' dei cliché, lo ammettiamo, in realtà niente della loro relazione lo è, non c'è mai quel "e vissero felici e contenti" tipico delle opere in cui i protagonisti hanno questo stampo.
Marianne e Connell vivono una relazione perfettamente ordinaria: si lasciamo alle superiori per poi ritrovarsi al Trinity College di Dublino cresciuti, cambiati e in relazione con altre persone, ma i drammi impossibili tipici degli young adult non ci sono.

Il loro dramma è uno e perfettamente comprensibile a tutti: la comunicazione.
Non parlano mai di come si sentono, di cosa vogliono, dei vari problemi della coppia e né delle loro dinamiche, e per questo sono persone perfettamente normali.
Guardando "Normal People" abbiamo passato metà del tempo a gridare esasperate a uno (solitamente Connell) o a entrambi i personaggi: "Sì però ditevi cosa c'è che non va, parlate santissimo cielo!", e mentre pregavamo i due di comunicare tra di loro, ci siamo rese conto di rivederci in varie situazioni e di rivedere amici, conoscenti e parenti.
Poi, guardando l'ultima scena, siamo arrivate a una conclusione, tanto banale quanto difficile da accettare: siamo tutti delle frane nelle relazioni, esattamente come lo sono i nostri protagonisti che si
portano dietro anche i bagagli emotivi delle loro famiglie.
Lo siamo noi di 4Muses, (tutte e quattro, non vi credete), lo sono i nostri colleghi, i nostri conoscenti, i nostri amici, i nostri parenti, lo siete voi che leggerete questo articolo e anche quelli che non lo leggeranno mai...
Non prendetela sul personale, davvero. Siamo tutti delle frane semplicemente perché siamo tutti umani, che ci piaccia o no ammetterlo.

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