venerdì 19 novembre 2021

#Arte: Arte giapponese - dal periodo Kamakura al periodo Edo

"Cercando di catturare un pesce gatto con una zucca".
Opera del periodo Muromachi
 

Nella prima parte dell'articolo vi abbiamo elencato e  parlato dei periodi della storia del Giappone dal periodo Jōmon al periodo Heian, focalizzandoci prevalentemente sulle tendenze artistiche.

In questo articolo - che non è altro che la seconda parte del precedente - parleremo di un'altra fetta di storia del paese del Sol Levante, partendo dal periodo Kamakura fino ad arrivare al periodo Edo.
Il periodo che segue il periodo Heian è il Kamakura, e si estende dal 1185 al 1333; il nome è ispirato allo Shogunato di Kamakura, nome dato alla dinastia di generali del clan Minamoto (o clan Genji).
La capitale venne spostata da Heian (attuale Kyoto) a Kamakura, nella prefettura di Kanagawa a sud ovest da Tokyo e se Heian era considerata la capitale imperiale per eccellenza, la nuova capitale era prettamente militare: le esigenze cambiarono, così come cambiarono le persone da colpire e da impressionare.
Complice del fatto che l'arte volse nuovamente uno sguardo alla tradizione e al realismo, nacque la scuola Kei il cui maggior esponente è lo scultore Unkei, e divennero popolari le rappresentazioni dei Guardiani Niō (manifestazioni dharmapala del Bodhisattva Vajrapāṇi), dei fondatori della setta Hossō, dei monaci Muchaku e del monaco Seshin.
Nella sua semplicità, anche la pittura divenne più realistica e generò il Kegon Engi Emaki, una storia illustrata della nascita della setta Kegon; per la sua struttura, questa opera potrebbe essere ironicamente associata agli attuali manga.
Infine, nell'architettura venne importato dalla Cina lo stile Kara-yō, prettamente simmetrico e in linea con la semplicità artistica del periodo.

Il periodo Muromachi che si estende dal 1334 al 1573 e prende il nome dall'omonimo quartiere di Kyoto, fu caratterizzato da un ritorno all'aristocrazia e all'elitarismo.
La pittura divenne monocromatica, e in questo periodo spiccarono artisti come il pittore-sacerdote Kao che ritrasse il monaco Kensu, e il sacerdote Josetsu, che dipinse "Cercando di catturare un pesce gatto con una zucca", probabilmente destinata a un paravento.
Nella produzione delle ceramiche divenne particolarmente importante la creazione di tazze e di oggetti per una nuova tradizione che prese piede e diventò popolare proprio in questo periodo: il Cha no yu, conosciuto in Giappone anche come Chadō o Sadō e in Occidente come "Cerimonia del tè". Proprio grazie a questa nuova usanza, in campo architettonico iniziarono a comparire padiglioni e spazi appositi, costruiti in legno e paglia intrecciata.

Il periodo Azuchi-Momoyama - che si estende dal 1573 al 1603 - prende il nome dalle residenze che il samurai Oda Nobunaga (proprietario del castello di Azuchi) e il samurai Toyotomi Hideyoshi (proprietario del castello di Momoyama) misero in atto per unificare la nazione, a quei tempi devastata
castello di Himeji del periodo Azuchi-Momoyama
dalla guerra; come si può immaginare, l'arte si riavvicinò nuovamente verso il gusto dei poteri militari. Tra tutte, fu la scuola di Kanō (o Kanō-ha) a spiccare particolarmente, fondata dal pittore Kanō Eitoku, che inventò un metodo per la pittura sulle porte scorrevoli dei castelli, introdusse l'oro nei dipinti e dipinse le pareti del castello Azuchi, la dimora di Kyoto di Hideyoshi e il suo castello di Osaka.
Per quanto riguarda quest'ultimi, le forme architettoniche predilette in quel periodo furono il Tenshu (o Tenshukaku) e lo Shoin: di quest'epoca l'esempio più eclatante e conosciuto è sicuramente il castello diHimeji (o castello dell'airone bianco) a Himeji, nella prefettura di Hyōgo.

Il periodo Edo, che si estende dal 1603 al 1868 ed è forse il più conosciuto tra tutti, prende il suo nome da quella che oggi è la capitale del Giappone: Tokyo.
Di questo periodo sono famose le opere di Tawaraya Sōtatsu - della scuola Rinpa, di Kanō Tan'yū - della scuola di Kanō - e di Tawaraya Sotatsu e Ogata Kōrin - della scuola Sotatsu-Korin -.
Inoltre, proprio in questo periodo divenne conosciuta e praticata l'Ukiyo-e, tecnica che prevedeva la stampa su carta impressa con matrici di legno (xilografia) ed è oggi particolarmente conosciuta in Occidente grazie al pittore Katsushika Hokusai, maggiore esponente di quest'ultima e conosciuto nel mondo grazie a "La grande onda di Kanagawa (Kanagawa okinami ura)" dipinta nel 1830-1831 circa; da lui e da altri artisti dell'Ukiyo-e, presero ispirazione anche numerosi artisti occidentali, tra cui i famosissimi Van Gogh, Gauguin e Degas.
L'architettura, che rimase per un primo momento sulla stessa lunghezza d'onda di quella del periodo Azuchi-Momoyama, subì con il tempo un lento declino; la struttura a oggi più conosciuta e più rilevante di questo stile (lo Sukiya) è il templio-mausoleo, di Toshugo a Nikkō, nella prefettura di Tochigi.

Fermandoci qui, all'età premoderna (Kinsei, 近世) della storia del Giappone, siamo ben consapevoli di star ignorando ben cinque periodi dell'età moderna (Gendai, 現代): il periodo Meiji, il periodo Taishō, il periodo Shōwa, il periodo Heisei e il periodo Reiwa, ma noi ci tenevamo particolarmente a parlare della semplice e incontaminata arte giapponese: dalla fine del periodo Edo, infatti, l'Occidente influenzerà sempre più l'Oriente e viceversa.
Non ce ne vogliate, ma al momento non è di fondamentale importanza per noi parlarne; poi magari chissà, un giorno (magari molto presto) saremo ben più che felici di parlarvene.

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