martedì 9 novembre 2021

#Cinema&SerieTv: Promises - Recensione in anteprima

Presentato in anteprima alla 16° edizione della Festa del Cinema di Roma, Promises è un film di produzione italo-francese che arriverà in sala il 18 novembre. Noi di 4Muses abbiamo avuto l’occasione non solo di vederlo, ma di godere delle parole sia della regista, che dell’interprete principale: Pierfrancesco Favino. La pellicola è tratta dall’omonimo romanzo scritto dalla stessa regista del film: Amanda Sthers; colei che si augura di aver tradito le intenzioni del suo stesso romanzo rimettendo mani a questa storia, così da poterla far crescere e maturare insieme a lei, tenendo comunque considerazione delle emozioni che aveva impresso nella stampa. 

Il film racconta la vita di Alexander (Pierfrancesco Favino), un uomo metà italiano e metà inglese che sceglie di abbracciare la sua natura inglese lasciandosi i fantasmi italiani alle proprie spalle. La sua vita, però, è costernata da due fondamentali cose: i libri e il romanticismo che, forse, per certi versi, l’uno coincide e confluisce nell’altro. Libri e romanticismo, dunque, hanno governato le sue scelte e le hanno accompagnate in una sorta di poetico viaggio nel quale il tempo è scandito non dalla classica linearità, ma da una “spiralità” che trascina e coinvolge lo spettatore come trainato in un vortice. Il tempo, la memoria, il ricordo, lo scorrere degli eventi, tutti elementi accompagnati da libri e da piccoli istanti che si mescolano e si collegano tra di loro. 
Quello che vediamo è, dunque, il mondo di Alexander e i casini che hanno costeggiato i suoi istanti: il suo vissuto, i suoi amori, ciò che ha lasciato, ma soprattutto lei. 

Come già detto, infatti, questo film è una narrazione che viene influenzata dalla forte presenza dei libri -immensi titoloni noti ai più anche solo per sentito dire- e dal romanticismo. Questo elemento è incarnato in Laura (Kelly Reilly), la donna giusta presente sempre al momento sbagliato. Quell’ideale di donna che ti spinge a essere innamorato dell’idea dell’amore stesso. E Sandro (il modo con cui in Italia viene appellato il protagonista) è proprio l’uomo innamorato dell’idea dell’amore. Lui che si farebbe anche vincere da esso, ma che resta sospeso sul filo di un rasoio fermandosi sempre a un passo prima di assaporarlo carnalmente. Laura, nella sua testa, per il suo cuore, è qualcosa di talmente tanto intangibile da consistere il rimpianto e anche la motivazione per poter ricominciare a vivere; per potersi fermare e ricominciare da capo, per tutti i suoi “e se”. Lei che incarna un po’ la beatitudine della Beatrice di Dante o della Fiammetta del Boccaccio. Lei che è sempre rimasta lì come un non detto mentre le vite di entrambi andavano avanti ed entrambi mettevano al mondo figli e davano vita a nuovi amori, meno viscerali, ma non per questo meno importanti. 

Promises racconta dei giuramenti sussurrati alla luna; quelle parole non dette, ma fatte di sguardi e di attenzioni. Promesse che per lo sforzo di esser mantenute si dissolvono come se fossero bolle di sapone, fragili come gli attimi fugaci che bastano per innamorarsi di qualcuno così profondamente da non aver armi di difesa. Promises è una poesia, un film volto all’amore, per l’amore, con amore. Promesse suggellate da una spiralità di fatti ed eventi che vengono vissuti quasi come se tutto fosse già scritto, già stabilito e il destino sia inevitabile. 
Promises gioca con lo spettatore, con il suo sguardo e con la sua attenzione, perchè è un film che va letto e ascoltato, perchè nasconde tutto nelle sue parole e nei suoi giochi. I dialoghi, infatti, nascondono la maggior parte della tensione, le parole sono un lento corteggiamento che segna l’impossibilità dell’amore tra i due protagonisti. Lui che, lentamente e poeticamente, la vede scivolare via dalle proprie dita. 

Promises è il romanticismo iperreale che mostra come sia impossibile, nel corso della propria vita, ottenere ciò che realmente si desidera perchè molto spesso il desiderio ci rende egoisti, ciechi e oscura le intenzioni più nobili. Il desiderio inespresso, invece, ha reso triste Alexander per tutta la propria vita, ma non gli ha mai oscurato del tutto le intenzioni.

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