mercoledì 12 gennaio 2022

#Arte: El enigma sin fin

El enigma sin fin ( L'enigma senza fine), Salvador Dalí. 1938.
È passato quasi un anno dal nostro viaggio in Spagna e dalla nostra visita al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid; nell'articolo non abbiamo ovviamente avuto modo di parlare di ogni singola opera d'arte presente all'interno del museo (anche se l'abbiamo trovate tutte così magiche che avremmo sinceramente voluto farlo), ma nella nostra lista di articoli da scrivere vi assicuriamo che sono presenti eccome dipinti e artisti che abbiamo conosciuto camminando tra le stanze e i corridoi di uno dei musei più importanti del mondo.

"El enigma sin fin" ("L'enigma senza fine" in italiano) del poliedrico Salvador Dalí è un dipinto del 1938 custodito, insieme a più di un centinaio di altre sue opere, nel sopracitato museo spagnolo.
Come moltissimi dei suoi dipinti, il quadro fu realizzato con una tecnica da lui sviluppata nel corso degli anni: il metodo paranoico-critico, i cui temi ricorrenti erano l'inconscio, il sogno e la sessualità. Nacque dalla grande influenza che lo psicanalista Sigmund Freud esercitava sul pittore, che incontrò a Londra.

Alla domanda "Cosa rappresenta il quadro?" la risposta corretta è: tutto e niente. Un mandolino con della natura morta, un cavallo, un volto sono tutte supposizioni giuste e sensate, così come lo sono probabilmente tutte le altre idee che possono venire in mente: semplicemente le immagini che l'artista è riuscito a sovrapporre all'interno del quadro sono tantissime.
Come solo una persona dalla mente geniale come Salvador Dalí sapeva fare, ancora una volta una delle sue opere porta a riflettere su una delle questioni più complicate e complesse della storia dell'uomo: la realtà.
Cosa è la realtà? Viviamo tutti la stessa e la viviamo tutti allo stesso modo? Non è la realtà stessa un "tutto e niente" esattamente come ci viene suggerito dal quadro?
Perché la realtà che viviamo quotidianamente, come sappiamo bene, è tecnicamente composta da oggetti, luoghi e persone, ma allora perché lo stesso Max Planck, padre della fisica quantistica nonché Premio Nobel per la Fisica ha affermato che - citiamo testualmente - "Avendo consacrato tutta la mia vita alla Scienza più razionale possibile, lo studio della materia, posso dirvi almeno questo a proposito delle mie ricerche sull’atomo: la materia come tale non esiste! Tutta la materia non esiste che in virtù di una forza che fa vibrare le particelle e mantiene questo minuscolo sistema solare dell’atomo. Possiamo supporre al di sotto di questa forza l’esistenza di uno Spirito Intelligente e cosciente. Questo Spirito è la ragione di ogni materia", e questo non significa forse che, se gli atomi sono fondamentalmente vuoti (al 99,99%, precisamente) e quindi vibrazione ed energia pura, allora la realtà stessa come ci ostiniamo erroneamente a volerla vedere - oggettiva e inequivocabile - semplicemente non esiste?

"Nothing is real, and nothing to get hung about.
(Niente è reale, e niente per cui stare in attesa)"
- Strawberry Fiels Forever (1967), The Beatles

E se niente è reale, forse è bene ricordarsi sempre non solo che la nostra realtà ce la creiamo noi con ogni nostra azione e pensiero, ma anche che non dobbiamo arrivare da nessuna parte, non dobbiamo raggiungere proprio nulla né tantomeno dobbiamo aspettare qualcosa; abbiamo già tutti i mezzi che ci servono per poter fare quello che vogliamo e dobbiamo fare, dobbiamo solo aprire gli occhi e la mente per riuscire a vederli.

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