mercoledì 5 gennaio 2022

#Intervista: Super Metro Bros

Roma non è una città silenziosa, e non ci riferiamo solamente al rumore del traffico, dei cantieri o delle urla della gente. Roma è soprattutto musica, e ce ne siamo accorte persino durante un pranzo di beneficienza su una delle terrazze che affacciano sui Fori Imperiali. Ovunque si vada a Roma, c’è della musica. Dai locali, dai bar, dalle macchine, dagli artisti di strada

E sono proprio quest’ultimi a suscitare il nostro interesse, tanto che amiamo fermarli e metterci a parlare con loro. Sarà che amiamo l’arte e che non resistiamo al fascino dei musicisti, ma ci viene davvero spontaneo chiacchierare come se fossimo vecchi amici.

Ed è quello che è successo con i Super Metro Bros: - Dario, Emiliano e Marco - ci siamo incontrati tempo fa sulla Linea A della Metro di Roma, abbiamo chiesto loro un appuntamento per un’intervista, che oggi vi riportiamo.  

Come mai avete scelto proprio il nome “Super metro Bros”?
Cercavamo un nome che fosse riconoscibile, semplice e simpatico, e che allo stesso tempo rispecchiasse anche quello che facciamo, ovvero suonare nella metro.

Raccontateci come vi siete conosciuti.
Io (Dario) e Marco ci conosciamo da quando abbiamo quattordici anni, perché andavano allo stesso liceo. Quando Marco cambiò scuola, conobbe Emiliano, attraverso il nuovo giro di amici. Io nel frattempo ero fuori dall’Italia, e quando sono tornato, abbiamo deciso di unirci, iniziando con un gruppo metal. Il progetto si chiama Sonic Bong, tutt’ora attivo, con un album pronto per essere distribuito, e uno in fase di composizione.
[vi lasciamo i link di Instagram e Facebok]

Descrivetevi con tre aggettivi e fate lo stesso con la vostra band.

Dario: mi limito a due aggettivi, simpatico e un po’ impacciato. Marco: disordinato, gentile e imprevedibile. Emiliano: goloso, pigro e testardo. I Super metro bros sono carismatici, frizzanti e versatili.

Cosa vi ha spinto a iniziare a suonare sulla metro? Avete mai avuto l’ansia?
Banalmente ci ha spinti il bisogno di alzare dei soldi per campare decentemente, senza dover per forza fare un lavoro qualunque per cinque Euro l’ora, e che magari neanche ci piace. All’inizio l’ansia c’è stata, ma con l’abitudine è passata. Quello che inizialmente poteva sembrare strano e poco ortodosso, è finito per diventare la nostra quotidianità. Tutt’ora ci sono delle situazioni in cui l’ansia torna, magari a una serata vera e propria, o quando portiamo un nuovo pezzo per la prima volta in metro, ma ormai ci abbiamo fatto l’abitudine.

Avete degli artisti a cui vi ispirate costantemente?
Ci ispiriamo ad artisti popolari di altri tempi, tipo i Beatles, Johnny Cash, John Denver, ecc… Ci piace tenerci sul country/folk/rock/pop in generale.

Dove vi vedete tra dieci anni?
Non sappiamo bene dove ci vediamo tra dieci anni, speriamo che la metro sia solo un trampolino di lancio per qualcosa di più grande, ma per il momento ci troviamo bene.

Quali sono i vostri prossimi obiettivi?
Il prossimo obiettivo è quello di comporre i nostri pezzi per poi proporli al pubblico.

E noi non vediamo ovviamente l’ora, essendo ormai loro grandi fan! Ringraziamo ancora tanto i Super Metro Bros per averci dato l’occasione di chiacchierare, di farci conoscere il loro mondo, ma soprattutto per suonarci dal vivo e nelle live Instagram i Beatles! 

Vi lasciamo qui il loro profilo Instagram!

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