venerdì 18 marzo 2022

#Costume&Società: Indicatore Myers-Briggs

Probabilmente riconoscerete alcune delle diciture nella foto qui accanto; la maggior parte delle persone, però, se le riconoscono, le riconoscono semplicemente per aver fatto quel famoso test delle sedici personalità che anni fa ha iniziato ad andare di moda sul web e che di fondato ha poco o niente.
In realtà quando parliamo di qualsiasi tipo di archetipo, dall'astrologia all'indicatore Myers-Briggs, dai vari tipi di -dere presenti all'interno di anime e manga ai gruppi sanguigni, utilizzati in oriente per definire il carattere generale la persona, è importante ricordare che in quanto esseri umani con un carattere e un contesto sociale alle spalle, non potremo mai rientrare al 100% in un archetipo.
O meglio, non potremo mai rientrare in un solo archetipo.
Perché dire "sono X piuttosto che Y" è limitante per quello che è l'essere umano; la nostra persona è composta da tutti gli archetipi, c'è solo quello che utilizziamo di più e quello che utilizziamo di meno.
L'indicatore Myers-Briggs (abbreviato anche con MBTI, Myers-Briggs Type Indicator) fu sviluppato da Katherine Cook Briggs e sua figlia, Isabel Briggs Myers durante la Seconda Guerra Mondiale, per aiutare tutte le donne che in quel periodo stavano iniziando piano piano a inserirsi - per necessità - nel mondo del lavoro. Fortemente basato sulla teoria dei tipi psicologici di Carl Gustav Jung, l'indicatore suddivide, studiando diverse funzioni cognitive, le personalità in sedici diciture.

Per questa suddivisione furono prese in prestito tre delle dicotomie (le prime tre) precedentemente utilizzate già da Jung nella sua teoria e ne fu aggiunta un'ultima.
Le suddivisioni sono:
- estroversione/introversione (abbreviate con "E" e "I" dall'inglese "extraversion/introversion")
- sensitività/intuizione (abbreviate con "S" e "N" dall'inglese "sensitivity/intuition")
- ragionamento/sentimento (abbreviate con "T" e "F" dall'inglese "thinking/feeling")
Katherine Cook Briggs e Isabel Briggs Myers
- giudizio/percezione (abbreviate con "J" e "P" dall'inglese "judgment/perception").
Ognuna delle sopracitate dicotomie è indicativa dei diversi approcci che un persona ha nei confronti del mondo che la circonda.

La dicotomia E/I rappresenta l'orientamento dell'energia; non ha niente a che fare con quanto una persona è disinvolta o timida, di quanto è solare o riservata, ma ha tutto a che fare con quanto una persona prende la propria energia dal mondo esterno o meno. Alcune delle domande "base" per capire se un individuo è considerato estroverso o introverso possono essere: "Da dove prendi la tua energia? Ti ricarichi principalmente stando da solo o in compagnia? Quanto facilmente ti scarichi stando in presenza di altre persone?".

La dicotomia S/N rappresenta il modo in cui si raccolgono le informazioni; è indicativa di quanto una persona, nel momento della raccolta dei fatti, si affida alle esperienze concrete - come fanno i tipi "S" - o alla proprie idee - come fanno i tipi "N" -. Ha sempre una funzione cognitiva dominante e una ausiliare e alcune delle domande "base" per capire a quale delle due dicotomie appartiene un individuo possono essere: "Ti consideri un idealista? Hai bisogno di fare esperienze reali e di vedere il mondo intorno a te o ti bastano i tuoi ideali e le teorie/concetti astratti?".
Uno degli esempi più eclatanti di personalità "intuitiva" è John Lennon, considerato da molti l'idealista per eccellenza; ancora oggi la frase "you may say I'm a dreamer" ("si potrebbe dire che io sia un sognatore") è una delle più famose dell'artista e non a caso proprio da lui nasce la canzone "Imagine".

La dicotomia T/F rappresenta il processo decisionale e il modo in cui una persona tratta l'informazione ricevuta; è bene non confondere il "ragionamento" (o "logica") per l'intelligenza e il "sentimento" per mero sentimentalismo. È corretto dire piuttosto che i tipi "T" sono più attenti a stabilire cosa è vero e cosa è falso in base ai fatti, la logica e l'oggettività, mentre i tipi "F" sono più attenti a stabilire cosa è giusto e cosa è sbagliato in base ai propri principi; anche questa dicotomia ha sempre una funzione cognitiva dominante e una ausiliare.
Due degli esempi più famosi di personalità "logiche" sono gli scienziati Albert Einstein e Stephen Hawking.

Ultima ma non meno importante, la dicotomia J/P rappresenta la modalità di azione; è indicativa di come una persona si rapporta al mondo esterno quando è il momento di agire. I tipi "J" sono le persone generalmente considerate "organizzate", quelle con una routine e delle giornate ben definite; le personalità "giudiziose" hanno la tendenza a creare liste di cose da fare - mentali e non - e si prefissano obiettivi ben precisi, i tipi "P", invece, sono considerati generalmente più "flessibili" e sono più aperti all'improvvisazione e alle possibilità; tendono inoltre a rifiutare qualsiasi tipo di routine.
Alcune delle domande "base" per capire per capire a quale delle due dicotomie appartiene un individuo possono essere: "Hai la tendenza a crearti un piano per la giornata o fai quello che ti senti di fare sul momento senza preoccuparti troppo a quello che devi fare? Sei propenso a cancellare i tuoi piani per la giornata per un'impegno all'ultimo minuto? Quando viaggi devi avere tutto ben preparato o non è necessario che tu abbia un piano ben preciso?".
Uno dei più chiari esempi di personalità "giudiziosa" è il mangaka dell'Attacco dei Giganti Hajime Isayama, noto per aver pianificato nei minimi dettagli la sua opera fin dall'inizio.

Secondo queste quattro classificazioni le personalità sono quindi: INTJ (l'Architetto), INTP (il Logico), ENTJ (il Comandante), ENTP (l'Argomentatore), INFJ (il Sostenitore), INFP (il Mediatore), ENFJ (il Protagonista), ENFP (l'Attivista), ISTJ (il Logista), ISFJ (il Difensore), ESTJ (l'Esecutivo), ESFJ (il Console), ISTP (il Virtuoso), ISFP (l'Avventuriero), ESTP (l'Imprenditore) e ESFP (l'Intrattenitore).

Le funzioni sono divise in funzioni cognitive percettive (indicative di come recepiamo le informazioni) e funzioni cognitive decisionali (indicative di come prendiamo le decisioni).
Entrambe le categorie si suddividono in quattro sottogruppi: Si/Se (dall'inglese "Introverted Sensing" e "Extraverted Sensing" ) e Ne/Ni (dall'inglese "Extraverted Intuiting" e "Introverted Intuiting") per le funzioni percettive e Ti/Te (dall'inglese "Introverted Thinking" e "Extraverted Thinking") e Fe/Fi (dall'inglese "Extraverted Feeling" e "Introverted Feeling") per le funzioni di giudizio.

Una delle cose considerate più complicate quando si studia l'indicatore Myers-Briggs sono le effettive funzioni cognitive, utili per comprendere ancora meglio le dicotomie e le sedici personalità.
Noi di 4Muses in questo articolo ci siamo limitate a elencarle e basta, senza scendere del dettaglio, in quanto stiamo ancora studiando questo specifico argomento e ammettiamo di non avere ancora le competenze necessarie per poterne parlare con la con la dovuta sicurezza; quando scriviamo un articolo cerchiamo quanto più possibile di non parlare a vanvera.
Inoltre, per approfondire veramente le funzioni vi consigliamo di attingere dai numerosi libri che potete trovare in vendita, stessa cosa vale per le personalità stesse; noi ne abbiamo fatto solo una prima scrematura.
A maggior ragione potete quindi immaginare che il 99,9% dei test online è totalmente inaccurato, ma se proprio volete farne uno, noi vi consigliamo questo.

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