mercoledì 30 marzo 2022

#Anime: A te che conosci l'azzurro del cielo

Siamo tutti convinti di sapere qualcosa, fino a quando non realizziamo che conosciamo solo quello che rientra nella nostra realtà. “La rana dentro il pozzo non sa nulla del grande oceano, nonostante ciò conosce l’azzurro del cielo.” È il significato di un antico proverbio giapponese, ma anche il fulcro dell’anime “A te che conosci l’azzurro del cielo – Her Blue Sky”, disponibile su Netflix, realizzato nel 2019 da Mari Okada e Tatsuyuki Nagai, che avevano già lavorato insieme per Ano Hana.

Siamo a Chichibu, nella prefettura di Saitama, e ci vengono sin da subito presentate due sorelle: Akane di diciassette anni e Aoi, di quattro. Le due passano le sere in una casetta nel bosco in compagnia di Shinnosuke (soprannominato affettuosamente Shinno) e della sua band, tanto che tra Akane e Shinno sembra esserci del tenero. Le loro strade finiscono per separarsi in seguito alla scomparsa dei genitori delle due ragazze. La maggiore deve prendersi cura di Aoi e non può seguire Shinno a Tokyo, che sogna di diventare un musicista professionista. Facciamo quindi un salto temporale di tredici anni, dove ritroviamo una Akane già trentenne una Aoi adolescente e ribelle, che ha il sogno di diventare bassista famosa.

La più piccola finisce costantemente per scontrarsi con la placida e buona di cuore di Akane, che per la sorella si è rimboccata le maniche per non farle mai mancare nulla. In città arriva anche uno Shinno ormai trentenne, deluso dalla vita ma che comunque ha ancora la passione per la musica. Mentre Aoi si esercita dove un tempo lo faceva il suo amico musicista, si ritrova a fare una scoperta sconvolgente: c’è Shinno al suo interno e, malgrado siano passati tanti anni, il ragazzo ha ancora diciassette anni. Per lui il tempo sembra essersi fermato. Come mai ci sono due versioni della stessa persona? E soprattutto, perché Shinno non può uscire da quel posto?

Inevitabilmente le ragazze finiranno per innamorarsi delle due versioni di Shinnosuke, ma non è il tema dell’amore romantico quello che è il cardine della trama, ma il rapporto tra Akane e Aoi. La prima ha sacrificato tutto per l’altra, anche la propria felicità perché alla minore non mancasse nulla. La seconda, invece, si sente schiacciata da questo suo atto d’amore, perché vede nella maggiore una insoddisfazione: quella di non aver seguito il suo amore a Tokyo. Per far sì che il sentimento non diventi rimpianto, tutti i personaggi dovranno fare i conti con ciò che si sono lasciati alle spalle. Shinnosuke e Shinno serviranno più che altro come specchio, per far sì che sia Akane che Aoi possano aprire gli occhi sulla realtà che le circonda, accettando di ampliare una visione del mondo che, seppur ristretta, le metterà di fronte a una scelta, compresa quella di concedersi anche un pianto liberatorio. Accettare e fare i conti anche con il rimpianto, sostenendosi l’un l’altra, questo è ciò che l’anime ci tiene a sottolineare.

Rimpianto. So cosa significa. Quando non riesci a sostenere i sentimenti delle persone importanti per te, provi sempre rimpianto. Io lo so, perché non sono riuscita a sostenere Akane. Perciò adesso sosterrò sia te Shinno che Shinnosuke. Tutti e due.”

In questa realizzazione di Aoi c’è tutto l’amore per la sorella. Nella creazione di questo anime, i produttori sono riusciti a realizzare una piccola gemma, in cui niente passa in sordina. L’amicizia e l’amore in tutte le sue sfaccettature vengono minuziosamente affrontate, così come il rimorso e l’accettare il passato per guardare avanti verso un futuro senza più rimpianti. Grazie a Shinno e a Shinnosuke, Akane e Aoi riusciranno a capire che sono in un certo senso complementari: entrambe soffrono, entrambe hanno una sorta di insofferenza verso il presente e un passato che fa male. Riescono a vedere oltre il proprio “pezzetto di cielo” dal basso del loro pozzo. Ed è così che scoprono un po “dell’oceano” di emozioni che l’altra vive. Le ferite ci sono, certo, ma solo noi possiamo scegliere di medicarle, osservando le cicatrici senza che queste non ci facciano più paura. I personaggi non scendono mai nel banale, le gioie e le frustrazioni vengono affrontate con la giusta delicatezza, così come i momenti più scherzosi. Non si abbassa mai il livello della narrazione, che per noi resta una piccola chicca del catalogo di Netflix.

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