martedì 1 marzo 2022

#Arte: La Passeggiata

In questo blog abbiamo parlato di tanti artisti, famosi e non, ma mai abbiamo affrontato il lavoro di Marc Chagall. In particolare, analizziamo oggi un quadro che per noi è molto potente a livello di significato: “La Passeggiata”.

Marc Chagall è un pittore russo, naturalizzato francese e di origine ebraica, nato nel 1887 a Lezna (Vicebsk) e morto a Saint Paul De Vence nel 1985. A livello stilistico, si tenne sempre ai margini delle correnti pittoriche come il cubismo e fauvismo, rimanendo più legato alla Scuola di Parigi e al modo di dipingere di Amedeo Modigliani. Il quadro di cui parliamo oggi, “La Passeggiata” appunto, è un olio su tela realizzato tra il 1917 e il 1918, a oggi conservato nel Museo di Stato Russo di San Pietroburgo.

Nel quadro vediamo Chagall stesso tenere per mano sua moglie, Bella Rosenfeld. Lei è leggera, vola, mentre il marito, sorridente, la tiene per mano. Il paesaggio ha dei richiami geometrici, che indicano il suo iniziale approccio alla corrente pittorica del cubismo. È mattina, i due protagonisti del quadro stavano facendo una tranquilla bevuta insieme su di un prato, come si evince dalla tovaglia posta in basso a sinistra dell’opera e della bottiglia con un bicchiere al suo fianco. L’espressione di felicità dell’uomo è innegabile, infatti guarda fisso lo spettatore, mentre Bella sembra completamente in pace con se stessa e con il mondo.

Tutto sembra avvolto da un alone magico, quasi fiabesco, in cui l’autore traduce tutto l’amore del momento: sta passando un piacevole pomeriggio con la moglie, il cielo è terso e di un colore delicato, mentre le case della loro città natale riposano sullo sfondo, tutte omologate nel colore verde bottiglia, tranne un edificio che, con il suo rosa tenue, sembra voler spiccare. Si tratta di una Sinagoga, in accordo con la sua religione ebraica.

Chagall non trattiene sua moglie, anzi, i due sembrano essere collegati solo dalle mani, quella di lei accolta da quella del suo uomo. È l’amore che provano per il loro recente matrimonio (avvenuto nel 1915) che rende entrambi in estasi. Lei si libra in volo come un aquilone, come se appartenesse a una dimensione diversa del marito: spirituale lei, fisico lui, i cui piedi sono ancorati a terra. Nella loro diversità, i due si completano, malgrado lui sembri pronto a sollevarsi da un momento all’altro. Il loro amore sembra sconfinare dal piano fisico dell’esistenza, rendendo entrambi più leggeri. Non ha barriere, trascende ogni cosa, rendendo il mondo intorno a loro quasi una storia di fantasia. Il fatto che Chagall stesso tenga in mano quella che sembra una rondine, rimanda al concetto di leggerezza e libertà. Dal loro amore fiabesco era nata anche una bambina nel 1916, Ida.

Nei suoi dipinti non mancano mai i riferimenti al suo passato, come detto sopra, infatti la città alle loro spalle è Vicebsk, mentre i colori sono così vivaci che rimandano alla felicità. Il loro amore era quasi “proibito” perché la famiglia di Bella non era d’accordo che la figlia sposasse un ebreo non ricco, oltre alla differenza d’età (si conobbero quando lei aveva quattordici anni e lui ventitré). Però rimasero insieme fino alla morte di lei avvenuta nel 1944 per un’infezione. Era la fonte d’ispirazione dell’artista, la sua musa, infatti Chagall scrisse:

Il suo silenzio è il mio, i suoi occhi i miei. È come se lei sapesse tutto della mia infanzia, del mio presente, del mio futuro, come se mi potesse vedere attraverso.

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