mercoledì 9 marzo 2022

#SullaStrada: La metropolitana di Londra

"A Londra quando piove non passano gli autobus", questa è stata la frase che ci siamo sentite dire da un autista Uber che in un piovoso pomeriggio di fine Ottobre ci è venuto a salvare la vita perché non passava nessun autobus nei pressi di Holborn, una delle stazioni più trafficate della capitale inglese.

"Vabbè, okay, ma noi siamo qui per leggere un articolo sulle metro di Londra, mica sugli autobus" direte voi, e avete ragione.
Se però è vero che come si fa una cosa si fanno tutte le cose (ed è vero), vi assicuriamo che fare la distinzione autobus/metropolitana è quasi inutile in questo caso.

Ma arriviamoci gradualmente.
Nata il 10 Gennaio 1863, alla Tube di Londra è stato dato il primato di prima metropolitana del mondo nonché quello di metropolitana più estesa d'Europa e a oggi è dotata di duecentottanta stazioni, dodici linee metro (la Bakerloo line, la Central line, la Circle line, la District line, la Hammersmith & City line, la Jubilee line, la Metropolitan line, la Northen line, la Piccailly line, la Victoria line, la Waterloo & City line e la Elizabeth line, in apertura nel 2022) e una linea di metropolitana leggera (la Docklands Light Railway, o DLR); il tutto è perfettamente integrato e interconnesso.
L'idea della metropolitana di Londra, però, nasce nel 1830, quando il politico Charles Pearson propose diversi progetti per questo nuovo e rivoluzionario mezzo di trasporto e nel 1852 contribuì nella creazione della City Terminus Company per costruire la ferrovia che andava da Farringdon a King's Cross; la compagnia fallì dopo poco per mancato interesse da parte delle aziende di costruzione, ma comunque nel 1854 alla Metropolitan Railway fu dato il permesso di iniziare la costruzione di una linea metro (la Metropolitan line, appunto), costruzione che iniziò nove anni dopo.

Se sul "perfettamente progettata" non abbiamo mezza parola da dire, sul luogo comune del "perfettamente organizzata" abbiamo due o tre cose da puntualizzare: i ritardi sono all'ordine del giorno, per non parlare degli scioperi e dei malfunzionamenti generali. Possiamo tranquillamente sorvolare sulla disorganizzazione di Novembre/Dicembre 2019 (il 29 Novembre al London Bridge fu fermato quasi per miracolo un attentatore dell'ISIS), in quanto ci ricordiamo vividamente il caos e la confusione generale, ma per il resto non abbiamo ancora ben compreso il vero motivo dei vari disservizi. O meglio, in realtà il motivo ci è stato spiegato e tecnicamente sarebbe il sovraffollamento, ma comunque non abbiamo capito: se quando piove a Londra non passano gli autobus (e piove una media di quindici/venti
giorni al mese) e quando c'è sovraffollamento bloccano le metro (e ci sono quasi nove milioni di abitanti, senza contare i turisti) esattamente di cosa stiamo parlando? Perché viene portato avanti questo mito dei trasporti pubblici londinesi? Perdonateci la schiettezza ma sono due domande che ci siamo poste più volte e che ci poniamo spesso.

Un altro problema enorme di cui non si parla quasi mai è il prezzo dei biglietti. Per viaggiare in metro le opzioni sono fondamentalmente due: le carte di credito e di debito contactless e l'Oyster Card, una sorta di abbonamento della metro ricaricabile a necessità e dal costo di 5£ (5,95€). Ora, il problema è che prendere questo mezzo di trasporto in una città come Londra è indispensabile in quanto gli autobus non fanno tragitti abbastanza lunghi e decisamente non tutti possono permettersi di prendere taxi o Uber a profusione (anche perché vengono a costare più del doppio rispetto all'Italia), e se una corsa metro costa dalle 4,90£ alle 6£ (5.89€-7,13€) in base alle zone in cui sia viaggia la situazione dopo un po' diventa pesante, stressante quasi. Sì, anche per i londinesi stessi.
C'è sicuramente da dire che Londra è una città notoriamente cara e quindi in alcune cose sono anche prevedibili, ma comunque vi assicuriamo che spendere 30€ di biglietto per quattro corse metro è tutt'altro che piacevole.

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