venerdì 18 marzo 2022

#Arte: Le opere più grandi

Quando parliamo di dipinti, di solito ci immaginiamo tele di grandezza normale, ad esempio l’altro giorno abbiamo analizzato “La Passeggiata” di Chagall, le cui dimensioni erano 170x163,2 cm. Pensando più in grande, di solito viene citata il “Guernica” di Picasso, che arriva a 3,39x7,77 m. Certo quest’ultima è di notevoli dimensioni, ma è la tela più grande mai realizzata? La risposta è no. Fino al periodo ormai definito “pre-pandemia”, l’opera più grande mai realizzata su tela era “Il martirio di San Pantalon” di ben 443 metri quadri di Gian Antonio Fumiani. Oggi, invece, questo record è stato battuto da “The Journey of humanity” (1600 metri quadri di tela) di Sacha Jafri. Vediamo meglio queste due opere.Il martirio di San Pantalon” a prima vista potrebbe sembrare un affresco, ma fino al 2020 si credeva fosse la rappresentazione più grande mai realizzata, poiché composta da ben quaranta tele che, unite insieme, danno vita a questo mastodontico dipinto. Si trova nella chiesa di San Pantalon, a Venezia, realizzato tra il 1680 e il 1704, dall’artista veneziano Gian Antonio Fumani che, secondo la leggenda, dopo ben ventiquattro anni di duro lavoro morì precipitando dall’impalcatura su cui dipingeva mentre portava a termine la sua opera. Nel dipinto viene mostrato il momento in cui il santo sta per subire indicibili torture dai suoi aguzzini, infatti si può vedere uno impugnare un bastone, un altro una corda e un terzo un uncino. Al centro dell’opera si nota la successiva assunzione al cielo di Pantalon, accompagnato da festosi angeli che stringono tra le mani ghirlande di fiori.

 L’opera ha tutto l’aspetto di una scenografia teatrale, il cui uso sapiente della prospettiva permette che davanti agli occhi dello spettatore si apra uno spettacolo mai visto, con tante scene che sembrano svolgersi nello stesso istante, il cui risultato genera frastornamento.

Ma la tela che ha superato questa di dimensione, arrivando a una grandezza di quattro volte superiore, è “The Journey of Humanity”, realizzata nel 2021, in piena pandemia da Covid. Mentre tutti eravamo rinchiusi in casa a fare i conti con noi stessi, Sacha Jafri si dedicava al suo straordinario progetto. L’opera è stata realizzata a Dubai con la partnership di associazioni come UNICEF e UNESCO allo scopo di aiutare i bambini durante l’emergenza pandemica in tutto il mondo. Ha richiesto un impiego di tantissime tele, un lavoro lungo sette mesi per venti ore giornaliere spese nella pittura. Per farlo, ha utilizzato millesessantacinque pennelli e seimilatrecento litri di vernice, entrando a tutti gli effetti nel Guiness dei Primati

Nell’opera sono uniti insieme i lavori di bambini provenienti da centoquaranta paesi. L’opera è stata poi divisa in sessanta pezzi da trenta metri quadrati per per essere battuti all’asta. L’intento era di vendere singolarmente i pezzi, ma il vincitore dell’asta ha voluto acquistare l’intera opera per la modica cifra di trenta milioni di dollari. Si tratta di un imprenditore francese stabilitosi a Dubai del fiorente mercato delle criptovalute. Lo scopo di questo gesto di beneficenza è stato motivato dalle sue umili origini, infatti l’imprenditore proveniva da una famiglia molto povera.

Il guadagno è stato importante, sebbene non si tratti di quell’opera su tela dal ricavato più alto di un artista vivente. Ad aggiudicarsi la medaglia d’oro è stata “Portrait of an artist (Pool of two figures)di David Hockney, realizzato nel 1972. È stato acquistato da un acquirente sconosciuto per la modica cifra di novanta milioni di dollari. Parlando invece di opere non su tela battute all’asta come più costosa di un artista ancora in vita, il primato va a “Rabbit” di Jeff Koons, la cui scultura è stata venduta all’asta per novantuno milioni di dollari.

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