lunedì 2 maggio 2022

#Libri: Infanticidio

Torniamo, nuovamente, a recensire un thriller di Nicola Rocca, il suo ultimo: “Infanticidio”. Siamo nella saga dello scrittore Roberto Marazzi ma ammettiamo che ci sarebbe piaciuto leggere di questo argomento dal punto di vista del detective Walker.
Probabilmente, però, è solo il nostro Ego a parlare; lo sapete: non chiudiamo gli occhi di fronte le nostre zone ombra, né lo facciamo di quelle degli altri. Anche se dal titolo già in molti potrebbero passare oltre, chiudendo gli occhi di fronte tale realtà, noi oggi vogliamo dirvi il perché, invece, andrebbe comprato. 

Iniziamo con la trama, rimanendo molto in superficie, per evitarvi spoiler importanti. Con Roberto Marazzi ne abbiamo sempre due parallele: la sua vita e il thriller che sta scrivendo. Tra fantasia e realtà, però, tendiamo a pensare che la seconda sia quella reale e tendiamo a sorvolare su quella che è la vita dello scrittore, probabilmente sbagliando. Si sa: gli artisti mettono molto di loro nelle opere, e questo vale anche per chi fa nascere delle storie. Roberto inizia una nuova relazione che lo porta a diventare padre. Il suo sogno, però, si interrompe quando la nuova compagna – Alessia – perde il bambino a gravidanza inoltrata.
Ecco che Roberto dà vita a nuovi personaggi: Chiara Pievani e il marito portano a casa il piccolo Leonardo a pochissimi giorni dalla sua nascita. Chiara, come tutte le neo-mamme, si chiede se sarà all’altezza della nuova situazione, soprattutto considerando il suo passato con la Bestia Nera che è la depressione. Il marito la rincuora, ma quando lei ha il coraggio di ammettere che la Bestia Nera è tornata, assieme ai pensieri suicidi, il marito decide di chiamare la sorella di lei, Romina, che già era stata accanto a Chiara nel passato.
Dal titolo si può già supporre che l’inevitabile è accaduto: Chiara lancia dalla finestra il piccolo Leonardo, che muore sul colpo.

Sì, è una trama molto cruda, ma come accennato prima, il fatto che Rocca abbia deciso di farla scrivere da Marazzi fa da cuscinetto emotivo, per questo lo ringraziamo. Nonostante ciò, però, non vi neghiamo di aver avuto bisogno di una pausa alla morte del bambino.
Come al solito, quando si tratta di thriller, -ma anche per la vita stessa- nulla è davvero come sembra, soprattutto quando c’è di mezzo una condizione mentale abbastanza fragile e del tutto instabile.
Chiara verrà rinchiusa in una clinica psichiatrica, dove il terapeuta e suo vicino di casa, Davide Marra cercherà di salvarla dall’inferno mentale scavando nel suo passato.

Non proseguiamo ulteriormente, per non rovinarvi nulla. In poco più di trecento pagine, Rocca ci fa entrare nella psiche di Chiara, ma soprattutto ci fa notare quanto sia facile e semplice avere falsi ricordi o manipolare il prossimo.
Inoltre, per quanto i colpevoli di omicidio vadano tutti puniti, come già accennato nell’articolo su Erik e Lyle Menendez, non sempre il carnefice lo è al 100%. Ogni nostro gesto ha un perché, una matrice che muove i suoi ingranaggi fin dall’infanzia. Ecco perché è importantissimo conoscere il nostro inconscio, ma questo è un altro discorso… 

Se avete la forza di volontà di andare oltre al sentimentalismo e affrontare un argomento così crudo, non potete perdervi “Infanticidio”, disponibile su Amazon!

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