giovedì 15 dicembre 2022

#Costume&Società: Reietti - Mercoledì Addams e Eddie Munson

Netflix, grazie al lavoro di Tim Burton, ha sfornato la nuova ossessione per il web: Mercoledì, il personaggio tratto dai fumetti di A.A. Addams, si è aggiunto alla schiera dei reietti tanto in voga nell’ultimo periodo. Sono esplosi, principalmente su Tik Tok, i contenuti che commentano o parlano della serie: tutti sono diventati Mercoledì.

Tutti sono diventati i reietti.
Ironico no?

Tutti sono diventati quei personaggi che fino a poco tempo fa erano oggetto di scherno all’interno dei banchi scolastici. Isolati, presi di mira, allontanati solo perché non rientravano nei conformi canoni stabiliti da non si sa bene chi. Ora, la moda ha ribaltato la situazione: rendendo i reietti appetibili. Tutti vogliono essere strani, tutti vogliono essere anti-conformisti, rendendosi ancor più simili tra di loro e isolando chi realmente quelle emozioni se le porta addosso da tutta una vita.

Crescendo si diventa bravi a nascondersi, ma si rischia di diventare un Hyde se non si presta attenzione a quante emozioni si stanno sotterrando nei meandri della propria psiche. Si impara a fingere per poter essere nel momento giusto, nel posto giusto. La realtà che tutti dovremmo accettare è che non esiste un posto giusto, così non esiste quello sbagliato. L’isolamento non dovrebbe neanche esistere al liceo perché già a quell’età si dovrebbe capire quanto prezioso possa essere lo scambio di opinioni o gusti: attraverso di esso si cresce.

Quindi i reietti non sono fighi solo perché ci vengono mostrati eroici nelle serie di cui sono protagonisti, ma sono quelle persone che nel corso della propria vita sono state etichettate come “strambe”. Fidatevi, è molto meglio avere amici non normali, perché ogni singolo giorno sarà una scoperta e un’avventura.

Eddie Munson, Mercoledì Addams, sono solo le facce più famose ed eroiche di quei personaggi che in altre serie tv scelgono altre vie. L’isolamento in Tredici, la gogna mediatica in ogni singolo teen drama: provate a traslare quella caratterizzazione in altre serie, provate a spostarla nella vita di tutti i giorni e vi rendereste conto che “no, non siete Mercoledì”.

Seguire una moda potrebbe spingere a fermarvi qualche secondo e a riflettere su chi è stato isolato, o su quante volte lo siete stati. Da una parte, infatti, nonostante quello che abbiamo scritto finora, non ci si distingue solo in “bulli” o “bullizzati”, sarebbe facile. Perché se da una parte non siete Mercoledì, perché spogliata dal suo lato eroico in pochi vorrebbero essere lei; dall’altra parte, ci sono state circostanza in cui lo siete, o almeno in parte, stati. Il mondo è una tavolozza di grigi.

Serie di questo tipo dovrebbero solo spingere su una riflessione fatta di accoglienza e di accettazione. Bisogna vedere le persone nella loro interezza e non etichettarle per la loro copertina. Perché un giorno quella maschera potrebbe andare di moda e chiunque potrebbe desiderare di essere in una condizione piuttosto che un’altra, ma tolta l’epica resta solo il dolore di essere stati esclusi e l’impossibilità di trovare un reale supporto in chi ci circonda.

2 commenti:

  1. I reietti saranno la nuova moda, ma nella realtà vengono ancora esclusi e bullizzati.
    Siamo in una società in cui il diverso viene ancora accettato con difficoltà.

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    1. Forse perchè "accettare" o "tollerare" non dovrebbero essere parole neanche usate. Ognuno è come è, non deve essere accettato perchè siamo tutti diversi in un mondo che dovrebbe essere solo equale.

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