mercoledì 7 dicembre 2022

#TheBeatles: I'm only sleeping

Negli ultimi anni noi fan dei Beatles siamo stati molto coccolati, viste le numerose rimasterizzazioni di album iconici (come Sgt. Pepper’s, il White Album, Abbey Road e Let it be) e l’uscita del docu-film Get Back su Disney+. A novembre abbiamo ricevuto un’altra splendida sorpresa: Revolver si è aggiunto alla lista degli album rimasterizzati.
Dal 2009 a oggi la tecnologia è del tutto cambiata, e con le airpods alle orecchie, gli occhi chiusi e il play sul Revolver Super Deluxe 2022, ci siamo avvicinati a un altro mondo, avendo quasi l’illusione che John, Paul, George e Ringo cantassero e suonassero davvero davanti a noi.

Come spiegato nell’articolo dedicato, Revolver cambia del tutto lo stile musicale dei Beatles, e non solo: a livello popolare crescono, sono più maturi, possono affrontare temi più profondi oltre alle classiche ballate d’amore.
Dopo cinquantasei anni, però, abbiamo davvero colto il senso delle loro parole? “I’m only sleeping” è ancora giudicata una canzone dove John tesse le lodi della sua pigrizia, ricordando a chiunque lo voglia più attivo che non c’è motivo di fare le cose di fretta.
Non possiamo negare che tra i quattro fosse quello più pigro, né che abbia mai nascosto quanto gli piacesse essere un “sognatore”, o una persona che preferisce l’osservare all’azione vera e propria, vediamo anche il senso di “Watching the wheels”.
Ma se la canzone del ’66 avesse un significato più profondo? Vedete? Mica parliamo sempre di McLennon, anche se questa canzone – come tutte quelle di John e Paul – è attribuita alla coppia Lennon/McCartney

When I wake up early in the morning
(Quando mi sveglio presto la mattina)
lift my head, I’m still yawning.
(alzo la testa ache sto ancora sbadigliando)
When I’m in the middle of a dream
(Quando sto nel mezzo di un sogno)
stay in bed, float up stream.
(sto a letto, fluttuando controcorrente)

Please don’t wake me
(Per favore, non svegliatemi)
no, don’t shake me
(no, non scuotetemi)
leave me where I am
(lasciatemi dove sono)
I’m only sleeping.
(sto solo dormendo.)

Se, come noi, la state ascoltando con il remix del 2022, è impossibile non vi sia sfuggita qualche lacrima appena avete sentito la voce di John Lennon: il suo tono è così chiaro che tra: “don’t shake me” e “leave me” abbiamo la sensazione che lui stia sorridendo molto ironicamente, sbeffeggiandosi di tutto e tutti. È John Lennon, e può permettersi di scrivere una canzone presa in giro per tutti quelli che lo obbligano ad alzarsi dal letto.

Everybody seems to think I’m lazy
(Sembra che tutti credano che io sia pigro)
I don’t mind, I think they’re crazy
(non mi interessa, io penso che siano pazzi)
running everywhere at such a speed
(corrono dovunque con una tale velocità)
till they find there’s no need.
(per poi scoprire che non serve farlo.)


È impossibile non trovare dei parallelismi con “Watching the wheels”, brano postumo del 1981 quando il John più “vecchio” di quindici anni dice: “People say I’m lazy/dreaming my life away” (la gente dice che sono pigro/che passo la mia vita a sognare).
Come vi abbiamo detto nell’articolo, in quel brano John insegna a Frè, in qualità di migliore amico, a vivere la vita momento per momento, a osservare invece di correre in maniera schizofrenica verso qualcosa che tanto non riusciamo mai a raggiungere veramente.

Il John di ventisei anni ci dà una prima infarinatura di questo insegnamento: non importa cosa la gente penserà di te, delle tue scelte, di quello che stai o non stai facendo della tua vita. Se sei consapevole di ciò che fai, se ti senti sicuro che quella sia la tua strada, allora vai avanti.
In tanti giudicheranno ogni passo del cammino, ma ciò che conta è notare chi, e di conseguenza perché, ti stanno descrivendo in un certo modo. Sono consigli volti a sostenerti? Sono parole di incoraggiamento? Puoi renderle un miglioramento per la tua persona? O sono solo opinioni fini a loro stesse?

Please don’t spoil my day
(Per favore non rovinatemi la giornata)
I’m miles away
(sono lontano miglia)
and after all
(e dopotutto)
I’m only sleeping
(sto solo dormendo).


Se in “Watching the wheels” John ha un atteggiamento più maturo e ogni critica non lo tocca, qui reputa ancora importante il parere degli altri, perché sa che potrebbe influire sulla sua giornata.
Quel “and after all/I’m only sleeping”, però, crediamo nasconda qualcos’altro. Nel mondo materiale, se dormiamo siamo effettivamente lontani nello spazio-tempo rispetto al luogo dove stiamo, ma con un significato più profondo, ben conoscendo il legame dei Beatles con la filosofia e la religione indiana, le loro ore passate in meditazione e qualche trip da LSD, (acido che i Beatles hanno iniziato ad assumere proprio durante le registrazioni di Revolver), siamo davvero sicuri che il suo “sto solo dormendo” sia da limitare al mondo fisico?

Tutto ciò che vediamo è pura illusione. In questo momento le dita di Frè stanno battendo sulla tastiera, ma sappiamo bene che è solo la danza respingente tra elettroni e protoni a dare origine alla sensazione della plastica dei tasti, del rumore che essi fanno e degli occhi che vedono nuove lettere nere in una pagina Word – poi per voi trasportata su Google – bianca.
Se, quindi, la vita è tutta illusione, è come se stessimo dormendo. A che serve fossilizzarci sulle parole o i pensieri degli altri? Perché rovinare il sogno che decidiamo di avere, solo per compiacere quello di chi ci sta davanti?

Keeping an eye on the world going by my window
(Tengo d’occhio il mondo che scorre dalla mia finestra)
taking my time
(me la prendo con calma)
lying there and staring at the ceiling
(sdraiato lì a guardare il soffitto)
waiting for a sleepy feeling.
(aspettando di sentire il sonno.)


Pensiamo che sia il modo più poetico e musicalmente appropriato per dire: “Sentite, ma anche ‘sti cacchi di quello che pensate di me”. L’immagine del dormiveglia, può anche essere l’immagine di chi è alle prime armi con la meditazione, di chi sa che siamo noi a decidere il tutto, come John ci ha precedentemente accennato nell’album “Rubber Soul” con “Nowhere Man”, ma che ancora non riesce del tutto ad abbandonarsi all’idea che è tutto davvero un sogno.

Non sappiamo se chi sta leggendo riesce a fare sogni lucidi o se al mattino dimentica tutto quanto, ma chi scrive sa sempre di star sognando. Ebbene, che voi riusciate a controllarli o no, vi sarete di certo accorti che se in sogno state scappando da un assassino, il vostro corpo accelera davvero i battiti, vi fa sudare, vi crea ansia e agitazione. Aprite gli occhi che avete paura e ci vuole un po’ per rendervi conto che non era reale. Ogni sensazione, però, è più che reale; eppure la mente dovrebbe sapere che eravate al sicuro nel vostro letto.
Che differenza c’è, quindi, con la vita “reale”? Perché ogni giorno ci affanniamo per dimostrare che non siamo come ci descrivono?

A questo punto il brano sembra finire, ma dopo uno sbadiglio dal “sapore” nuovo, John riprende le strofe passate, probabilmente per rimarcare il tutto.
Ovviamente non possiamo sapere se John avrebbe apprezzato la nostra interpretazione del suo testo, ma conoscendolo siamo sicuri almeno che non voleva solo parlare della sua pigrizia.

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