lunedì 26 dicembre 2022

#Musica: Comfort Noise

Oggi torniamo a parlare di quella cosa strana che solitamente si indica con la parola “Hyperpop”.

Protagonista di questa recensione sarà il brano “Comfort noise” (letteralmente “rumore di conforto”) di Umru, tratto dall’omonimo album.

Premettiamo che l’estetica del brano è tutto fuorché canonica, quindi per ascoltarlo bisogna cercare di prescindere da quel tipo di giudizio culturalmente acquisito.

Il brano può disturbare come può consolare. Dipende dal tipo di sensibilità.

Ed è proprio con un ossimoro che si apre il brano, un fischio acuto che sembra un pianto chiede attenzione alle nostre orecchie. La musica prosegue in un coro sintetico di voci, aggiungendo successivamente un canto che sembra un rimpianto. Il canto si perde nella strumentale, ma è possibile distinguere le frasi, ripetute più volte con un’intensità emotiva che va crescendo.

After everything we’ve been through

(dopo tutto quello che abbiamo passato)

Thought I could never forgive you

(pensavo che non sarei mai riuscito a perdonarti)

And all the water in my heart’s with you

(e tutta l’acqua nel mio cuore è con te)

Tutto quello che si percepisce è un cuore che annega nelle lacrime nel dramma di una rottura.

Ma riteniamo che, nel suo insieme, la canzone voglia dire di più. È più arte concettuale che musica, è più un’esperienza sonora che un ascolto.

È un pianto consolatorio dove le parole non sono altro che lacrime che si perdono nell’indifferenza del creato.

È un conforto che porta a vedere l’ordine nel chaos, una rassicurazione sul disordine che è presente nella totalità. Il disordine pervade ogni cosa, come giusto che sia e com’è giusto che dovrebbe essere. Il disordine permette di trovare l’ordine.

Il brano è un successo nella disfatta, un’emozione triste indefinita che lascia lo spazio alla cura di se stessa.

Qui le sonorità sperimentali sovvertono i concetti del senso comune riconducibili alla musica, richiamando il sentimento di un’esperienza musicale ma apparendo come qualcosa di lievemente diverso. Consigliamo il brano a chi nutre curiosità verso le avanguardie, disponendosi con apertura mentale verso nuove esperienze artistiche.

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