sabato 4 giugno 2022

#Costume&Società: Bandiere LGBTQ+ (parte 2)

All’interno del microcosmo della comunità LGBTQ+ ci sono tantissime bandiere rappresentanti di altrettante piccole comunità, e se nel precedente articolo abbiamo parlato di quelle più conosciute – riguardanti l’identità di genere e la sessualità –, in questo articolo parleremo di uno specifico orientamento sessuale di cui siamo venute a conoscenza nell’ultimo periodo, ma anche di attitudini sessuali, preferenze relazionali e molto altro.

bandiera dell'orgoglio aromantico
Bandiera dell’orgoglio aromantico:
Il termine “aromantico” viene utilizzato per la mancata mancanza di attrazione romantica verso qualunque genere o sesso; le persone asessuali non per forza si rifiutano di intrattenere rapporti romantici, ma comunque non provano alcun tipo di attrazione romantica nei confronti delle altre persone. Non sono incapaci di provare affetto né sono insensibili, ma possono avere difficoltà nel distinguere l’amore provato per un amico o un familiare da quello provato per un compagno o una compagna.
Le persone aromantiche possono ma non sono necessariamente asessuali.
La bandiera dell'orgoglio aromantico è stata pubblicata per la prima volta sul blog Tumblr “cameronwhimsy” nel 2014 ed è composta da cinque strisce orizzontali: la prima è verde scuro e rappresenta l’aromanticismo, la seconda è verde chiaro e rappresenta lo spettro aromantico nella sua totalità, la terza è bianca e rappresenta il romanticismo, la quarta è grigia e rappresenta i vari livelli di aromanticismo mentre l’ultima è nera e rappresenta l’aromanticismo.

bandiera dell'orgoglio lithsessuale/lithromantico
Bandiera dell'orgoglio lithsessuale/lithromantico:
Ahinoi, la bandiera dell’orgoglio lithsessuale e lithromantico non cambia ed è la stessa (ma ovviamente siete più che benvenuti a correggerci), ecco perché ne parliamo dello stesso paragrafo.
Il termine “lithsessuale” viene utilizzato per le persone che provano attrazione sessuale per persone di qualsiasi genere. Le persone lithsessuali si eccitano all’idea di avere rapporti sessuali, ma provano repulsione nel prendere atto a suddetti rapporti; possono e molto spesso e volentieri hanno effettivamente il desiderio di desiderare di prendere parte a un rapporto sessuale, così come che l’attrazione fisica sia reciproca, ma tutto ciò svanisce quando si passa alla pratica.
Questo orientamento sessuale rientra nello spettro dell’asessualità, di cui abbiamo parlato nella prima parte.
Il temine “lithromantico” non si allontana troppo dal primo: il termine viene utilizzato per le persone che provano attrazione romantica per persone di qualsiasi genere, ma che quando vengono reciprocate perdono quasi completamente o completamente l’interesse e anzi, possono sentirsi addirittura a disagio e quando il loro interesse si trova a ricambiare l’apparente attrazione.
Proprio per questo motivo, le persone lithromantiche molto spesso e volentieri non sentono alcun bisogno nel fare il primo passo e sono molto più attratte dall’idea di amore che dall’idea della relazione stessa.
Questo orientamento romantico rientra nello spettro dell’aromanticismo.
La bandiera dell’orgoglio lithsessuale e lithromantico è stata pubblicata per la prima volta sul blog Tumblr “thejasmineelf” nel 2014 ed è composta da cinque strisce orizzontali: la prima è rossa e rappresenta il concetto di comunità, leadership, di vita e amore, la seconda è arancione e rappresenta la fantasia, la terza è gialla e rappresenta l’amicizia, la lealtà e l’onore, la quarta è bianca e rappresenta il romanticismo e/o la sessualità mentre l’ultima è nera e rappresenta l’aromanticismo e/o l’asessualità.
Il prefisso “lith” viene dal greco “lithos” e significa “pietra, roccia”.

Bandiera dell’orgoglio intersessuale:
bandiera dell'orgoglio intersessuale
Il termine “intersessuale” viene utilizzato per le persone che nascono con caratteristiche sessuali non propriamente maschili o femminili; in questo rientrano tutti gli elementi del corpo umano generalmente considerate determinanti per l’assegnazione del sesso di un individuo (ormoni, cromosomi, genitali, gonadi, peli, marcatore genetici…).
La bandiera dell’orgoglio intersessuale è stata creata da Morgan Carpenter nel 2013, co-presidente dell’Intersex International Australia ed è composta da un cerchio viola posto su uno sfondo giallo; il cerchio rappresenta la completezza e totalità delle persone intersex, mentre il giallo e il viola sono due colori da sempre considerati “neutri” dal punto di vista del genere.

seconda (e attuale) bandiera dell'orgoglio drag
Bandiera dell’orgoglio drag:

Non pensiamo davvero di dover spiegare chi sono le drag queen e i drag king, ma per mantenere la struttura dell’articolo lo faremo comunque.
I termini inglesi “drag queen” e “drag king” vengono utilizzati per definire uomini (nel caso delle drag queen) e donne (nel caso dei drag king) che lavorano nel mondo dell’arte esibendosi e indossando abiti del sesso opposto.
Nella lingua inglese il termine “drag” ha una valenza principalmente negativa e può essere tradotto – in questo caso – con “noia, seccatura” e gli stessi nomi sono nati per denigrare e insultare chi fino a non troppi anni fa veniva chiamato “travestito”, ma di fatto le drag queen e i drag king sono degli artisti a tutto tondo.
La prima bandiera dell’orgoglio drag viene creata dall’artista Sean Campbell nel 1999 e vede rappresentata una fenice dorata rappresentata al centro della bandiera. La fenice è per antonomasia simbolo di rinascita e resistenza – in questo caso, della comunità LGBTQ+ –, ma è anche simbolo dei “fuochi di passione” vissuti dalla comunità drag durante i primi giorni dell'epidemia di HIV e AIDS.
prima bandiera dell'orgoglio drag
La versione modificata della bandiera arriva nel 2016 ed è stata creata da Veranda L’Ni a un concorso mondiale organizzato dalla Austin International Drag Foundation; la bandiera è composta da tre strisce verticali e una corona con delle stelle posta al centro della bandiera.
La prima striscia è lilla e – citiamo testualmente – rappresenta una passione condivisa per essere drag, ma è anche un colore considerato canonicamente femminile, la seconda striscia è bianca e rappresenta “l’ardesia bianca che è il nostro corpo e il nostro volto e che tutti noi cambiamo per creare i personaggi che diventiamo”, ma è anche simbolo di un nuovo inizio mentre il blu simboleggia la lealtà e l’espressione personale, ma è anche un colore considerato canonicamente maschile. La corona, invece, è da sempre simbolo dei re e delle regine, ma è anche simbolo di leadership.

bandiera dell'orgoglio poliamoroso


Bandiera dell’orgoglio poliamoroso:
Si definisce “poliamorosa” una persona che decide di intrattenere consapevolmente una relazione romantica e sessuale con due o più persone; le persone che si definiscono tali sono infatti convinte che l’esclusività non sia necessaria per un rapporto sano, maturo e duraturo (similmente accade in altri tipi di relazione non-monogame, come nelle coppie aperte e lo scambismo).
Affinché una relazione poliamorosa possa definirsi tale devono essere rispettati dei parametri ben precisi: la relazione per funzionare correttamente deve essere gestita attraverso una serie di regole, deve esserci una gestione consapevole della gelosia e delle emozioni, tutte le parti devono essere consenzienti. Non possono e non devono essere definite “poliamorose” le relazioni adulterine o quelle in cui anche solo una parte non è consapevole al 100% della situazione.
La bandiera è stata ideata dall’artista Jim Evans nel 1995 ed è composta da tre righe orizzontali con un Pi greco (π) dorato posto al centro della bandiera: la prima è blu e rappresenta l’onestà nei confronti dei partner, la seconda è rossa e rappresenta la passione mentre la terza è nera e rappresenta la solidarietà per le persone ancora vittime di pregiudizi che si trovano costrette a nascondersi ancora oggi dalla società. Non si è ancora ben certi del significato del π, si pensa rappresenti la prima lettera della parola “poliamore”.

Siamo arrivati alla fine di questa seconda (e ultima?) parte e il Pride Month è ormai iniziato da qualche giorno, quindi che dire? Godiamocelo e amiamoci. E ricordiamoci sempre che va benissimo voler far parte di una comunità, ma va altrettanto bene non forzarsi nelle etichette, se ci sentiamo di non appartenere a nessuna di queste. Alla fine ricordatevi sempre che - come dicevano dei grandi saggi negli anni '60, “È facile, perché tutto ciò di cui abbiamo bisogno è l’amore”.

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