venerdì 17 giugno 2022

#Pensieri: Cercami

Ultimamente ci siamo ritrovate a scrivere di canzoni nella categoria Pensieri, e credo sia una delle scelte che più ha senso di noi Muse. Vedete, è estremamente difficile parlare di una canzone in modo oggettivo e per ognuna di noi il testo può avere mille sfumature diverse, lo abbiamo notato con “A Day In The Life” dei Beatles, dove sia io che Silvia abbiamo dato vita a due differenti articoli.
Se seguite il programma radio Apollo Station su RadioSapienza, sapete quanto tutte e quattro riusciamo a parlare liberamente di amore. Non è sempre facile, soprattutto non lo è stato dall’inizio, ma ci siamo rese conto di una grandissima verità: si fa più bella figura a dire apertamente ciò che si pensa.
Ora, non voglio entrare nei dettagli della mia vita sentimentale perché di certo non è da me, ma negli ultimi giorni un’altra grandissima verità mi si è palesata davanti: che liberazione è amare ed essere amata da qualcuno che ti accetta esattamente per come sei? Cerco di spiegarvelo attraverso le parole di una nota canzone di Renato Zero: “Cercami
Non farò nomi che non vadano oltre quelli di Aida, Silvia e Manuela, sia perché per noi quattro la nostra relazione è d’amore a tutti gli effetti, sia perché permettetemi di avere una vita privata!

“Cercami come, quando e dove vuoi
cercami è più facile che mai
cercami non soltanto nel bisogno
tu cercami con la volontà e l’impegno
Rinventami.”

Avete presente il film: “La verità è che non gli piaci abbastanza”? Se non l’avete mai visto, vi prego di guardarlo perché è tipo la base delle relazioni. Ma è sempre vero? No, non sempre. Perché a volte un amore iniziale può essere ostacolato, non sempre da fattori esterni, ma anche dalla nostra volontà di amare.
Sì, perché se è vero che non gli piaci abbastanza, è anche vero che noi non vogliamo farci amare per quelli che siamo. Ne abbiamo paura, ne siamo terrorizzati. Vogliamo sempre che sia l’altro a mostrarsi per primo, ma posso rivelarvi un altro segreto? Denudarsi della propria anima con qualcuno è liberatorio. Ti vede, o ti accetta o se ne va. Ci si risparmiano le paranoie.  

“Se mi vuoi allora cercami di più
tornerò solo se ritorni tu.
Sono stato invadente, eccessivo, lo so
il pagliaccio di sempre anche quello era amore, però…”

Nell’articolo “This is Måneskin”, Silvia ha parlato di quanto sia difficile un rapporto dopo un qualsiasi litigio. Anche se si sa perfettamente che quella persona da te non andrà via, abbiamo sempre il timore e il terrore possa accadere. Ecco, penso che spesso, inizialmente, ci nascondiamo dietro l’ironia, il dire qualcosa senza rischiare troppo. Si è terrorizzati da un possibile rifiuto, dal pensare che possa essere troppo e rovinare qualcosa che potrebbe essere…
Credo di parlare a nome di un po’ tutti quando dico che a volte cedo anch’io al gioco egoico del: “mi sono esposta troppo, ora aspetto che sia tu a farlo…”. È in certi silenzi, anche degli altri, che riconosco quanto sia amore

“Questa vita ci ha puniti già
troppe quelle verità che ci son rimaste dentro
oggi che fatica che si fa
come è finta l’allegria, quanto amaro disincanto…”
 

Una volta ho detto a Silvia che abbiamo già imparato dal dolore e che non sempre c’è bisogno di lui per imparare altro. Nel passato abbiamo avuto tutti una - o più - relazioni in cui abbiamo finto di stare bene, magari anche credendoci noi per prime. Almeno per me c’era sempre qualcosa, però, che non andava. Una specie di piccolo, lontano, campanello d’allarme. E difatti sono sempre stati rapporti faticosi. Doversi giustificare per un comportamento, per un modo di essere, per una routine che non coincideva con quella che ci si aspettava…
Ricordo un audio mandato a Manu, dove le parlavo di quanto avesse ragione Tiziano Ferro nella sua: “L’amore è una cosa semplice”. E attenzione: l’amore, non l’innamoramento. Ecco perché questo articolo parla soprattutto delle altre ragazze.
Solitamente non sopporto l’idea di condividere i miei spazi, ma con loro non avverto più fastidio o nervosismo. È semplice, appunto, perché non mettono muri, non mi vogliono come non sono. Sanno quali sono i miei limiti, li rispettano e li amano. Ecco, questo è il senso. Perché sprecare la vita con qualcuno che ti vorrà sempre differente da come sei?
Sarà che mi amo molto e per questo sono molto selettiva, ma ho deciso di condividere la mia vita solo ed esclusivamente con chi mi accetta, totalmente. Ma quanto strano è quando una persona che in teoria è ancora sconosciuta, riesce a farti sentire come chi conosci da anni?

“Io sono qui: insultami, feriscimi.     
Sono così: tu prendimi o cancellami.
Adesso sì, tu mi dirai che uomo mai ti aspetti.
Io mi berrò l’insicurezza che mi dai
L’anima mia farò tacere pure lei
Se mai vivrò di questa clandestinità, per sempre.”

I primi due versi le altre Muse li hanno sentiti pronunciare da me così tante volte che credo si siano dette: “Ah, ecco da dove Frè ha preso quelle frasi”. Ebbene sì, lo dico sempre: “Sono così: tu prendimi o cancellami”. Di me potete dire quello che volete, potete ferirmi in ogni modo, non mi interessa. Anzi, in un certo senso porto sempre rispetto a chi mi dice apertamente ciò che pensa di me, nel bene o nel male. Poi so meglio di chiunque altro quanto posso essere arrogante, despota, vendicativa, aggressiva… Credetemi, ciò che mostro è anche una piccola parte di quanto potrei davvero essere. Ma tant’è, o mi si prende nella mia totalità, o non mi si prende proprio.
Nei versi successivi, però, avverto un nuovo tipo di sentimento a cui sinceramente ancora non so dare un nome. Su Instagram ho pubblicato anche uno screen di una conversazione con Aida che testimonia come mi stia innamorando di qualcuno che mi rende insicura. Attenzione: non di me stessa, ma di ciò che sta nascendo. E difficile da accettare anche per me, questo mi va bene. Mi va bene non sapere come andrà, mi va bene non sapere quali siano le sue intenzioni, perché io per prima non so quali siano le mie. E mi va bene pensare che sia amore esattamente come è amore quello che provo per le altre. 

“Fidati che hanno un peso gli anni miei
fidati e sorprese non ne avrai.
Sono quello che vedi
io pretese non ho
se davvero mi credi, di cercarmi non smettere, no.
Questa vita ci ha puniti già
l’insoddisfazione qua ci ha raggiunti facilmente.
Così poco abili anche noi a non dubitare mai
di una libertà indecente.”

Se non vi dispiace, qui non vorrei spiegare nulla. Sono versi che capiamo in due e tanto basta. 

“Io sono qui, ti servirò, ti basterò
non resterò una riserva, questo no.
dopodiché quale altra alternativa può salvarci?
Io resto qui mettendo a rischio i giorni miei
scomodo sì, perché non so tacere mai.
Adesso sai: senza un movente non vivrei, comunque.
Cercami. Cercami. Non smettere.”

Per una impulsiva come me, che non riesce a rimanere zitta e ha veramente pochi filtri bocca/cervello dire che va bene non sapere come andranno le cose è davvero un rischio. Sono nata maniaca del controllo. Ero una di quelle che controllava il meteo almeno tre volte al giorno, che se aveva qualcosa da fare, iniziava giorni prima a cercare di capire come vestirsi, persino cosa dire.
Nelle relazioni ero solita fare test su test, per capire se chi avevo davanti poteva essere degno di me. Quando poi lo facevo entrare nella mia vita, quei test cessavano. Mi sto mordendo le labbra, letteralmente, perché è estremamente difficile ammettere che ora sto trattando qualcuno come non ho mai fatto prima. È come se avesse già superato ogni mia barriera, ogni ostacolo senza aver mosso un dito. Ma nonostante questa difficoltà oggettiva, non mi sento diversa nei giorni in cui non ci vediamo o sentiamo, rispetto a quelli in cui lo facciamo.
Mi va bene in qualsiasi caso, e forse è questo che mi fa pensare sia amore. Dato che sto lasciando che sia proprio l’amore a guidare la mia vita, mi va bene sia proprio questo sentimento che mai mi abbandona il movente dell’articolo appena concluso. 

P.S. se lo avete letto è perché le altre mi hanno obbligata a pubblicarlo. A me serviva solo una scusa per mettere per iscritto certi miei sentimenti, ma fosse stato per me, mai lo avrei pubblicato. Anche perché ho tipo più di dieci articoli tra le bozze, cioè, che ansia! Datemi il tempo per elaborare il tutto.

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