sabato 4 giugno 2022

#Anime: Fantazoo

Ormai lo sapete, tre delle 4Muses sono cresciute insieme a Sonia di Super3 e con i cartoni che venivano trasmessi sulla stessa emittente. Ricordarli a distanza di anni, riesce ancora a strapparci un sorriso e oggi abbiamo scelto di parlarvi di “Fantazoo”, ovvero quelle che sono comunemente chiamate: “Le avventure di Alvaruccio e Camilla”. Andata in onda per la prima volta nell’aprile del 1987 (in Italia nel marzo del 1989), si trattava di una collaborazione nipponica con l’Olanda, in cui vennero rese animate delle strisce umoristiche presente su alcuni quotidiani. Il titolo originale era “Ox Tales”, traducibile con “I racconti del bue”, nato dalle menti di Wil Raymakers e Thijs Wilms.

In questo cartone animato seguiamo le vicende di Alvaro (affettuosamente chiamato “Alvaruccio”), un bue dal forte accento ciociaro che passa le sue giornate come campagnolo. Come un agricoltore, oltre a galline e maiali, non può che avere un fedele cane, Toby. Al suo fianco non manca la sua migliore amica, Camilla, una tartaruga caratterizzata da una parlata tipicamente toscana. Le loro giornate trascorrono ai limiti dell’assurdo, con situazioni portate allo stremo che, per quanto surreali e bizzarre, sono sempre state molto divertenti.

Alvaro è caratterizzato come un personaggio molto fisico, portato per i lavori manuali, ma il più delle volte le sue stesse opere gli si rivoltano contro. Una volta gli era, ad esempio, preso il pallino per la pittura e per dimostrare la sua bravura, aveva dipinto un paesaggio balneare sulla costola di una montagna. Gli animali della foresta, tratti in inganno, ci erano andati a sbattere contro. Infuriati, se la presero con Alvaro che considerò le loro vendette come “autografi”. Ma il nostro bue tende spesso a mettersi contro gorilla, maiali e altri animali per dimostrare la sua forza fisica, fallendo miseramente.

Chiamata “gnappetta” dal bue, Camilla d’altro canto è quasi il suo grillo parlante. È più mentale e meno fisica, sa cucinare e vive insieme ad Alvaro, anche se si porta sempre dietro la sua “casa”, ovvero il suo guscio. Solo questi due personaggi parlano esclusivamente come gli umani, mentre gli altri alternano parole a versi animaleschi. Sono i soli a essere umanizzati. In questo mondo strano non mancano gli struzzi, le gru, le giraffe, gli elefanti, i pinguini e tanto altro. Animali di un continente convivono con quelli di un altro, da un capo all’altro del mondo e la convivenza il più delle volte non è semplice. Ecco perché le situazioni assumono i connotati dell’assurdo, passando inevitabilmente per delle gag comiche che, a distanza di anni, fanno ancora sorridere. Ecco che il Signor Frac, il pinguino, convive tranquillamente con Righello la zebra, Rambo il gorilla si scontra con Rino il rinoceronte e così via.

Alla fine degli anni '80, questo cartone animato aveva delle gag che facevano morire dal ridere i bambini di allora. L’altruismo di Alvaro verso i suoi amici animali era l’elemento che lo spingeva spesso ad agire. Inoltre veniva evidenziato anche il rispetto per la biodiversità e grande attenzione veniva dato al messaggio ambientalista. Non a caso c’erano puntate dove si parlava di siccità e cambiamenti climatici. Le puntate non duravano tanto, circa una decina di minuti e non seguivano una vera e propria trama, così nessuno poteva andare “in paranoia” se si perdeva un episodio. Un evidente punto a suo favore, dato che quando eravamo piccole noi quattro, perdere la puntata di un cartone animato, di un anime o di una serie tv, significava seguire quel prodotto televisivo con un buco che poteva essere riempito solo l’anno successivo con le repliche. Non c’era modo di vedere le puntate online. Sembra di parlare di una vita fa e in effetti è così.

I disegni erano molto semplici, caricaturali, ma per gli anni della messa in onda e il genere commedia andavano più che bene. Anche le “catchphrase” sono ancora nei nostri cuori: “Te possino ammazzare il latte” era una sorta di “Mannaggia a te”, o anche Alvaro stesso si riferiva alla propria dimora come “bicocca”. Ovviamente era un prodotto senza troppe pretese, adatto al divertimento di tutta la famiglia, ma anche se sono passati anni, Alvaruccio e Camilla hanno un posto speciale nei nostri cuori.

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