giovedì 16 giugno 2022

#MustToWatch: La tana

Attenzione, questo articolo contiene spoiler sulla pellicola.

La seguente affermazione, ne siamo ben consapevoli, dividerà un po’ le acque: apprezziamo i cortometraggi molto più dei lungometraggi (o almeno Silvia li apprezza di più, ma è anche vero che lei non riesce a stare fisicamente ferma per più di quattro minuti cronometrati e fatica a mantenere la concentrazione per altrettanti minuti).

Dal momento che siamo sempre alla ricerca di film, anime e serie tv da guardare e successivamente recensire, non c’è da stupirsi se uno dei nostri hobby ormai è diventato fare zapping tra Netflix, Prime Video e Disney+.
È proprio su quest’ultima piattaforma (in cui avevamo scovato anche “Destino”) che abbiamo trovato il cortometraggio “La tana”.

Scritto e diretto da Madeline Sharafian e prodotto dalla Pixar Animation Studios, “La tana” sarebbe dovuto uscire nelle sale cinematografiche in contemporanea all’amatissimo capolavoro Disney-Pixar “Soul” ma, purtroppo, a causa del Covid ha subito gli stessi ritardi che hanno subito tantissimi altri film ed è stato destinato così alla distribuzione sulle piattaforme online piuttosto che a quella nelle nostre amate sale cinematografiche.

Questa piccola meraviglia viene rilasciata il 25 Dicembre 2020 e, lasciatecelo dire, per chi l’ha vista in quel periodo – che ricordiamo tutti non essere stato uno dei più splendenti – deve essere stato proprio un bel regalo di Natale.

La trama è ovviamente molto semplice, ma per un corto di sei minuti non potrebbe essere altrimenti… semplice, sì, ma non banale.
Una coniglietta ha su un foglio di un taccuino lo schizzo della sua casa ideale: è piccola e semplice, ma è la casa dei suoi sogni. Proprio mentre sta per impugnare la pala per iniziare a scavare la sua futura dimora, una talpa e un topolino fanno capolino nel suo ambiente ed entusiasti (ma anche notevolmente più esperti) le propongono di aiutarla con i lavori, lei di tutta risposta scappa.
Presa dal panico, a forza di scavare per fuggire, la coniglietta incappa nelle tane di rane, formiche, scarafaggi, tritoni e chi ne ha più ne metta; ovviamente come accade quando si è nel panico più

incontrollato – e incontrollabile – entra in gioco anche l’imbarazzo bruciante per la situazione, ed è esattamente quello che accade alla nostra protagonista, che però non si rende conto di due cose fondamentali: la talpa e il topo non volevano irrompere nel suo spazio personale né farla sentire a disagio e quindi di conseguenza non avevano intenzione di inseguirla dall’inizio, e gli animali suoi vicini di casa costretti a subire le sue irruzioni non avevano la minima idea né di chi lei fosse né di che cosa stesse passando e quindi erano, molto comprensibilmente, disinteressati a quel che stava accadendo.

La coniglietta sembrerà aver trovato la pace solo quando si allontanerà così tanto dalla civiltà e scaverà così a fondo da trovare la roccia… in quel momento tirerà un sospiro di sollievo e inizierà a lavorare finalmente alla sua casa, ma colpirà la falda acquifera e farà inondare non solo il suo minuscolo spazio, ma anche le tane dei suoi vicini di casa. Quando grazie al tasso (il capo condominio che chiamerà a rassegna tutti gli animali) la situazione si sistemerà e la sua casa sarà costruita con l’aiuto di tutti quanti, la coniglietta imparerà una lezione molto importante: chiedere aiuto non ti rende debole, non ti rende stupido, non ti rende da meno, non ti rende strano.
Anzi, chiedere aiuto ti rende più normale di quel che pensi.
Chiedere aiuto è importante perché nel momento in cui ci chiudiamo in noi stessi, è inevitabile, anche noi iniziamo a scavare sempre più a fondo fino a isolarci ed eventualmente anche noi prima o poi rischiamo di annegare e di far annegare tutte le persone che – per un motivo o per un altro – ci sono vicine.
“La tana” racconta una storia semplice, ma una in cui tutti al giorno d’oggi possono immedesimarsi.
Chissà se in un anno come il 2020 qualcuno che avrà avuto bisogno di chiedere aiuto lo avrà chiesto, e chissà se avrà continuato a chiederlo anche nel 2021 e nel 2022.
Chissà se continuerà a farlo, soprattutto.

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